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Economia
Mediobanca, Nagel accelera sul wealth management. No retromarcia su Generali

Il piano della continuità di Alberto Nagel metterà nelle tasche degli azionisti 2,5 miliardi su 4 anni con un dividendo unitario in crescita del 10% nel 2020, poi +5% ogni anno, per un totale di 1,9 miliardi. I restanti 0,3-0,6 miliardi arriveranno ai soci tramite un incremento del prezzo del  titolo grazie al riacquisto e alla cancellazione di azioni proprie. L'importo di 2,5 miliardi cumulati in 4 anni (2020-2023) è del 50% superiore a quanto distribuito nel precedente quadriennio (2016- 2019).

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E’ il tratto distintivo delle nuove strategie di Mediobanca, strategie condizionate da un difficile contesto di business fra cui "tassi negativi e normativa stringente, oltre che dalla bassa crescita economica" e su cui il primo azionista Leonardo Del Vecchio aveva chiesto un cambio di rotta attraverso un’accelerazione del management sul core business dell’investiment banking, richiesta soddisfatta molto parzialmente attraverso un incremento dei ricavi da Corporate&investment banking del 6% medio annuo. Senza cioè, come chiedeva Mr Luxottica, una crescita per linee esterne attraverso la monetizzazione della quota o di parte di essa in Generali (il 13%).

Complessivamente Piazzetta Cuccia prevede di registrare una crescita del ricavi a un tasso medio annuo del 4% da qui al 2023 fino a raggiungere quota 3 miliardi.

Una progressione analoga è stimata per l'utile per azione, anche in questo caso atteso in aumento del 4% medio annuo a 1,1 euro da 0,93. Il nuovo business plan di Mediobanca è stato accolto bene dal mercato che ha premiato il titolo con un rialzo dell'1,39% nel primo pomeriggio, a 10,58 euro per azione. Performance  in linea con quanto sta facendo oggi la Borsa e che porta il rialzo del prezzo delle azioni a un anno del 35% circa. 

Nel dettaglio, l’andamento dei ricavi, fanno sapere da Piazzetta Cuccia, vedrà una “solida contribuzione da parte di tutti i segmenti di attività”. 

Nel dettaglio il wealth management crescerà dell'8% medio annuo, “divenendo il primo contributore alle commissioni del gruppo”, il consumer banking del 3% e il principal investing, il cui peso è in gran parte dovuto alla quota nelle Generali, d'altra parte “confermerà la sua contribuzione positiva al gruppo con ricavi in crescita 3% annuo”.

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Insomma, nessuna marcia indietro, come chiedeva Mr Luxottica, sulla gestione della partecipazione principe di Piazzetta Cuccia. 
Il ritorno sul capitale tangibile è visto in aumento all'11% dall'attuale 10%, mentre per quanto riguarda le singole divisioni il ritorno sul capitale allocato salirà al 25% dall'attuale 16% per il wealth management e al 16% dal 15% per il corporate&investment banking, mente il consumer consoliderà “gli elevati livelli di 28%-30%”, così come il principal investing all'11%. 


Per quanto riguarda il pay-out, Mediobanca ha fatto sapere che l’aumento della distribuzione deriverà dall'elevata capacità di generazione degli utili e dal mutamento della strategia di gestione del capitale. Differentemente dal passato, è stato individuato nell'arco di piano un livello target di Cet1 phase-in, stabilizzato, anche grazie al buyback e alla cancellazione delle azioni proprie, pari al 13,5% annuo (12,5% fully loaded) adeguato per mantenere i livelli di rating tra i migliori del contesto domestico e consolidare Mediobanca tra le banche europee a maggior capitalizzazione, fattore rilevante in particolare per lo svolgimento delle attività di Cib e wealth management. 



mediobanca
 

A valle della crescita organica e delle acquisizioni effettuate, la merchant bank distribuirà ogni anno il capitale eccedente il 13,5% CET1 phase-in. Nel dettaglio, previo il via libera annuale della Bce e dell'assemblea degli azionisti, si prevede che il dividendo per azione nel 2020 sia pari a 0,52, in crescita del 10% rispetto ai 0,47 pagati nel 2019.

Successivamente la crescita annuale sarà del 5% fino a raggiungere 0,60 nel 2023 per esaurire i 1,9 miliardi di valore complessivo delle cedole distribuite nel quadriennio. 

Il nuovo programma di riacquisto e cancellazione di azioni proprie partirà da ottobre 2020 con valutazione annuale in funzione dell'andamento dei coefficienti patrimoniali (corrispondenti ad un massimo annuo del 2% del capitale). La politica di distribuzione verrà rivista qualora il Cet1 phase-in sia inferiore al 13,% (management buffer di 50 punti base per assicurare flessibilità gestionale).

"Il gruppo - spiega la nota - si pone obiettivi sfidanti in termini di crescita in prima battuta negli attivi redditizi: totale delle attività finanziarie a 83 miliardi (+8%), asset under management a 59 miliardi (+11%), impieghi a clientela a 51 miliardi (+4%) anche grazie a significativi investimenti nei canali distributivi in tutti i segmenti di attività. La forza vendita nel wealth management è prevista crescere del 60% ad oltre 1.400 professionisti, di cui 1.275 (+60%) nel segmento Affluent e 160 (+20%) nel segmento Private. Gli investment banker saliranno del 25% ad oltre 310 professionisti nelle aree advisory e capital markets. Infine, i punti di vendita del consumer banking del 75% a circa 350 tra rete diretta ed agenziale". 

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