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Economia
Mediaset, taglio costi, più film e serie Tv: il "piano B" per Premium. Rumors

Nessun accordo in arrivo tra Mediaset e Vivendi per la questione Premium. L'amministratore delegato di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, è stato chiaro in un'intervista al Financial Times sullo stato dei rapporti fra i due grandi soci del Biscione. Così si va definendo il piano B di Mediaset nel caso in cui non trovi un acquirente per Premium. Secondo le indiscrezioni, si tratta di un piano basato sul taglio dei costi, sulla ristrutturazione dell'offerta, (meno calcio, ma non senza calcio e piu' film e serie Tv). E pure qui, anche se l'attendismo e' la chiave di lettura di queste settimane, qualcosa si comincia a intravedere. Intanto nel nuovo piano industriale di Mediaset, presentato in dicembre, si parlava gia' di "aprire" la piattaforma. L'ipotesi sarebbe di mettere sul mercato competenze tecnologiche e di marketing per fare da gestore di pacchetti di contenuti di altri. C'e' poi il problema del satellite.

A Cologno negano con decisione, ma tra gli addetti ai lavori l'ipotesi circola ancora: si tratterebbe di iniziare ad affiancare all'offerta della pay sul digitale terrestre anche un'offerta via satellite. I costi sarebbero irrisori quanto ad affitto della banda satellitare, mentre il numero di utenti da raggiungere rappresenta un bacino potenziale tutt'altro che trascurabile. E c'e' chi vede nella rimozione di Franco Ricci al vertice di Premium, un segnale possibile. Ricci e' l'uomo che alla nascita della pay tv di Mediaset punto' tutto sul terrestre, opponendosi senza mezzi termini al satellite. Lo scorso 26 luglio Vivendi aveva comunicato di non voler piu' rispettare l'accordo e di aver informato di questo il management di Mediaset.

Per i francesi, la due diligence sulla pay tv di Cologno Monzese aveva fatto emergere risultati discordanti rispetto a quelli resi noti da Mediaset prima di siglare l'intesa. Piu' chiaramente, de Puyfontaine aveva sostenuto che "e' come se ci avessero invitato a cena in un ristorante a tre stelle e poi ci siamo ritrovati in un McDonald's". Successivamente Mediaset e Vivendi hanno avviato una durissima guerra e de Puyfontaine non vede un possibile accordo. "Sfortunatamente", ha detto il manager al Ft, "le circostanze hanno dimostrato che un equo approccio e l'auspicio di trovare una soluzione sono sbagliate". A parte un breve incontro a dicembre tra de Puyfontaine e Pier Silvio Berlusconi, nessun altro summit c'e' stato da allora.

Anche se i tentativi di un accordo con Mediaset finora sono falliti, il gruppo francese rimane determinato a proseguire nella sua strategia di espansione in Italia ("Italy is very special"). La visione di Vivendi con una solida posizione nel Sud Europa e' confermata e le partnership con aziende di telecomunicazioni sono fondamentali. A questo proposito l'amministratore delegato ha dichiarato che non ha nessuna intenzione di svendere la sua quota del 24,9% in Telecom Italia per inseguire Mediaset. Domani e' fissata alle 11h00 la prima udienza al Tribunale civile di Milano duante la quale dovrebbero essere fissati i termini delle successive tre udienze.

Ma potrebbero essere necessari due anni prima che il Tribunale possa giungere a una sentenza. Nell'ottica di ridurre i tempi del processo, Mediaset potrebbe chiedere solo il risarcimento dei danni e non piu' l'esecuzione del contratto di cessione di Premium. Intanto, secondo fonti di stampa, Vivendi e' stata convocata da Agcom in audizione il prossimo 23 marzo nell'ambito dell'istruttoria che dovrebbe concludersi ad aprile: l'Agcom decidera' se Vivendi puo' detenere sia una quota di Mediaset che di Telecom Italia. Le affermazioni che emergeranno dalle prime udienze in Tribunale e la conclusione dell'istruttoria in corso da parte di Agcom saranno gli elementi piu' importanti che condizioneranno le trattative fra le parti.

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