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Economia
Manovra, Dombrovskis: "Cambi sostanziali". E lo spread rivede quota 300

"Siamo aperti al dialogo per cercare una soluzione, ma occorre una correzione sostanziale del progetto di bilancio perche' quella prevista dall'Italia e' un'importante deviazione rispetto ai requisiti del patto di stabilita". Il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis lascia poco spazio alla ricerca di quel compromesso a cui punta il governo italiano sulla legge di bilancio. Una chiusura che ha riacceso le pressioni sullo spread Btp-Bund che è tornato a superare nuovamente la soglia psicologica dei 300 punti base (per l'amministratore delegato di Intesa-Sanpaolo Carlo Messina "il giusto livello di differenziale dell'economia reale italiana si aggira intorno a quota 150 punti").

Bruxelles ha dato tempo fino al 13 novembre per rimodulare la manovra, ma per adesso gli esponenti del Governo hanno dichiarato che non ci saranno cambiamenti. "Siamo nel mezzo del processo, l'Italia ha diversi giorni per fornire risposte formali, entro il 13 novembre' alle richieste della Commissione Ue, ha aggiunto Dombrovskis ribadendo che 'la procedura per deficit eccessivo contro l'Italia 'e' qualcosa che stiamo valutando e per questo prepariamo un rapporto sul debito: se il piano di bilancio per il 2019 non cambia si tratta di un cambiamento oggettivo rispetto al momento in cui avevamo valutato che l'Italia era largamente rispettosa dei requisiti della supervisione preventiva e sulla base dei fattori rilevanti che giustificazione una deviazione dei conti pubblici'.

Il vicepresidente della Commissione Ue ha spiegato che 'numericamente l'Italia avrebbe dovuto assicurare una riduzione del deficit strutturale nel 2019 dello 0,6%, come era stato indicato dal Consiglio, e concluso dalla stessa Italia, invece il deficit strutturale peggiora e la deviazione è notevole'.

Quanto al fatto che in passato molti altri Stati avevano un deficit/pil elevato, Dombrovskis ha detto che 'negli anni della crisi c'erano venti Paese sotto procedura europea ma non si guarda solo a quanto è alto il deficit ma a che punto del ciclo economico ci si trova: se siamo in una crisi profonda è evidente che il deficit è più alto, ma se i Paesi si trovano in un periodo di crescita, come adesso nella Ue che è al sesto anno consecutivo di espansione, occorre ridurre il deficit' in termini strutturali. Di qui l'importanza per l'Italia di continuare a ridurre deficit e debito e non cominci di nuovo ad aumentarli' data la fase ciclica.

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