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Economia
Mediaset, il fondo Elliott mette le ali anche al Biscione (+9,23%)

L'appeal speculativo su Telecom messo in moto dal fondo Elliott coinvolge anche Mediaset. Dopo aver perso lunedì oltre il 5% a causa della reazione emotiva del mercato legata all'esito delle elezioni italiane che ha registrato un indebolimento di Forza Italia, il titolo del Biscione porta a casa a Piazza Affari, al termine delle contrattazioni, un progresso del 9,23%. Gli investitori scommettono sulla possibile convergenza tra tlc e media e quindi tra Telecom e Mediaset. Il Ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, parlando della possibilità di riallacciare la trattativa con il Biscione su Premium, ha sottolineato nuovamente che "un accordo avrebbe molto senso.

elliot Paul Singer ape
 

ll progetto strategico ha ancora più valore adesso che quando l'avevamo proposto". Indicazioni che hanno rafforzato la convizione di quanti scommettono anche su possibili sviluppi del business (anche un possibile matrimonio fra Telecom e Mediaset) dopo un ribaltone della governance in Telecom ad opera del fondo Elliott. Secondo le indiscrezioni l'hedge fund creato dal finanziere Usa Paul Singer sarebbe già in possesso di una quota potenziale del capitale pari al 9,9% mentre altri attribuiscono al fondo una quota tra il 12 e il 14%. Posizione messa in piedi in vista dell'assemblea del 24 aprile in cui mira, appoggiato dagli altri investitori istituzionali che sono sono in possesso di una quota di oltre il 70%, a chiedere un cambio della governace di Tim.

Martedi' la societa' ha comunicato al mercato di ritenere "migliorabile" la gestione di Tim . Per questo il gruppo guidato da Singer sarebbe pronto a chiedere l'ingresso di nuovi consiglieri in cda. Secondo Elliott governance, valutazione, direzione strategica e relazioni con le autorita' migliorerebbero se alcuni componenti del cda fossero rimpiazzati con nuovi consiglieri indipendenti e altamente qualificati.

vivendi
 

Non solo, anche la rete e Sparkle, secondo il fondo, dovrebbero essere separate perche' mantenerle nel perimetro aziendale rischia di far perdere di valore alle controllate, che se separate darebbero maggiori garanzie al Paese e potrebbero anche esprimere il loro potenziale. In realta' il fronte rete e' stato gia' trattato da Telecom, che proprio nel cda di martedi' ha dato mandato all'amministratore delegato Amos Genish di avviare l'iter con l'Agcom per la separazione volontaria della rete d'accesso.

Vero che Elliott, in realta', considera per l'infrastruttura strade come l'ipo e l'ingresso di un socio pubblico (che piu' volte si e' detto potrebbe essere la Cdp), ma resta che sul tema scorporo Telecom si e' gia' mossa. Proprio la separazione e' stato uno dei temi considerati con piu' attenzione dagli analisti che hanno fatto le loro valutazioni sul flusso di news provenienti da Telecom.

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