Economia
Lo spread chiude sotto quota 200. Decennali, rendimento ai minimi da 3 anni

Il no all'infrazione Ue fa volare la Borsa +2,4%
Seduta euforica per i titoli di Stato italiani dopo lo stop alla procedura di infrazione Ue con lo spread BTp/Bund che chiude in rally sotto la soglia psicologica dei 200 punti base e il rendimento dei decennali italiani che torna addirittura su livelli che non si vedevano da ottobre 2016. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano (Isin IT0005365165) e il pari scadenza tedesco ha infatti chiuso a 199 punti base, nuovo minimo da maggio 2018, in forte calo dai 222 punti della chiusura di ieri. In caduta anche il rendimento del BTp decennale benchmark, che ha aperto sull'1,78% per poi scendere rapidamente fino al rally del finale di seduta che ha portato i tassi a 10 anni italiani all'1,62%, ai minimi da ottobre 2016. I BTp complessivamente sovraperformano di molto i 'pari durata' sulla curva dei rendimenti dell'Eurozona che comunque sta subendo una sensibile traslazione verso il basso.
Borsa: corre con no a infrazione Ue, +2,40%; bene banche - L'Italia schiva la procedura d'infrazione Ue per debito eccessivo grazie agli sforzi del governo e i mercati festeggiano facendo scendere lo spread bund-btp attorno ai 200 punti e facendo correre Piazza Affari, nettamente il migliore fra i principali listini europei. A Milano il Ftse Mib ha fermato le contrattazioni con un rialzo del 2,4%, sostenuto dal buon andamento dei bancari; ad aiutare i listini anche l'arrivo alla Bce di Christine Lagarde e nel board della Fed di due nuovi membri che i mercati vedono come 'colombe'. Gli istituti di credito, grazie anche alla ripresa di valore dei Btp, scattano in avanti: i big Intesa Sanpaolo e Unicredit salgono rispettivamente del 5,08 e del 5,57%, mentre Ubi e Banco Bpm chiudono con un aumento di oltre il 6,5%. Ben intonata anche l'industria: nel comparto auto Fca beneficia dei dati delle immatricolazioni negli Usa e sale del 2,81%, mentre nel resto del comparto Leonardo corre a + 3,13%; poco mossa Prysmian. Solida la performance delle utilities (Enel +2,36%), bene anche Atlantia, con gli investitori che scommettono su un compromesso fra il gruppo e il governo relativamente alle concessoni autostradali della controllata Aspi. Le prese di beneficio fanno limare lo 0,59% a Stm, bene il comparto sanitario.
Spread: da novembre recuperati 120 punti - Sono 120 i punti recuperati dallo Spread tra Btp italiani e omologhi Bund tedeschi dal 20 novembre scorso, vigilia della bocciatura della manovra di bilancio italiana a Bruxelles, a oggi. Quel giorno il differenziale schizza in chiusura fino a 326 punti, per un rendimento del 3,61%. In sette mesi la distanza tra i titoli italiani e quelli di Berlino si e' ridotta sotto i 210 punti per un tasso dei Buoni del Tesoro tricolore sotto l'1,70%. Con gran sollievo di conti pubblici e bilanci bancari. Il problematico rapporto tra maggioranza giallo-verde e i mercati si mostra sin da subito. Il 5 marzo 2018, primo giorno di Borse aperte dopo le elezioni, lo Spread si attesta a 137 punti. Ma il timore che l'alleanza che si sta formando possa spingere l'Italia fuori dall'euro accende la tensione. Il picco viene raggiunto il 29 maggio, quando il differenziale vola oltre la soglia dei 300 punti. L'effettiva entrata in carica dell'esecutivo calma le acque e progressivamente lo Spread torna a contrarsi. A giugno viaggia sui 220 punti, a fine settembre e' ancora attorno a quota 230. A riaccendere la miccia sono le trattative per la messa a punto della manovra. Il differenziale si impenna e il 9 ottobre torna sopra quota 300. Lo scontro sui numeri con la commissione europea fa il resto fino a un picco di 335 nel durante del 20 novembre. L'accordo con Bruxelles riporta un po' di calma e il differenziale rientra fino a quota 243 a fine gennaio. L'ipotesi che la commissione possa aprire una procedura di infrazione sul debito contro l'Italia riappicca l'incendio. Per tutto maggio il differenziale si mantiene a cavallo dei 280 punti. Poi, l'intervento di Mario Draghi, che di fatto prelude a un nuovo programma di quantitative easing della Bce, e l'assestamento di bilancio, che assicura la promozione dei conti italiani a Bruxelles, riportano il sereno. Fino all'exploit di oggi, con lo Spread sotto i 210 punti, come non accadeva da maggio 2018.