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Economia
Manovra, l'endorsement Ue a Conte premier: 10 miliardi per le sfide economiche

In attesa di capire chi sarà il neo commissario agli Affari economici e monetari che avrà sul tavolo la probabile richiesta di flessibilità da parte del prossimo governo Conte, la cui priorità è quella di “una manovra economica che contrasti l'aumento dell’Iva, tuteli i risparmiatori e consenta una solida prospettiva di crescita e di sviluppo sociale”, arriva l’endorsement di Bruxelles all’intesa M5S-Pd. Un endorsement che potrebbe portare in dote i 10 miliardi in più di flessibilità che potrebbero consentire all’esecutivo giallo-rosso di dare una sforbiciata consistente al cuneo fiscale, dopo aver messo in sicurezza la sterilizzazione dell’Iva. 

oettinger
 

Il nuovo incarico conferito a Conte è "uno sviluppo positivo". Ora ci si aspetta dall'Italia "un governo filoeuropeo che non lavori contro le istituzioni comunitarie”, ha spiegato il commissario uscente al bilancio Ue Guenther Oettinger che ha accolto quindi con favore l’incarico-bis al professore di diritto privato. Bruxelles "è pronta a fare qualsiasi cosa per facilitare il lavoro del governo italiano quando entrerà in carica e per ricompensarlo", ha aggiunto, affermando che "ci sarà più spazio per una politica sociale, anche se i socialdemocratici sanno bene che il debito illimitato nell'eurozona è un danno per tutti”. 

La prossima manovra potrebbe aggirarsi intorno ai 35 miliardi di euro, oltre 26 per neutralizzare le clausole di salvaguardia (si rischia il passaggio dal 22% al 25,2% per l'aliquota ordinaria e dal 10 al 13% per quella agevolata) e far fronte alle spese di legislatura indifferibili. L'obiettivo della legge di Bilancio 2020 è quello di portare avanti interventi a favore della crescita e di ridurre la pressione fiscale, a cominciare proprio dalla sterilizzazione dell’Iva. Poi vi sono altre questioni da affrontare, come il salvataggio di Carige, le prossime strategie di Mps, fino al varo di una serie di decreti attuativi del dl crescita.

tesoro
 

All’appuntamento più importante manca poco più di un mese: il Governo dovrà presentare la Nota di aggiornamento del Def con le previsioni per i conti pubblici. La scadenza è fissata per il 27 settembre. Dopo due settimane, e precisamente il 15 ottobre, il Documento programmatico di Bilancio andrà inviato all'Unione europea e il 20 ottobre in Parlamento dovrà essere depositata la bozza della manovra. 

I tecnici del Tesoro dovranno mettere nero su bianco quanto stabilito a livello di Governo: riduzione delle tasse (intervento sul cuneo fiscale) e misure per stimolare la crescita del Pil, ancora sottotono, andamento che dovrebbe rafforzarsi nella seconda metà dell'anno. Queste scadenze sono però precedute da due prime prese di contatto con i partner europei alle quali è atteso il ministro dell'Economia: il 13 settembre e il 9 ottobre sono in agenda due riunioni dell'Eurogruppo, meeting informale dei ministri dell'economia e delle finanze, seguiti il 10 ottobre dall'Ecofin.

Carige
 

Bruxelles intende vederci chiaro sulle prossime mosse in tema di finanza pubblica, soprattutto per capire se le misure hanno carattere strutturale. E questi appuntamenti saranno un banco di prova importante per la nostra politica economica. Se la legge di bilancio rappresenta la "sfida" decisiva, il ministero dell'Economia dovrà sbrogliare comunque altre matasse. Ad esempio, le nomine della Sace, la società che assicura le aziende che esportano. 

Ancora non è stato trovato un accordo tra Cassa depositi e prestiti (la sua controllante) e il ministero dell'Economia. Secondo indiscrezioni, si andrebbe verso la riconferma a presidente di Beniamino Quintieri, mentre per la carica di amministratore delegato sarebbe in prima fila Rodolfo Errore, già nel board, al posto dell’ex UniCredit e Mediobanca Alessandro Decio. Ma anche in questo caso, si aspetta una decisione politica. Poi c'è il delicato capitolo delle banche. Innanzitutto, il salvataggio di Carige, il cui Cda è commissariato da inizio anno e che ha bisogno di un'operazione di pulizia del bilancio e di rafforzamento patrimoniale.

mps
 

Bisogna insomma condurre in porto la messa in sicurezza dell'istituto di credito ligure. Entro fine anno, il Tesoro dovrà inoltre comunicare alla Ue come intende uscire dall'azionariato di Banca Mps, operazione che dovrà avvenire entro il 2021. Si tratta di indicazioni molto importanti, anche perché il maggiore azionista della banca senese, con una quota del 68%, dovrà dettagliare le future strategie pensate per l'istituto, portato in “salvo" circa 18 mesi fa.

A stretto giro di posta, invece, c'è da focalizzarsi sull'attuazione del decreto crescita, per il quale servono 75 provvedimenti di cui alcuni decreti ministeriali del Mef. Dal Fondo salva opere agli incentivi alle piccole imprese, dalla pensione di inabilità per i lavoratori dell'amianto agli incentivi alle Pmi per la digitalizzazione, dai voucher per chi brevetta al registro marchi storici: sono tante le questioni rimaste in sospeso e che dovranno definirsi nelle prossime settimane, assegnando ai vari capitoli di spesa le risorse necessarie. E ovviamente, l'ultima parola spetterà al Tesoro.

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    legge di bilancio 2020




    
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