Mercati 2018, il Toro carica ancora le Borse.I maggiori guadagni? Asia-Brasile
Nei prossimi 12 mesi puntare ancora sull’azionario, tra i bond gettonare quelli legati all’inflazione. La strategia di Blackrock, il maggiore AM al mondo
Si avvicina la fine dell’anno e puntuale fioccano i “consigli per gli acquisti” da parte di broker, banche d’affari e società di gestione. Ma quando a parlare sono gli uomini di BlackRock, la più grande società di gestione al mondo con poco meno di 6.000 miliardi di dollari di masse sotto gestione a fine settembre, che a Piazza Affari, riferendosi al suo country head Andrea Viganò, alcuni chiamano “Mister 5 per cento” per l’abitudine a prendere partecipazioni almeno pari a tale cifra, tutti stanno ad ascoltare.
Secondo gli esperti, che in Italia al momento puntano su Ei Tower (9,96%), Rai Way (5%), Snam (4,87%), Enel (5,615%), Prysmian (5,1%), FinecoBank (5,07%) e Azimut Holding (5,06%), nel 2018 l’espansione economica che quest’anno è andata sincronizzandosi nelle principali aree del mondo dovrebbe proseguire ulteriormente, anche se a tassi leggermente meno robusti almeno per quanto riguarda la crescita degli utili, che comunque dovrebbe continuare a trascinare al rialzo i listini azionari.
A livello di area geografica, le preferenze di BlackRock vanno agli emergenti, che finora sono rimasti indietro ma ora potrebbero recuperare terreno rispetto ai listini sviluppati grazie a un mix positivo di fattori che va dall’avanzare di riforme in molti mercati chiave alla disponibilità degli investitori a tornare ad incrementare l’esposizione dopo anni di sottopeso.
Da tenere d’occhio in particolare i listini emergenti dell’Asia e, tra quelli dell’America Latina, il Brasile e l’Argentina (cosa che potrebbe fare bene ai titoli maggiormente esposti a tali mercati, come l’italiana Fiat Chrysler Automobiles, ndr). Quanto ai mercati azionari sviluppati, le attese sono positive un po’ ovunque ed il consiglio è di puntare in particolare sui titoli finanziari e tecnologici Usa, sui ciclici europei e sugli esportatori giapponesi (salvo eventuali contraccolpi dovuti a una eccessiva forza dello yen).
Meno brillanti le prospettive per i mercati del credito, dato livelli di spread ormai già molto compressi, bassi rendimenti e un ciclo espansivo ormai nella sua fase matura che sta già vedendo alcune banche centrali come la Federal Reserve rialzare i tassi (si attendono altri tre ritocchi nel corso del 2018 dopo i tre di quest’anno), e altre iniziare una graduale normalizzazione delle proprie politiche monetarie (la Bank of England, che potrebbe rialzare ancora una volta i tassi a fine anno prossimo o la stessa Bce, che da settembre dovrebbe interrompere i suoi acquisti di bond sul mercato).
L’abbondanza di risparmio a livello mondiale e l’appetito per tassi più elevati degli attuali dovrebbero fungere da sostegno per i mercati obbligazionari, riducendo di molto lo spazio per un rialzo dei tassi di mercato, ma anche in questo caso il gioco sembra essere quello di limitare i danni più che di cercare di guadagnare cifre importanti. In ogni caso tra i titoli a reddito fisso, le preferenze degli uomini di BlackRock vanno ai titoli indicizzati all’inflazione (come il Btp Italia, per intenderci), piuttosto che quelli a tasso fisso, soprattutto per quanto riguarda il mercato americano.
(Segue...)