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Economia
Marchionne, il filosofo dei due mondi è salito in cielo

Quale era il segreto del successo di Sergio Marchionne, abruzzese figlio di un Maresciallo asceso ai vertici dell'economia mondiale?

Era un laureato in Filosofia, era un filosofo prima di tutto, un grande filosofo come le lezioni magistrali in occasione delle lauree Honoris Causa a Torino e a Trento ci documentano in modo mirabile, nel suo tentativo di insegnare ai giovani la propria via prima di tutto e il coraggio di seguirla senza cedere ai conformismi e alle convenienze del momento, portando ad esempio la lezione che Nelson Mandela diede ai vertici della finanza mondiale riuniti prima che ci lasciasse.

In questo discorso emerge un Marchionne non marxista ma quasi, conscio della forza del mercato e delle sue prerogative ma conscio della necessità di regolarlo, per una più equa redistribuzione delle ricchezze che grazie ad esso si creano, ma anche per evitare vorrei aggiungere che il gioco del mercato vada oltre le regole e i vincoli primi dell'interesse pubblico delle società e dell'Uomo e della sua salute che, come si apprezza nel suo caso, quando viene colpita, cade tutto o quasi, quello che abbiamo costruito, in particolare quando sull'altare di profitti si celano e si soffocano conoscenze che forse avrebbero potuto salvare lui e molti altri di quei centomila morti negli USA per reazione avverse ai farmaci, che ogni anno cadono vittime del fuoco amico delle terapie, che ancora non riescono a cogliere le opportunità della terapia guidata personalizzata che potrebbe forse farsi qui e ora bastasse solo qualche test controllato di verifica che come diceva quel tale nun sa da fare.

Il dolore e il senso di smarrimento per la morte di Sergio Marchionne, si ripete tutti i giorni quando perdiamo i nostri cari, i nostri compagni di strada, di lavoro, di battaglia , che avremmo voluto e potuto salvare, ma che sull'altare del DIO denaro e del Mercato li dobbiamo abbandonare al loro destino, anche quando ci sarebbero i mezzi a portata di mano.

Marchionne era un grande filosofo, discepolo del teorico della Volontà di Potenza e dell'Uomo Superiore che ha incarnato magistralmente come si può evincere dalla sua lettura magistrale durante la Laurea Honoris Causa a Trento. 

 

Come Garibaldi era un cittadino del Mondo e per questo aveva trovato il suo buon retiro a Zug, in Svizzera, dove aveva rilanciato la qualità di SGS e contribuito a far uscire dalla crisi più grave di sempre la grande Banca Svizzera UBS di cui è stato Vicepresidente, e di cui cui si legge poco nei suoi curriculum, salvo il Sole 24 ore .

La lezione svizzera di Marchionne sarebbe tutta da apprendere, dall'efficienza pubblica , al Whealth Management, dalla Concordanza nel governo al federalismo realizzato, a cui dovrebbe guardare l'Italia e l'Europa, senza scordare il patriottismo e la sicurezza che rendono i cantoni d'oltrealpe uno dei posti più sicuri e sereni in cui vivere.

Una grande eredità quella che lascia Sergio Marchionne non solo a FCA, ma a tutti gli uomini di ogni parte del VILLAGGIO GLOBALE che è atteso alla sfida del successo dei mercati e della governo pubblico delle regole del gioco che attendono la politica e le forze regolatorie che debbono garantire equilibri e il bene primo della salute che tragicamente è stato perso da Sergio Marchionne nel pieno della sua vita.

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