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Economia
Manovra, manette per gli evasori. Da 4 a 8 anni di carcere. La svolta

Bonafede: 4-8 anni carcere a evasori oltre 100mila euro - "Da un minimo di 4 anni a un massimo di otto" di carcere per i grandi evasori partendo da una "somma evasa di 100mila euro". Lo sottolinea il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede spiegando, al termine del vertice di maggioranza sulla manovra, i punti della norma sul carcere ai grandi evasori che sara' inserita nel decreto fisco.
 

A una settimana dal via libera "salvo intese", dopo un intenso "round" di incontri e un vertice di maggioranza lungo oltre due ore e mezza, arriva l'accordo sul decreto fiscale. Non e' la parola fine alle discussioni nella maggioranza, sia perche' alcuni aspetti - in particolare sulle partite Iva - sono da definire, sia perche' "non e' ancora chiusa" la legge di bilancio.

Ma sul crinale della rottura, scrive l'agenzia l'Ansa, arriva una intesa di massima su nodi ancora aperti, dal carcere agli evasori al tetto al contante e le multe per chi non faccia pagare con pos. Restano divergenze sulla stretta alla flat tax per le partite Iva. Arriva una novita' anche per il "Superbonus della Befana" fortemente voluto dal premier: come previsto, arrivera' a gennaio 2021 ma premiera' solo le spese effettuate con carte e bancomat a partire da luglio 2020. Le risorse a disposizione - spiegano da Palazzo Chigi - restano 3 miliardi, che si tradurrebbero in un bonus tra i 300 e i 500 euro per le spese dal parrucchiere e l'estetista, ma anche da meccanico ed elettrauto, elettricista, idraulico, ristorante.

E' in nome della responsabilita' e della necessita' di non perpetuare lo schema di una maggioranza litigiosa, che Giuseppe Conte mette attorno al tavolo gli alleati di governo dopo un fine settimana di scontri durissimi. Il premier sigla una tregua con Luigi Di Maio. Poi in serata, con il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, incontra una ad una le delegazioni di maggioranza, prima del lungo vertice serale, che fa slittare alle 23.30 il Consiglio dei ministri sul decreto terremoto che era previsto alle 19. Dal Pd e da Leu emerge insofferenza sia per i modi in cui i Cinque stelle hanno rimesso in discussione quanto fatto la scorsa settimana in Cdm, sia perche' - sottolinea Federico Fornaro - "le norme dovrebbero essere di tutti e non di un singolo partito".

Ma alla fine esultano i Cinque stelle, che ottengono le modifiche chieste al testo: "Il M5s non molla mai!", scrive Di Maio su Facebook. L'intesa, dunque. Slittano a luglio 2020 sia l'abbassamento del tetto al contante (che non piace a Iv e a parte del M5s) sia le multe per chi non faccia pagare con pos, nell'attesa di un accordo sul calo dei costi delle commissioni delle carte di credito. C'e' l'intesa anche sull'inasprimento del carcere per gli evasori e sulla confisca per sproporzione, sul modello di quella che si applica ai mafiosi. Il ministro Alfonso Bonafede annuncia che si passera' "da un minimo di 4 anni a un massimo di otto anni" di carcere per i grandi evasori partendo da una "somma evasa di 100mila euro". La stretta entrera' subito nel testo del decreto fiscale ma con la postilla che le nuove norme entreranno in vigore non subito, ma solo dopo il via libera finale al decreto.

Si garantira' cosi' sia la certezza della pena, sia - come sottolinea Dario Franceschini - che "il Parlamento potra' approfondire tutti gli effetti e le conseguenze". Insomma, ancora ampio spazio al confronto. Ma Bonafede assicura di non temere modifiche e Di Maio festeggia l'intesa sulla norma di bandiera del M5s: "Finalmente tocchiamo gli intoccabili!". La discussione pero' probabilmente proseguira'. A partire dal nodo delle norme sulle partite Iva a cui si applica il regime forfettario al 15%. "Siamo al lavoro. Sara' oggetto della discussione nei prossimi giorni", racconta Di Maio, facendo riferimento alle norme che dovrebbero entrare nella legge di bilancio. Le nuove regole per limitare gli abusi erano state fortemente volute dal ministero dell'Economia. Ora arriverebbe il divieto di cumulo per chi guadagni oltre 30mila euro da lavoro dipendente (sono d'accordo tutti i partiti), mentre salterebbe il calcolo analitico del reddito su cui applicare la tassazione forfettaria ma i Cinque stelle vorrebbero far saltare anche il tetto alle spese per investimenti.

Fonti Palazzo Chigi: superbonus a 19%, da bellezza a motori - Il superbonus in arrivo con la manovra sara' un ritorno del 19% sulle spese effettuate con carte e bancomat in alcuni settori specifici, dalla bellezza ai motori. Nell'elenco, ancora in via di definizione, entrerebbero quindi parrucchieri ed estetista, ma anche officine ed elettrauto, oltre a elettricisti e idraulici e ai ristoranti. Ma l'obiettivo, spiegano fonti di Palazzo Chigi, sarebbe quello di stilare una lista piu' ampia possibile, che includa, ad esempio, anche medici e dentisti. L'entita' del superbonus, insomma, dipendera' dalla stima della platea che utilizzera' carte e bancomat, che si presume aumenti sensibilmente. Il calcolo del premio partira' dalle spese di luglio da un lato, spiegano sempre a Palazzo Chigi, perche' tutto il pacchetto di lotta all'evasione contenuto nel decreto fiscale e in manovra diventera' operativo da meta' anno (slittano infatti sia il tetto al contante sia le multe per chi non accetta pagamenti con il Pos), ma anche per la necessita' tecnica di organizzare la piattaforma che incrocera' i dati sugli acquisti in arrivo dai circuiti dei pagamenti elettronici. Il meccanismo del superbonus, infatti, dovrebbe funzionare come un vero e proprio cashback, che gli stessi operatori potrebbero accreditare direttamente sulle carte, e non come una detrazione da incassare in dichiarazione dei redditi.

 

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