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Economia
Manovra, Renzi:"Procedura infrazione? Per chi non rispetta regole su migranti"

"Se mi aspetto procedure di infrazione? Sì, ma per i Paesi che non hanno fatto la rilocation dei migranti". Risponde così Matteo Renzi nel punto con i giornalisti all'ambasciata italiana a Washington sul braccio di ferro fra Roma e Bruxelles circa i saldi della legge di Bilancio che il governo italiano ha appena inviato alla Commissione europea.

La legge di bilancio varata dal Cdm "rispetta totalmente le regole europee. Poi se la Ue vuole darci suggerimenti o segnalazioni, ascoltiamo. Quanto alla procedura di infrazione, la aspettiamo. Ma è quella che la Ue deve fare a quei Paesi che hanno promesso di fare la ricollocazione dei migranti e non hanno mantenuto la promessa".

 "Tutte le volte la discussione a ottobre è la stessa, puntuale come le foglie che cadono o le occupazioni studentesche - ha aggiunto il premier -. La discussione su cosa farà la Ue sulla legge di stabilità italiana è sempre la stessa. La nostra è una legge di bilancio che pensa ai cittadini: 2 miliardi in più sulla sanità, un fisco che non ti frega soldi con le sanzioni ma è partner. Abbiamo fatto una manovra molto seria, strategica, non puntata su bonus. E' una manovra che porta miliardi veri nell'economia. E' un investimento sulla crescita, anche con un aiuto alle pensioni, che non sarà una rivoluzione, ma il poter dare a chi ha una pensione minima o bassa quei 30-50 euro mensili in più significa consentire di poter arrivare alla fine del mese con maggiore libertà. Ce ne sono tante di notizie interessanti".

 Incassato ieri il sostegno del presidente americano Barack Obama alla "visione condivisa" sull'immigrazione e contro le politiche di austerity, il presidente del Consiglio è tornato sui due temi davanti ai giornalisti nella sede diplomatica italiana. "Non ci sono Don Chisciotte contro i mulini a vento - ha premesso -: c'è una visione del mondo in cui l'Unione europea deve essere maggiormente attenta a immigrazione e crescita, e su questa linea è importante ci sia la condivisione del presidente Obama".

 L'appoggio di Obama, ha sottolineato ancora Renzi, è la testimonianza di "un'identità di visione già presente prima. E' importante passi il messaggio che quando l'Italia fa alcune battaglie a livello internazionale, e qualcuno dice che siamo dei Don Chisciotte, poi si vede che non è così: c'è condivisione". "Un'Europa che in queste ore sta arrivando su Marte, con l'Italia maggiore contributore della missione - ha aggiunto il premier, parlando praticamente in contemporanea con l'atterraggio del lander Schiaparelli sul pianeta rosso -, deve andare anche nelle periferie e nelle sacche di sofferenza sociale che ci sono, ed è inutile continuare con una politica di austerity. Che ha già fatto sufficienti danni".

 Renzi è passato quindi al tema dei migranti, su cui giovedì e venerdì si focalizzerà un atteso Consiglio Ue a cui sarà presente lo stesso premier italiano. "Quello sui migranti è stato un discorso molto corposo con Obama. Si possono seguire due strategie. Una è di lungo periodo che consiste nell'aprire l'ambasciata in Niger, promuovere il migrazione compact, riportare l'attenzione dell'Europa sull'Africa. Ma con Obama ci siamo detti che questa è una strategia a medio termine, di cui non si vedono subito i risultati. Qual è l'unico elemento immediato? Bloccarli. E, per farlo, occorre adottare strategie diverse in Libia, in Niger, in Mali e vedere come si bloccano le frontiere. Su questo l'Ue ha bisogno di una strategia, ma al momento ha aperto la bocca e non ha aperto le porte".

 In generale, "la visita" di Stato negli Usa "è stata un grande risultato - ha commentato con soddisfazione Renzi -, una cosa di grande livello sia per il rapporto personale sia sui singoli dossier. Su crescita, lotta ai populismi e valori siamo in totale accordo, c'è sovrapposizione di agenda politica". "L'elemento chiave del colloquio con Obama - ha osservato Renzi - è l'Europa:  la speranza contro l'odio, la crescita contro l'austerità, l'inclusione contro la paura e la divisione. Questo è stato l'elemento poderoso del discorso di Obama".

 Sulle critiche giunte dall'Italia per la presunta strumentalizzazione della visita a fini "referendari" (per alcuni il pubblico sostegno di Obama al processo di riforme di Renzi, giunto in vista del voto popolare sulle modifiche alla Costituzione, avrebbe come contropartita anche l'impegno militare italiano in Lettonia con la Nato, ndr), il presidente del Consiglio ha tagliato corto: "Non commento i commenti italiani, si commentano da soli. I commenti che ho ricevuto per la maggior parte sono orgogliosi, in altri c'è un po' di disincanto. Ma l'idea degli americani che ci spiegano cosa fare riguarda gli addetti ai lavori. Che l'Italia sia affidabile lo si deve a molte realtà del Paese, l'Italia non è più un problema da qualche anno".

 Quanto a Mosca, "con Obama abbiamo fatto una lunga discussione sull'Europa e sul rapporto tra Unione europea e Russia - ha aggiunto Renzi, . In particolare, su come si possa lavorare nei prossimi mesi per tenere forti i nostri valori e insieme tenere aperti i canali di dialogo".

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manovra renzi procedura infrazione europa





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