Mercati/ In arrivo altri 'cigni neri' (Trump) nel 2017
Mercati emergenti/ Cina: far crescere l'economia tenendo inflazione e bolla immobiliare sotto controllo è sempre più difficile
Porsi obiettivi è importante, anche in economia, ma tentare di perseguirne molteplici può rendere le cose difficili. Lo ha scoperto la Banca del popolo della Cina (PBoC), ossia la banca centrale di Pechino, che ha dovuto ammettere nel suo ultimo report trimestrale come "il bilanciamento tra molteplici obiettivi ha aumentato la difficoltà di implementazione delle politiche monetarie", tanto più che il rallentamento della crescita, sempre più basata sulle dinamiche del mercato immobiliare, e l'accresciuta volatilità dei mercati finanziari rendano necessaria una gestione "prudente".
La PBoC, che ha deciso di estendere ancora il programma (lanciato nel 2014) che consente alle banche cinesi di mantenere livelli di riserve più ridotte a fronte di finanziamenti all'economia rurale e alle piccole e medie imprese, è dunque pronta ad adottare "un atteggiamento leggermente accomodante di tanto in tanto", come dire che di fronte all'emergere di nuovi rischi per la tenuta della crescita (ad esempio a causa del momento di pausa nei processi di globalizzazione e dell'insorgere sempre più marcato di politiche populiste in America e in Europa) la banca centrale cinese è pronta a iniettare nuova liquidità sui mercati, anche a costo di alimentare ulteriormente la bolla speculativa,
Nel frattempo dopo anni di "gelata" dei prezzi, la ripresa dell'economia mondiale e il rimbalzo dei prezzi delle materie prime stanno facendo rianimare l'inflazione anche in Cina, col rischio che questo andamento alimenti ulteriori aspettative di incremento dei prezzi. Così mentre sembra prefigurare nuove svalutazioni "tattiche" dello yuan (già calato stamane a 6,8743 contro dollaro), che rischiano di far ripartire i deflussi di riserve valutarie, già calate a meno di 3 triliardi di dollari a fine 2016, la PBoC deve mantenere alta la guardia per evitare che la situazione sfugga di mano visto che nonostante i lievi ritocchi all'insù dei tassi guida negli ultimi mesi l'offerta di credito continua a crescere ed ha toccato a fine gennaio un nuovo massimo storico.
Se lo scenario vi sembra complicato, va infine osservato come nel suo report la PBoC segnali di attendersi più "cigni neri" (eventi inattesi, con un forte impatto negativo) sui mercati internazionali nel corso di quest'anno di quanti non se ne siano visti l'anno passato. Ogni riferimento a Donald Trump e ai suoi emuli in Europa sembra non casuale, così anche per un investitore in euro il rapporto trimestrale della banca centrale cinese suona come una campanella d'allarme, in vista di una probabile maggiore volatilità (e rischio) sui mercati finanziari emergenti.
Far crescere l'economia e contemporaneamente tenere sotto controllo inflazione e bolle speculative sui mercati immobiliari e finanziari è un compito arduo, che quest'anno potrebbe rivelarsi impossibile: a quale obiettivo la PBoC dovrà rinunciare lo scopriremo tra qualche mese, con tutti i rischi del caso.