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Economia
Mediaset-Vivendi, la guerra continua. Botta e risposta sul piano Premium

di Andrea Deugeni
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@andreadeugeni

A questo punto volano gli stracci. Con tanto di informazioni price-sensitive sul business che a mercati aperti non è buona cosa e che ha depresso non poco le quotazioni del titolo Mediaset, alle prese con il secondo crollo in sole quattro sedute. Andiamo per ordine. Dopo che ieri il Biscione ha avviato ufficialmente l'iter per portare i francesi di Vivendi in tribunale (sia in sede civile che penale) e il presidente di Fininvest Marina Berlusconi ha recapitato al Corriere della Sera una velenosissima lettera contro il "capitalismo cannibalesco" di Vincent Bollorè, nel primo pomeriggio i francesi hanno emesso un comunicato spiegando qual è l'oggetto della discordia. E cioè il piano industriale di Mediaset Premium. La comunicazione, però, è arrivata mentre Mediaset era finita nel mirino dei downgrade di diversi analisti, con la sola Mediobanca che ha emanato un report positivo. A fine seduta il titolo del Biscione ha ceduto l'8,3% finale a 2,7 euro dopo i conti
semestrali appesantiti dal riconsolidamento di Premium.

Vivendi ha alzato esplicitamente il sipario sull'oggetto del contendere. E cioè "il business plan di Mediaset Premium", che secondo le analisi del gruppo francese "si basa su ipotesi irrealistiche" nel fissare al 2018 il limite per il ritorno all'equilibrio operativo.

La posizione del gruppo controllato da Bollorè sarebbe corroborata anche dal rapporto di due diligence stilato da Deloitte a inizio giugno 2016, secondo cui "il business plan di Mediaset Premium pare irraggiungibile e avrebbe bisogno di essere rivisto seriamente al ribasso per essere realista". Il tutto, è stato nuovamente accompagnato da un "auspicio per un accordo con Mediaset" e dal ribadire un'apertura al dialogo.

Immediata, mentre il titolo crollava in Borsa, la replica di Mediaset che non transige sul rispetto dei contenuti del contratto firmato ad aprile e cioè il passaggio del 100% di Premium ai francesi come conguaglio di un reciproco scambio azionario del 3,5% nel capitale. Anche perché da quando è emerso lo scontro con Vivendi, che non intende acquistare la pay tv alle condizioni pattuite, il titolo Mediaset, che si è portato ai minimi da un anno e mezzo, ha ceduto oltre il 16%. Ed è difficile, come anche confermato ieri dall'andamento delle semestrale di Mediaset, che la zavorra Premium, per cui il Biscione prevede invece il break-.even nel 2017 e l'utile nel 2018, non continui a condizionare conti e performance del titolo da qui alla fine dell'anno.

Il gruppo di Cologno Monzese ha replicato spiegando che "il business plan con le annesse assunzioni di base - che rientra nel novero delle documentazioni aziendali coperte da obblighi di riservatezza - era in possesso di Vivendi fin da inizio marzo 2016, oltre un mese prima della firma dell'accordo vincolante", accordo alla cui conclusione tra l'altro "l'analisi dei contenuti del piano da parte della societa' francese ha concorso in modo significativo". Insomma, dice Mediaset, se qualcosa non vi andava bene, dovevate dirlo prima e soprattutto non firmare il contratto.

C'è di più. Consapevole di quanto la controllata Premium, che ora va nuovamente consolidata (era stata
contabilmente inserita tre le attività non continuative, destinate alla vendita) in attesa di un nuovo destino, pesi sull'attrattività del proprio titolo nei confronti del mercato, Mediaset ha fatto sapere a Vivendi che chiederà i danni per "l'irrituale comunicato stampa". "La diffusione al mercato di considerazioni, come quelle contenute nella nota odierna di Vivendi, di carattere totalmente soggettivo e strumentale che possono alterare il normale corso di Borsa del titolo Mediaset, in orario di contrattazione, sono contrarie alla normativa vigente. Vivendi dovrà rispondere in sede civile e penale anche di questi danni", è il testo dell'informativa del Biscione. La guerra giudiziaria si prefigura lunga. Con quotidiani colpi di scena. Allacciate le cinture.

 

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mediaset-vivendi botta e risposta sul piano di mediaset premium





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