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Economia
Legge di bilancio, botta e risposta Padoan-Camusso

La legge di bilancio approvata ieri dal Consiglio dei ministri non piace alla Cgil. Per Susanna Camusso si tratta di una manovra che difende le rendite e mantiene lo status quo. Immediata la replica del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che si chiede che manovra abbia letto la sindacalista e difende il provvedimento licenziato dal Cdm. La legge di bilancio "favorisce le rendite e che mantiene lo status quo", ha detto Camusso a Radio Capital bocciando di fatto la finanziaria 2018. Secondo la sindacalista "si e' fatta una scelta politica: si poteva intervenire sulla finanza, sul patrimonio e facilitare chi lavora e chi produce e invece si e' scelto di usare questo slogan sulle tasse, facendo credere che e' una risposta a tutti e invece è una risposta solo ad alcuni, mantenendo la pressione fiscale alta. Non c'è nessun aiuto a chi lavora. Siamo pronti allo sciopero generale".

Altro elemento critico e' rappresentato dalla scelta annunciata dal Governo di non voler intervenire sull'eta' pensionabile. Su questo punto la Cgil, ha spiegato Camusso, decidera' con le altre organizzazioni sindacali. "Abbiamo oggi un appuntamento con Cisl e Uil per valutare come mai la chiusura non e' arrivata al tavolo con il ministro Poletti ma dopo da Gentiloni in conferenza stampa. Faremo una valutazione comune", ha precisato. Il ministro dell'Economia ha immediatamente rimandato il giudizio al mittente. "Mi chiedo quale legge di bilancio abbia visto" Camusso, ha detto intervenendo a Radio Anch'io. La manovra "non corrisponde a questa descrizione. Abbiamo messo risorse per gli investimenti privati, per l'occupazione giovanile, per la crescita. Abbiamo evitato le clausole di salvaguardia".

"Il Paese - ha sottolineato Padoan - entra nella prossima legislatura in condizioni molto migliori in termini crescita, di debito che continua a scendere, di miglioramento dell'occupazione con un milione di posti di lavoro creati, in tema di messa in sicurezza del sistema bancario". Nella manovra, ha proseguito, c'e' "un rafforzamento del reddito di inclusione" e misure prese "per fare in modo che ne possano beneficiare vaste e crescenti fasce della popolazione". Quanto al capitolo pensioni, "il nostro sistema pensionistico - ha messo in evidenza Padoan - e' uno dei piu' equi di Europa e certamente con questa legge l'equita' e' rafforzata".

"Non e' vero - ha quindi precisato - che non siamo intervenuti sulle pensioni. Gia' nella legge di bilancio precedente e in questa ci sono misure per le pensioni come l'Ape sociale e Ape donna che introducono ulteriori misure". A proposito dell'adeguamento dell'eta' pensionabile, "e' una legge che tiene conto dell'allungamento della aspettativa di vita e ha a che fare con la demografia. una legge concordata con la Ue ed e' per la crescita inclusiva. Abbiamo messo molte risorse per l'inclusione. Una novita' assoluta per il Paese".

Il ministro ha spiegato che "non e' stato possibile intervenire sul taglio dell'Irpef in questa legge di bilancio per via delle risorse limitate. Mi auguro che si possa fare subito nella prossima legislatura". "Le riforme fiscali si fanno quando si hanno le risorse. Pur nei limiti della finanza pubblica - ha sottolineato - questo Governo ha fatto una profonda riforma fiscale" e in quattro anni "abbiamo tagliato 20 mld di tasse". Con la legge di bilancio, ha proseguito Padoan, "diamo una scossa alla crescita. Dimentichiamo che siamo il Paese con il debito piu' alto d'Europa dopo la Grecia. Non e' piu' vero. E' una verita del passato che ci stiamo scrollando di dosso". "Non ci sono bacchette magiche - ha concluso - ma il valore della continuita' che ci permette di ottenere risultati che non svaniscono nel tempo".

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