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Economia
Manovra, i dubbi del Fondo Monetario: "Lo spread annulla i benefici"

A poco serviranno i provvedimenti espansivi del 2019 come i cinque miliardi di investimenti pubblici, il reddito di cittadinanza e la flat tax per le partite Iva, perché il costo del credito dovuto al caro-spread vanificherà gli effetti della legge di bilancio del governo Conte sulla domanda interna. E' questa, in sostanza, la valutazione degli ispettori del Fondo monetario sulla manovra messa a punto dal Governo giallo-verde contenuta nel comunicato finale emesso al termine  della missione articolo 4 in Italia. Un comunicato che arriva poche ore dalla risposta italiana alla Commissione europea sulla richiesta di modificare la legge di bilancio.

giorgetti di maio ape
 

Secondo gli esperti dell'organismo di Washington guidato da Christine Lagarde lo stimolo positivo di breve periodo alla crescita "rischia di essere controbilanciato dall'effetto negativo del persistente rialzo dello spread sui titoli di Stato, in quanto si riverbera su un più alto costo sui prestiti al settore privato. L'effetto di breve periodo sulla crescita è quindi dubbio, laddove nel medio termine e' probabilmente negativo". L'effetto sulla crescita è dubbio, aggiungono, anche sulla base di una stima relativamente alta del moltiplicatore fiscale fatta dal Fondo.

Gli effetti delle misure di stimolo che il Governo vuole introdurre, inoltre, comportano sostanziali rischi al ribasso e renderebbero il Paese molto vulnerabile. Secondo gli ispettori del Fondo, a seguito di un aumento dei tassi d'interesse, conseguenza della normalizzazione della politica monetaria della Bce, e di un incremento della spesa pensionistica, saranno necessari in Italia aggiustamenti fiscali addizionali per stabilizzare il debito.

giovanni tria ape 5

 

In questo contesto "il verificarsi di shock avversi, anche modesti, come il rallentamento della crescita o un aumento dello spread, alzerebbe il debito e di conseguenza il rischio di dover realizzare un ampio consolidamento fiscale in una fase in cui l'economia si indebolisce. "Questo potrebbe trasformare un rallentamento della crescita in una recessione". 

Sul reddito di cittadinanza, gli ispettori del Fmi ritengono che "l'Italia abbia bisogno di un moderno schema di reddito minimo diretto ai poveri che eviti la dipendenza dall'assistenza, che non disincentivi il lavoro e che non sia illimitato nel tempo".

Anche se i contorni del reddito di cittadinanza che sarà introdotto dal Governo non sono stati ancora definiti nel dettaglio, il Fondo consiglia di "stabilire i benefit a livelli che non distorcano gli incentivi a cercare un lavoro regolare". Più in particolare, le best practice internazionali suggeriscono, tra l'altro, di quantificare il benefit intorno al 40-70% del livello di povertà relativa.

draghi lagarde ape
 

Inoltre, il benefit dovrebbe essere ideato come in graduale riduzione e dovrebbero essere previsti adeguati controlli per prevenire abusi.

Infine, secondo l'Fmi, l'intervento dovrebbe essere compreso in una complessiva rivisitazione del sistema di protezione sociale italiano che comprenda, tra l'altro, la razionalizzazione degli altri programmi di supporto al reddito.

Quanto agli interventi sulle tasse, il Fondo suggerisce all'Italia una riforma fiscale globale invece che gli "interventi marginali" previsti dalla Manovra come la flat tax per gli autonomi, la detassazione degli utili reinvestiti e una serie di altri incentivi fiscali.

I NUMERI SU DEFICIT E CRESCITA/ Il rapporto prevede una crescita del Pil all'1% in Italia sia sul 2019 che sul 2020, più bassa delle stime di governo (1,5%) e Commissione europea (1,2%), che riguardo al 2019 è analoga a indicata nel World Economic Outlook dello scorso ottobre. E' stata invece rivista al rialzo le previsione sul deficit, al 2,75 per cento del Pil sul 2019 e poi al 2,8-2,9 per cento sul 2020-2021, salvo l'attivazione delle clausole di salvaguardia. Il debito è atteso "attorno al 130 per cento" del Pil sul prossimo triennio.

Gli ispettori consigliano una riforma che allarghi la base imponibile, promuova efficienza e garantisca equita'" in particolare aumentando la compliance sull'Iva. Altre misure proposte sono la razionalizzazione delle agevolazioni fiscali e una tassazione della ricchezza che secondo il Fondo si realizza con una "moderna tassazione sulla prima casa basata su una rivalutazione catastale". Riguardo alle misure proposte dal Governo dal Fondo si dicono "preoccupati che si aggiungano ad una storia di modifiche marginali al sistema fiscale che aumenterebbe l'incertezza e danneggerebbe il contesto imprenditoriale". 

Infine, l'analisi del Fmi punta il dito contro uno dei principali provvedimenti del governo Lega-M5s, l'intervento sul sistema Fornero con la quota 100 per la pensione: i cambiamenti previsti "aumenterebbero ulteriormente la spesa pensionistica, imporrebbero pesi ancora maggiori sulle generazioni più giovani, lascerebbero meno spazio per politiche per la crescita e porterebbero a minori tassi di occupazione tra i lavoratori più anziani". Secondo il rapporto, inoltre, "è improbabile che l'ondata di pensionamenti creerebbe altrettanti posti di lavoro per i giovani". Per il Fmi "è urgente razionalizzare i vari eccessi nel sistema".

Insomma, "l'Italia deve togliere ogni incertezza sulla sostenibilita' del debito pubblico, incertezze che sono riaffiorate di recente", si legge nel comunicato finale della missione. Questo comporta un consolidamento "credibile" del rapporto debito/Pil. Importante anche un ulteriore rafforzamento dei bilanci bancari "per aumentare la loro resilienza e consentire al settore di giocare il suo ruolo a sostegno dell'economia".

 

 

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