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Economia
Ilva: Fabio Riva assolto dall'accusa di bancarotta

Il Gup del tribunale di Milano Lidia Castellucci, al termine del processo con rito abbreviato, ha assolto 'perche' il fatto non sussiste' Fabio Riva dall'accusa di bancarotta per il dissesto finanziario dell'Ilva di Taranto (commissariata e poi venduta ad Arcelor Mittal). Fabio Riva e' stato presidente del gruppo Riva e la sua famiglia e' stata proprietaria dell'acciaieria tarantina. 'Siamo molto soddisfatti', hanno commentato i legali di Fabio Riva, che era presente in aula alla lettura della sentenza.

La procura di Milano, che aveva chiesto una condanna superiore a 5 anni di reclusione, aspetta di leggere le motivazioni ma ha gia' preannunciato ricorso in appello. A Fabio Riva erano stati in passato respinti due tentativi di patteggiamento perche' le pene proposte erano state considerate 'incongrue'.

Nel filone di inchiesta della procura di Milano, relativo al dissesto finanziario del gruppo dell'acciaio, che ha portato all'assoluzione di Fabio Riva erano e sono ancora indagati altri membri della famiglia Riva, che era proprietaria del gruppo a cui faceva capo l'Ilva di Taranto. Le posizioni di Adriano Riva (fratello di Emilio e zio di Fabio), Fabio e Nicola Riva sono state stralciate, di fronte al tentativo dei tre rappresentanti della famiglia di patteggiare.

L'unico patteggiamento ratificato tra quelli proposti e' stato quello di Adriano Riva, che ha trovato un accordo con la procura di Milano per una pena di due anni e sei mesi, oltre al rientro in Italia di fondi per 1,3 miliardi di euro, destinati all'Ilva di Taranto, come previsto dagli accordi preliminari firmati nel dicembre 2016 tra la famiglia e gli allora commissari dell'acciaieria.

Adriano Riva era indagato per bancarotta, truffa ai danni dello Stato e trasferimento fraudolento di valori. I patteggiamenti di Fabio e Nicola Riva, invece, sono stati respinti due volte. Fabio Riva ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato, mentre Nicola ha preferito la strada del rito ordinario. Oggi si e' arrivati alla sentenza di primo grado per Fabio Riva, che e' stato appunto assolto dall'accusa di bancarotta 'perche' il fatto non sussiste'. 

La sentenza di oggi nei confronti di Fabio Riva, se confermata in Cassazione, potra' avere come unico effetto la richiesta da parte di Nicola Riva di revisione del giudizio nei suoi confronti. Nel frattempo, infatti, Nicola Riva si e' visto ratificare un patteggiamento a 3 anni di reclusione per l'accusa di bancarotta. Nessun effetto invece sul patteggiamento di Adriano Riva.

L'imprenditore, infatti, come e' emerso solo dopo la sentenza nei confronti del nipote Fabio, e' morto nelle scorse settimane, a inizio maggio 2019. Non c'e' quindi alcuna possibilita' di una revisione del suo patteggiamento, che ha portato la famiglia Riva a versare agli allora commissari dell'Ilva 1,3 miliardi di euro. Per gli altri membri della famiglia Riva ancora indagati dalla procura di Milano si potrebbe aprire la strada di una richiesta di archiviazione.

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