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Economia
Lo spread nei timori della Troika . Draghi e Lagarde avvertono l'Italia
Foto: IPA

Nell'area dell'euro, dove "il rimbalzo dei mercati finanziari all'inizio dell'anno ha contribuito ad attenuare il peggioramento delle condizioni finanziarie" registrato alla fine dello scorso anno, "i problemi di bilancio in Italia hanno riacceso le preoccupazioni sul legame fra titoli di stato e banche e questo ha portato ad un ampliamento degli spread sovrani nella seconda metà del 2018".

conte draghi ape
 

Il giorno dopo il World Economic Outlook, il Fondo Monetario Internazionale torna a lanciare nel Global Financial Stability Report l'allarme sulle fragilità cui il nostro sistema bancario è esposto per via dei forti portafogli di titoli di Stato detenuti dagli istituti. A livello di Eurozona, segnala il Fondo, "i coefficienti patrimoniali bancari sono ora più elevati e sono state intraprese azioni per ridurre i prestiti in sofferenza sui bilanci delle banche".

"Ma se i rendimenti dei titoli di Stato dovessero aumentare drasticamente - ammonisce l'Fmi che assieme alla Bce e all'Ue (la Troika) ha giocato un ruolo importante negli interventi nella crisi dell'eurodebito - i legami forti delle banche con i titoli sovrani nei paesi con un debito governativo elevato potrebbero tradursi in perdite significative sui portafogli delle obbligazioni bancarie". E questo, "insieme a potenziali perdite su prestiti non performanti, potrebbe comportare un significativo impatto sul capitale di alcune banche". Ma, si sottolinea nel Report, "anche le compagnie di assicurazione potrebbero rimanere coinvolte da questo legame".

borsa
 

"In questo contesto - si legge nel documento - vi è il rischio che le tensioni nel settore finanziario possano essere trasferite a società e famiglie, con implicazioni negative per la crescita economica". Quella crescita su cui ora, secondo il presidente della Bce Mario Draghi, dovrà concentrarsi il governo italiano che ieri ha licenziato il Def prevedendo un incremento del Pil per il 2019 a quadro invariato solamente dello 0,2% (rispetto all'1% di dicembre).

"I nuovi dati sull'economia italiana non hanno rappresentato una sorpresa perché c'erano già stati tagli delle proiezioni di crescita dell'economia italiana ed europea in generale per cui da questo punto di vista non c'è stata sorpresa. Ciò che è chiaro è che la priorità è di ricreare le condizioni di crescita dell'economia e dell'occupazione e l'Italia sa come fare”, ha spiegato infatti Draghi in conferenza stampa a Francoforte sottolineando come sia "molto importante che queste priorità siano perseguite senza causare aumenti dei tassi perché questi hanno un effetto contrario, di contrazione. Questo deve essere il fine della politica economica". 

Da Roma, il vicepremier Matteo Salvini continua a insistere che “le risorse per introdurre la flat tax arriveranno dalla crescita”. Serve aumentarla, ma attenzione al differenziale Btp-Bund o il circolo vizioso spread-banche-minore crescita, come hanno ammonito Fmi e Bce, è dietro l’angolo.

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