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Economia
Mercati, trader in attesa della volatilità. Ma sulle Borse il tempo è sereno

I maghi della pioggia scrutano il cielo con la speranza che finalmente piova. Ogni nuvola di passaggio sembra annunciare il cambio del tempo. Che pure non cambia mai. "Volatilità, volatilità!" invocano a piena voce gli analisti finanziari delle grandi banche e gli investitori istituzionali. Perchè, come la pioggia propizia i raccolti della campagna, così la volatilità dei mercati consente loro di realizzare lauti guadagni ad ogni forte oscillazione in giù e in su. I + 3 e i - 3 degli anni '90 e quelli della crisi 2007-8 da molto tempo sono inutilmente desiderati e rischiano di essere ancora solo un miraggio.

borse asiatiche
 

Perchè è dalla volatilità, il nemico del piccolo risparmiatore, il "cassettista" come si diceva una volta, che banche e grandi investitori guadagnano, incassando profitti ad ogni vendita e acquisto. E come loro anche i seguaci del trading fai-da-te, la moda del momento. Così, come cocciuti rabdomanti, gli amanti della volatilità insistono a prevedere pioggia per i prossimi mesi anche se il tempo continua a mantenersi sul bello stabile.

Peccato per loro che di volatilità non ci sia neppure un cenno: i mercati proseguono nella loro costante crescita grazie a piccoli incrementi decimali che hanno portato sempre più in alto le Borse. Una grande noia questo "bello stabile", una grande rottura di scatole per i trader grandi e per quelli piccoli, per gli amanti del dentro-fuori, i surfer della volatilità.

Una meraviglia per i risparmiatori di scuola cassettista che da questa noia traggono profitto vedendo crescere giorno dopo giorno il valore dei loro titoli. I maghi della pioggia le provano tutte. Doug Kass, noto guru della finanza, elenca addirittura ben 15 possibili sorprese che nel 2018 dovrebbero finalmente scatenare le piogge della volatilità.

Cito le più dirompenti: Trump, progressivamente abbandonato dai suoi uomini, scatena la guerra commerciale contro la Cina e diventa il primo presidente part-time della storia; l'economia americana e mondiale rallenteranno; l'inflazione crescerà in modo significativo; crollo del bitcoin e lancio da parte di JP Morgan di una propria criptovaluta; balzo in alto del prezzo del petrolio... Ma soprattutto - allacciare le cinture prego - nel 2018 si assisterà all'esplosione della volatilità: in una sola sessione il mercato azionario capitolerà del 15%.

Piove, piove, la gatta non si muove, recita la filastrocca preferita dagli amanti del surf. Ma nonostante tutte le speranze e le profezie di sventura, i cigni neri e quelli grigi, il 2018 finanziario si preannuncia come un anno noiosissimo, uno dei più noiosi della storia. Perchè, cari amici risparmiatori, l'Hotel California - tassi bassi, inflazione bassa, mercati azionari come unico sbocco d'investimento - è ancora un posto troppo comodo. Qui si sta protetti e al calduccio, con un solido tetto sopra la testa. Davvero inutile perchè qui non piove mai.

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mercatiborseinvestire nel 2018





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