A- A+
Economia
Mediobanca chiude il miglior semestre di sempre, Nagel vuole crescere ancora

Mentre a Piazza Affari tornano a prevalere le prese di beneficio e il Ftse Mib perde l’1,6%, il titolo Mediobanca resta in rialzo (+0,6%) dopo aver diffuso i dati preliminari del quarto trimestre 2018 (il secondo dell’esercizio fiscale in corso di Piazzetta Cuccia), apparsi superiori alle attese di mercato. Il trimestre si è infatti chiuso con un margine di intermediazione di 638,9 milioni e un utile netto di 205,1 milioni, superando rispettivamente del 6% e del 13% le attese medie degli analisti.

Il primo semestre fiscale di Piazzetta Cuccia si è parimenti chiuso con ricavi per 1,277 miliardi (in crescita del 9% rispetto all’analogo periodo dello scorso esercizio), un margine d’interesse in crescita del 4%,2% e commissioni nette a +7,5% grazie in particolare al contributo del Wealth Management. Il risultato operativo ha toccato così i 606 milioni (+16% su base annua), mentre l’utile netto è calato a 450,5  milioni (-5,4% rispetto a 12 mesi prima) unicamente per l’assenza di plusvalenze legate a cessioni di azioni disponibili alla vendita battendo in ogni caso attese di consenso pari a 428 milioni.

Sui conti del semestre ha pesato anche il contributo al Fondo interbancario di tutela dei depositi per 11,2 milioni, oltre alla sottoscrizione, attraverso lo schema volontario dello stesso Fitd, del bond subordinato Banca Carige per 6,4 milioni il cui valore è stato poi allineato a fair value a fine anno a 6,1 milioni. Nel complesso il semestre ha comunque registrato i migliori risultati di sempre, dimostrando che l’istituto guidato da Alberto Nagel è in grado di resistere alla volatilità dei mercati e al deterioramento dello scenario macroeconomico.

Buone notizie anche dal fronte regolamentare, con la conferma del target minimo Srep in termini di Cet1 all’8,25%, ben al sotto del 13,9% segnato a fine dicembre, e l’estensione al 2024 del “Compromesso Danese” sulla quota detenuta in Generali, che eviterà così di dover dedurre dal Cet1 stesso 120 punti base già da quest’anno, dando più tempo a Nagel per valutare quando e come procedere alla cessione di un 3% del Leone di Trieste.

Lo stesso Nagel nella conference call seguita ai dati ah sottolineato come grazie alla crescita dell’attività ordinaria Mediobanca ha dimostrato “di andare a compensare quello che in passato erano elementi “one-off”, come le plusvalenze da partecipazioni, che vengono sostituite dalla redditività corrente”. Altrettanto positivo il quadro sotto il profilo patrimoniale, con un “conto economico andato in maniera molto robusta, associato ad una dotazione di patrimonio ancora più robusta” ha sottolineato il manager.

Quanto proprio a Generali, se “è chiaro che da un punto di vista strategico non cambia il nostro orientamento”, dato che Piazzetta Cuccia considera “la quota in Generali come un’importante fonte di reddito che da un punto di vista aziendale può essere sostituita ed è opportuno che sia sostituita progressivamente con asset bancari che producono commissioni e assorbono poco capitale”, è altrettanto chiaro, ha puntualizzato il Ceo, che “non abbiamo più un’esigenza collegata al calendario”, ossia alla scadenza di giugno 2019.

Vista la dotazione di capitale sovrabbondante “possiamo affrontare qualsiasi tipo di scenario” ha proseguito il manager secondo cui pertanto “la decisione non è collegata a una data, ma anche a opportunità di fusioni e acquisizioni che comportino una liberazione di capitale”. Nessun commento invece riguardo i ripetuti ritocchi verso l’alto delle quote di Francesco Gaetano Caltagirone (salito al 4,96%) e Leonardo del Vecchio (al 4,75%), se non che “sono benvenuti, in quanto imprenditori di prestigio”, ma anche che “si tratta di decisioni autonome”.

Non essendo direttamente toccata da tematiche regolamentari o esigenze di pulizia di bilancio, ha poi concluso Nagel, Mediobanca “può continuare a a crescere anche nel secondo semestre” e se due più due fa quattro questo significa anche per linee esterne. “Guardiamo tante operazioni, ma poi ne chiudiamo una o due ogni anno” ha però frenato Nagel, ricordando che Mediobanca è selettiva e occorrerà vedere se “dalle trattative o dalle possibili opportunità che ci sono sul mercato si realizzerà qualcosa di concreto”, come dire che le fusioni e acquisizioni, come ogni altro affare, si fanno sempre in due se c’è un interesse e un vantaggio reciproco.

 

Commenti
    Tags:
    mediobancaalberto nagel




    
    in evidenza
    World Press Photo, ecco la foto vincitrice del 2024

    La “Pietà” di Gaza

    World Press Photo, ecco la foto vincitrice del 2024


    motori
    DS E-TENSE FE23 in Nero e Oro per l'E-Prix di Monaco

    DS E-TENSE FE23 in Nero e Oro per l'E-Prix di Monaco

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.