Madrid alza salario minimo a 900€. Il deficit non rientra. Che dirà Moscovici?
Bruxelles ha inviato la lettera con la richiesta di chiarimento sul bilancio anche alla Spagna.Ma all'Italia è già stato anticipato che scatterà la procedura...
Scoppierà anche il caso del deficit della Spagna in Europa? Per il momento il temibile Commissario agli Affari economici e monetari Pierre Moscovici ha spedito le lettere con la richiesta di chiarimento sul bilancio 2019 a ben cinque Paesi dell'eurozona: Italia, Francia, Belgio, Spagna e Portogallo. A fronte di un deficit/Pil concordato con Bruxelles del 2,2% per il prossimo anno, nel proprio documento programmatico di bilancio Madrid ha previsto un 2,7%, deficit che, secondo quanto scritto nell'introduzione al loro accordo fra il governo di Pedro Sanchez e Podemos, servirà per "invertire il percorso dalle cicatrici di austerità".
L'accordo di bilancio prevede un aumento del 22,3% del salario minimo mensile a 900 euro (da 735,90 euro), o 164 euro in più al mese. Una misura che, secondo le cifre fornite dal governo Sanchez, costerà 340 milioni di euro alle casse dello Stato. In più, l'esecutivo e Podemos hanno confermato la loro volontà di indicizzare le pensioni all'inflazione, con un costo per 704 milioni.
Con cifre in proporzioni molto minori, la manovra messa in atto da Madrid ricorda quanto fatto da Roma, dove il governo Conte ha deciso di disdettare gli impegni presi sempre con Bruxelles di far scendere il rapporto deficit/Pil allo 0,8% (sarà invece del 2,4% per il 2019) per finanziare due grandi misure come l'introduzione del reddito di cittadinanza e il superamento della riforma Fornero con l'introduzione della quota 100. Misure che, sempre per il 2019, costano 10 miliardi la prima (9+1 per l'ammodernamento dei centri per l'impiego) e 6,7 miliardi la seconda.
Gli impatti sui rispettivi deficit delle misure espansive dell'Italia e della Spagna sono molto diversi ma il principio che fa storcere il naso a Bruxelles è lo stesso: misure che vanno ad impattare in maniera strutturale (a regime) sul deficit che non cala rispetto ai target (di saldo) concordati.
Oggi, in un’intervista alla Cnbc, il ministro dell’economia Nadia Calviño si è affrettata a confermare che "la promessa, inserita nella manovra di bilancio, di alzare i salari minimi del 22% a 900 euro non sarà un ostacolo al piano di riduzione del deficit pubblico". “Non abbiamo cambiato idea sulla promessa di ridurre il deficit pubblico”, ha aggiunto Calviño. “Quest’anno, l’aspettativa era di avere una soglia del 2,2%, in realtà il rapporto deficit/Pil risulterà intorno al 2,7%. La nostra ambizione è quello di ridurlo tra quest’anno e il prossimo anno dello 0,9%”.
Tornando all’aumento dei salari minimi, Calviño ha spiegato che, negli ultimi anni, c’è stata una diminuzione dei salari reali tale che il problema deve essere affrontato con urgenza. Allo stesso tempo, il ministro ha anche spiegato che “questa misura non può essere vista in maniera isolata”, dato che il piano di bilancio include anche iniziative per sostenere le piccole e medie imprese.
Va detto tuttavia che le cifre promesse dal nuovo governo sono comunque in calo rispetto agli anni scorsi: nel 2009, per esempio, la Spagna aveva un deficit dell’11% rispetto al Pil, e ancora nel 2017 era superiore, seppure di poco, al 3%. Diversi altri indicatori, come l’aumento del Pil e delle esportazioni, fanno pensare che l’economia spagnola si sia ripresa meglio di altre dalla crisi. Sul fronte della crescita, Madrid prevede un aumento del Pil del 2,6% quest’anno e del 2,3% nel 2019 (l'Italia dell'1,5%), superiore alla media dell’Ue.
Insomma, a livello di finanze pubbliche Madrid può contare sicuramente su una situazione migliore e non ha certo il secondo debito più grande dell'eurozona rispetto al Pil, ma i principi di condotta nei confronti di Bruxelles del duo Sanchez-Iglesias nei confronti di Bruxelles sono gli stessi del più vituperato duo Di Maio-Salvini. Che farà il socialista Moscovici, guardiano delle manovre europee?
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