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Economia
Manovra, un'idea per Conte: "1% per mettere in sicurezza il territorio"

"La proposta di Artom mi trova concettualmente molto d'accordo, in passato mi sono anche esposto in televisione a favore di questa tesi. Considerato che la Commissione europea ha una posizione rigida e draconiana con l'Italia sul deficit/Pil al 2,4%, servirebbe una manovra ancora più ampia e portare avanti un vero e proprio choc con investimenti pubblici". L'economista sovranista Antonio Maria Rinaldi commenta in un'intervista ad Affaritaliani.it la proposta di Arturo Artom di alzare il deficit al 3,4%.

Quindi ha già espresso questa posizione anche lei in passato...
"Esatto, l'ho detto in tv e molti mi rispondevano: 'Ma come, la Commissione è già severa adesso con il deficit al 2,4%... E io ho sempre risposto che ci vuole un fortissimo choc proprio adesso che stiamo assistendo ad un rallentamento dell'economia continentale. Ma è chiaro che si tratta di una provocazione".

Infatti il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi, ha detto ad Affaritaliani.it che ormai i saldi sono invariati...
"Borghi ha perfettamente ragione, infatti è una provocazione. Ma la Commissione Ue potrebbe farci fare l'1% in più scorporandolo dal computo del deficit per utilizzare queste risorse a favore di un piano dettagliato di investimenti pubblici al fine di mettere in sicurezza il territorio italiano". 
 

Si spieghi meglio...
"Potremmo avere 17-18 miliardi di euro di risorse per sistemare strade, ponti, scuole, territori, etc... Sarebbe anche un modo per rimettere in moto l'economia, dato che il settore delle costruzioni è assolutamente trainante. Ma aggiungo dell'altro". 

Dica...
"Questi investimenti si “spalmerebbero” in tutta italia visto che dalla Valle d'Aosta alla Sicilia tutti hanno bisogno di lavori di manutenzione del territorio. Ovviamente andrebbe fatto con un piano preciso e dettagliato".

Tecnicamente come si può ottenere dalla Commissione?
"Il governo potrebbe dire a Bruxelles che il deficit scende dal 2,4 al 2,2%, facendo così un'apertura vero l'Europa, chiedendo però un altro 1% da non inserire nel calcolo del deficit e da utilizzare solo ed esclusivamente per la messa in sicurezza del territorio. Sarebbe un fortissimo moltiplicatore per il settore delle costruzioni".

Pensa che la Commissione possa accettare?
"Beh, almeno uno ci prova. Poi è chiaro che probabilmente dicono di no, ma può essere uno stimolo". 

Invece l'1% per la flat tax almeno per le aziende è assolutamente impossibile?
"Io sarei perfettamente d'accordo. Anzi, festeggerei. Ma mi rendo conto che la Commissione Ue direbbe subito di no. Bisogna anche saper chiedere e ritengo che per la riduzione delle tasse non ci sia minimamente la possibilità che Bruxelles accetti. Invece per gli investimenti a favore del territorio una minima speranza potrebbe esserci. Quantomeno voglio illudermi". 

Quali sarebbero i benefici di questa operazione?
"Numerosi, anche perché ciò che si spende oggi in prevenzione poi si risparmia molto di più per gli interventi successivi nel caso si dovesse davvero verificare un disastro, come abbiamo visto in queste settimane ad esempio in Veneto". 

Perché l'Ue ha questa posizione di chiusura verso l'Italia, al di là della sua proposta?
"La motivazione principale è politica. La Commissione è composta completamente da membri del Pse e del Ppe. Sono i riferimenti del Pd e di Forza Italia. Possiamo tranquillamente dire che la vera opposizione al governo Conte la sta facendo Bruxelles visto che quella che abbiamo in patria non è certo valida".

L'altro motivo della rigidità dell'Ue verso l'Italia? 
"Se funzionasse una manovra espansiva, come quella di Lega e M5S, che va contro il modello portato avanti in questi anni dall'Ue, sarebbe una sorta di stimolo per altri Paesi che potrebbero seguire l'esempio italiano. Questo è il vero timore dell'attuale Commissione".

 

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