Mediobanca, Del Vecchio sale al 6,94%. Investiti 580 mln. "Ottima opportunità"
Si rafforza la presa italiana sulla galassia societaria Piazzetta Cuccia-Generali
"E' un’ottima opportunità per la qualità, la storia e le potenzialità di crescita di Mediobanca in Italia e all’estero. Siamo un azionista di lungo periodo e daremo il nostro sostegno per accelerare la creazione di valore a vantaggio di tutti gli stakeholder". Con queste parole Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica e presidente esecutivo del colosso EssilorLuxottica, motiva il rafforzamento della sua presenza in Mediobanca.
Delfin, la holding dell'imprenditore veneto, ha annunciato infatti di detenere una partecipazione azionaria di piazzetta Cuccia pari al 6,94% del capitale. Da fonti finanziarie risulta che la mossa di Mr Luxottica non è una sorpresa per Alberto Nagel, avendo Del Vecchio spiegato nei giorni scorsi al banchiere il senso dell'operazione, indicando di credere nella crescita di Mediobanca e nelle potenzialità di apprezzamento del titolo. Solo nell'ultimo mese il titolo ha avuto una crescita di oltre il 14%.
Tendendo conto del prezzo odierno delle azioni della merchant bank milanese, pari a 9,51 euro, l'investimento ammonterebbe ad oltre 580 milioni di euro. Delfin diventa il terzo azionista di Mediobanca dopo UniCredit che detiene una quota dell'8,4% ed il gruppo Bollorè (7,9%), quest'ultimo uscito l'anno scorso dal patto di sindacato. Nell'attuale accordo di consultazione di Mediobanca, nato a dicembre scorso sulle ceneri del vecchio patto, oltre a Unicredit ci sono anche Mediolanum (3,28%), Scematrentatre' (2,10%) dei Benetton, Fin.Priv (1,62%), Fininvest (0,97%). E poi anche Gavio, Ferrero, Pecci, Angelini, Sinpar (Lucchini), Mais Partecipazioni Stabili, Finprog Italia, Vittoria Assicurazioni, Romano Minozzi.
La grossa fetta del capitale, circa l'80%, è detenuto dal mercato. E proprio a quest'ultimo si è rivolto Del Vecchio per incrementare la sua quota in Mediobanca. Allo stesso tempo Del Vecchio rafforza la sua presenza in un gruppo bancario che ha solide ramificazioni in tutta Europa. E non e' escluso che Delfin si aggiunga all'accordo di consultazione che attualmente vede coinvolto il 19,82% del capitale. Mediobanca era stata advisor di Luxottica nell'operazione con Essilor. Il gruppo guidato da Alberto Nagel e Delfin sono storici compagni di viaggio nella compagine societarie di Generali. In passato, il patron di Luxottica era presente anche in UniCredit e nello Ieo. Sul destino dell'istituto europeo di oncologia c'erano però state differenti vedute con Mediobanca.
Chi segue da vicino le sorti del titolo Mediobanca spiega che la mossa, sicuramente benedetta da Jean Pierre Musteir di UniCredit (Mr Luxottica è azionista della banca ed è in buonissimi rapporti con il Ceo francese) che in Piazzetta Cuccia era favorevole al mantenimento del patto di sindacato forte (e non in versione light di consultazione come poi è stato fatto dopo il disimpegno di Bollorè), può essere letta come un mettere in sicurezza l'italianità della catena societaria che da Mediobanca arriva fino alle Assicurazioni Generali, dove sempre Del Vecchio è azionista forte con il 5%.
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