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Economia
Manovra, il governo riunisce le imprese. Boccia: ora aspettiamo i fatti
LaPresse

Manovra: tavolo Salvini-Giorgetti con 15 associazioni imprese

Si è svolto al Viminale l'incontro tra il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, con le organizzazioni datoriali sui temi della manovra, Tav e infrastrutture in genere. Con Salvini ci sono anche il capo di Gabinetto del Viminale, prefetto Matteo Piantedosi, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Dall'altra parte, Confindustria, Agci, Ance, Casartigiani, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confimi Industria, Filiera Italia e Legacoop. Le ultime tre si sono aggiunte all'elenco iniziale di partecipanti inizialmente previsto.

Manovra: Salvini, inizia percorso comune con imprenditori

Sono state "due ore positive con imprenditori e associazioni di categoria, incontro concreto, proficuo. Inizia un percorso comune che parte dal lavoro, stop burocrazia, sviluppo infrastrutture per rilancio dell'economia e del Paese". Lo dichiara il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, al termine dell'incontro al Viminale con i rappresentanti del mondo imprenditoriale italiano, Confindustria in testa.

Manovra: Salvini, non credo procedura Ue per uno zero virgola

"Io penso che sia un percorso, io sono quello che sono, rimango quello che ero prima di essere ministro e non cambio. Credo che gli italiani ci stiano premiando per la coerenza". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a In Mezz'ora in piu', su Rai 3 a proposito della manifestazione di Piazza del Popolo. "Quello che di buono abbiamo fatto in sei mesi non le abbiamo fatto da solo, lo ha fatto il governo Lega-M5s. Riconosco la concretezza di Giuseppe Conte e di Luigi Di Maio, le sfide dei prossimi mesi sono delicate. In Europa esercitiamo il buonsenso. E' chiaro che se vado a Bruxelles e faccio due passi in avanti e mi mettono due dita negli occhi, non e' un affronto al governo ma agli italiani. Vogliamo scene come quelle di Parigi? Mi rifiuto di pensare che a Bruxelles per uno zero virgola mandino commissari e sanzioni", ha aggiunto. 

Manovra: Boccia, per prima volta governo ci ascolta, ora i fatti

"Per la prima volta da 6 mesi questo governo ci ascolta, abbiamo dialogato. Ora pero' aspettiamo gli effetti, aspettiamo i fatti". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, al termine dell'incontro che con i rappresentanti di altre 14 organizzazioni del mondo delle imprese italiane ha avuto al Viminale con il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Boccia ha espresso l'auspicio che ora si apra "una stagione di confronto e logica di ascolto dei corpi intermedi". Nell'incontro sono emersi "molti punti di convergenza - ha riferito - a partire dalle infrastrutture, specie sotto l'aspetto temporale, cioe' di apertura dei cantieri". Per il presidente degli industriali italiani e' importante che la manovra "si occupi anche di crescita. Auspichiamo l'ascolto e che sia utile al dialogo". Boccia ha aggiunto che non si e' parlato di spread: "E' venuta fuori la parola credit crunch", quindi credito alle piccole e medie imprese e la richiesta al governo di "un'attenzione per questo settore", ha detto. Quanto al reddito di cittadinanza, non se n'e' parlato ma ai giornalisti Boccia ha ribadito che ci sono "criticita' nel processo. Quello che il governo si pone con fini nobili potrebbe avere effetti sui salari", e in una situazione di crisi o di non ripresa non e' positivo che cio' avvenga. Dal presidente di Confindustria la constatazione che il programma di governo aveva tre obbietivi: reddito di cittadinanza, flat tax e pensioni, "il valore e' pero' quello della crescita. Oggi si comincia a parlare, speriamo che la manovra venga equilibrata e si abbia una visione futura del Paese e della societa'". Infine le grandi opere: "Piu' si dilaziona nel tempo e piu' non si aprono cantieri. E martedi' lo diremo anche a Di Maio", ha concluso Boccia.  

Manovra: Boccia, penso governo sia consapevole rischio recessione

La recessione "e' possibile, il governo penso ne sia consapevole. L'appello del ministro Salvini a una compattezza nel 2019, che non sara' un anno facile, e il fatto che il governo inizi ad ascoltare le ragioni dello sviluppo e della crescita significa che c'e' una consapevolezza che noi leggiamo in chiave positiva". Lo ha detto Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, al termine dell'incontro al Viminale con il vicepremier, Matteo Salvini, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti. Presenti anche i rappresentanti di altre 14 organizzazioni del mondo delle imprese. 

Manovra: Boccia, importante trattativa con Ue sia in mani premier

"Un elemento importante e' che la trattativa con la Ue per evitare una procedura di infrazione sia ora nelle mani del premier, il che assume una legittimazione politica". Lo ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia al termine dell'incontro al Viminale con il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e con il sottosegretario Giancarlo Giorgetti. Per il presidente degli industriali "dunque c'e' l'auspicio che non si entri in procedura" perche' "potrebbe comportare effetti negativi come la chiusura dei fondi di coesione e un rientro forzato del debito". Durante l'incontro "abbiamo espresso preoccupazione per il rallentamento dell'economia. Occorre contemperare crescita e proposta. Lo ribadiamo martedi' al ministro Di Maio e speriamo che la manovra non abbia impatti negativi sulla crescita. Se dovessero esserci, poi il governo dovrebbe correggerla in corsa, meglio quindi evitare che questo accada".

Manovra: le richieste di Confedilizia, stop Imu su negozi sfitti

La manovra va al Senato e il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, in un post su Facebook ricorda quali sono le richieste del settore, dalla cedolare secca all'eliminazione dell'Imu per i negozi sfitti. "All'immobiliare che subira' gli aumenti di Imu e Tasi - scrive Spaziani Testa - serve al minimo (le reali necessita' sono un'altra cosa): che la cedolare secca per le locazioni di negozi sia prevista per i contratti stipulati 'dal' 2019, e non 'nel' 2019, come invece previsto nel testo della manovra approdato al Senato". E poi, "che sia eliminata l'Imu sui negozi sfitti (come si e' impegnato a fare Matteo Salvini)". Terza richiesta: "Che sia stabilizzata la cedolare per gli affitti abitativi 'a canone concordato', che scade nel 2019 (ma ai proprietari serve conoscere prima il regime fiscale di contratti che durano 5 anni)". Infine, "che siano eliminate le tasse sui canoni di locazione non percepiti, come previsto in un emendamento (poi ritirato) dei deputati Carla Ruocco e Alberto Gusmeroli, rispettivamente Presidente e Vicepresidente della Commissione Finanze della Camera". 

Manovra: Confcommercio, piu' investimenti per Paese competitivo

Servono piu' investimenti per fare dell'Italia un Paese piu' attrattivo e competitivo. A chiederlo al'incontro al Viminale con il vicepremier Matteo Salvini e' il vicepresidente vicario di Confcommercio, Lino Stoppani, che in una nota spiega: "L'Italia ha bisogno di piu' crescita, piu' occupazione e, dunque, di piu' investimenti che vanno progressivamente riportati al livello pre-crisi del 3% del Pil". In particolare, insiste, "servono investimenti infrastrutturali per sanare carenze che pesano sugli scambi commerciali e sul turismo e che fanno perdere al nostro Paese circa 34 miliardi di euro di Pil all'anno". "La realizzazione della Tav - dichiara Stoppani - rappresenterebbe una vera e propria 'metropolitana d'Europa' che, riducendo il mobility divide, cioe' il gap competitivo con gli altri Paesi a causa delle carenze di accessibilita' e mobilita' dei territori, favorirebbe anche l'aumento dei flussi turistici verso il nostro Paese. Per questo diciamo si' alla Tav Torino Lione, si' alle opere necessarie per un sistema dei trasporti piu' economico, piu' rapido, piu' sicuro e piu' sostenibile; si' ad un'Italia piu' accessibile e piu' integrata con i corridoi logistici europei". Rispetto alla manovra, Stoppani ha apprezzato l'impegno del Governo per ridurre il costo del lavoro auspicando che la legge di bilancio sia l'occasione per realizzare il processo di riforma e riduzione di almeno il 30% delle tariffe Inail e per ulteriori interventi strutturali di riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro e di incentivazione del meccanismo dei premi di produttivita'. Tra gli altri temi toccati da Stoppani, la valorizzazione dello strumento dei voucher nel piano Impresa 4.0 e il rafforzamento della deducibilita' dell'Imu per gli immobili. 

Manovra: Confcommercio, piu' investimenti per Pese competitivo

Servono piu' investimenti per fare dell'Italia un Paese piu' attrattivo e competitivo. A chiederlo al'incontro al Viminale con il vicepremier Matteo Salvini e' il vicepresidente vicario di Confcommercio, Lino Stoppani, che in una nota spiega: "L'Italia ha bisogno di piu' crescita, piu' occupazione e, dunque, di piu' investimenti che vanno progressivamente riportati al livello pre-crisi del 3% del Pil". In particolare, insiste, "servono investimenti infrastrutturali per sanare carenze che pesano sugli scambi commerciali e sul turismo e che fanno perdere al nostro Paese circa 34 miliardi di euro di Pil all'anno". "La realizzazione della Tav - dichiara Stoppani - rappresenterebbe una vera e propria 'metropolitana d'Europa' che, riducendo il mobility divide, cioe' il gap competitivo con gli altri Paesi a causa delle carenze di accessibilita' e mobilita' dei territori, favorirebbe anche l'aumento dei flussi turistici verso il nostro Paese. Per questo diciamo si' alla Tav Torino Lione, si' alle opere necessarie per un sistema dei trasporti piu' economico, piu' rapido, piu' sicuro e piu' sostenibile; si' ad un'Italia piu' accessibile e piu' integrata con i corridoi logistici europei". Rispetto alla manovra, Stoppani ha apprezzato l'impegno del Governo per ridurre il costo del lavoro auspicando che la legge di bilancio sia l'occasione per realizzare il processo di riforma e riduzione di almeno il 30% delle tariffe Inail e per ulteriori interventi strutturali di riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro e di incentivazione del meccanismo dei premi di produttivita'. Tra gli altri temi toccati da Stoppani, la valorizzazione dello strumento dei voucher nel piano Impresa 4.0 e il rafforzamento della deducibilita' dell'Imu per gli immobili.

 

Manovra: Confagricoltura al Viminale, piu' fondi e innovazione

Investire nella modernizzazione delle infrastrutture e nella diffusione delle piu' avanzate tecnologie per rendere le imprese agricole competitive. Sono queste le richieste del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, che ha partecipato all'incontro al Viminale con il vicepremier Matteo Salvini e il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, insieme ai presidenti delle principali associazioni imprenditoriali. "Come Confagricoltura auspichiamo che nella prossima manovra venga posta una maggiore attenzione al tema degli investimenti - ha sottolineato Giansanti - abbiamo bisogno di politiche di strategia di lungo termine per un settore, come quello agricolo, che dovrebbe essere posto tra le priorita' delle scelte economiche del nostro Paese". "In Italia gli investimenti pubblici sono diminuiti in media del 4% all'anno a partire dal 2008 - ha detto Giansanti - in termini di incidenza sul Pil si e' scesi dal 3 al 2 per cento. A livello Ue la media e' del 2,8%. Senza investimenti la produttivita' inevitabilmente ristagna". Secondo uno studio del World Economic Forum sull'adeguatezza delle infrastrutture su 137 Paesi esaminati, l'Italia si e' classificata al 58esimo posto, ben al di sotto dei principali Stati membri della Ue. Giansanti ha ricordato che il nostro Pil pro-capite e' ancora inferiore di quasi nove punti percentuali rispetto al 2007 e che le previsioni per il 2019 indicano che la nostra crescita sara' in ogni caso inferiore a quella media attesa per l'area dell'Euro. Durante la grande crisi degli anni passati, la crescita delle esportazioni ha evitato al Paese una fase recessiva ancora piu' dura in termini sociali ed economici. L'export del settore agroalimentare, in particolare, che oggi si attesta intorno ai 40 miliardi di euro all'anno, e' raddoppiato in valore nel trascorso decennio. "Eppure in taluni casi - ha sottolineato - dobbiamo utilizzare i porti e gli aeroporti nord-europei per far arrivare i nostri prodotti sui mercati di tutto il mondo. E questo limita la nostra competitivita'. Le nostre imprese pagano un costo per l'energia che supera del 30 per cento quello dei nostri piu' diretti concorrente. C'e' poi il costo del lavoro, tra i piu' alti d'Europa, a causa della alta incidenza fiscale e contributiva. Senza dimenticare il recupero di efficienza della pubblica amministrazione che attendiamo da anni. Sono questi i vincoli che vanno rimossi - ha aggiunto il presidente di Confagricoltura - per tornare a crescere e per evitare all'Italia la terza recessione nel giro di pochi anni. E con una crescita economica prolungata, risultera' anche piu' agevole rimettere sotto controllo in modo definitivo i conti pubblici". Quello che serve, ha concluso, "e' un 'patto per lo sviluppo' tra pubblico e privato che in Italia manca da troppo tempo, per favorire e migliorare la competitivita' del sistema paese Italia".

Manovra: Coldiretti al Viminale, interlocuzione forte con Ue

Un nuovo protagonismo in Europa e' necessario per cambiare una situazione in cui l'ultima relazione della Corte dei Conti ha evidenziato - ha sottolineato Prandini - come l'Italia sia contributore netto del bilancio Ue con un disavanzo di 4,4 miliardi nel 2016, che diventano 37,7 miliardi di euro se si prende in esame il periodo 2010-2016. In sostanza l'Italia paga 15,7 miliardi l'anno ma ne riceve indietro solo il 72%. "Il nostro Paese si deve battere contro ulteriori tagli nel nuovo bilancio europeo a carico della Politica agricola comune (Pac) che aggraverebbe la condizione di pagatore netto" denuncia il presidente della Coldiretti nel sottolineare che "a pagare il conto della Brexit non deve essere l'agricoltura che e' un settore chiave per vincere le nuove sfide che l'Unione deve affrontare, dai cambiamenti climatici all'immigrazione alla sicurezza". C'e' l'esigenza di "riequilibrare" invece la spesa facendo in modo - ha detto ancora Prandini - che la Pac possa recuperare con forza anche il suo antico ruolo di sostegno ai redditi e all'occupazione agricola per salvaguardare un settore strategico per la sicurezza e la sovranita' alimentare e per contribuire alla crescita dell'intera economia europea. Per sostenere le imprese, occorre anche metter mano ai ritardi strutturali del nostro Paese che frenano la competitivita' e per questo servono trasporti merci efficienti, considerato che oggi ben l'86% avviene su gomma rispetto alla media europea del 76%, con effetti sui costi, sull'inquinamento ambientale e sul consumo di suolo che - ha ricordato Prandini - ha raggiunto livelli insostenibili di 2 metri quadrati al secondo nel 2017. L'Italia - ha precisato Prandini - ha bisogno pero' anche e soprattutto di reti immateriali valorizzando l'impegno sul piano economico di sostegno alle esportazioni Made in Italy delle Ambasciate italiane all'estero in sinergia con l'Ice. Il rapporto con l'Europa nell'agroalimentare - ha continuato Prandini - si gioca anche sul piano della trasparenza delle informazioni ai consumatori con un atteggiamento incerto e contradditorio dell'Unione Europea che obbliga a indicare l'origine in etichetta per le uova ma non per gli ovoprodotti, per la carne fresca ma non per i salumi, per la frutta fresca ma non per i succhi e le marmellate, per il miele ma non per lo zucchero. In questo contesto l'Italia che e' leader europeo nella sicurezza alimentare ha la responsabilita' secondo Prandini - di svolgere un ruolo di leader nelle politiche comunitarie a tutela della qualita' a difesa dei produttori e dei consumatori. Una necessita' - ha continuato Prandini - per sostenere la crescita del Made in Italy agroalimentare sulle tavole straniere dove nel 2018 ha fatto registrare il record storico con un aumento del 3% dopo il valore di 41,03 miliardi del 2017. Ma a crescere e' purtroppo - ha concluso Prandini - e' anche il falso made in italy agroalimentare vale 100 miliardi di euro in forte aumento rispetto ai 60 miliardi di cinque anni anche sotto la spinta degli accordi di libero scambio come il Ceta tra Unione Europea e Canada che ha di fatto legittimato il falso Made in Italy e che giustamente il Governo ha scelto di non ratificare.

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