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Economia
Mercato dei capitali: Borsa Italiana ed ELITE, con Muzinich per le PMI

Muzinich & Co. ha siglato il closing di un fondo paneuropeo di debito di 706,5 milioni di euro che investirà nella crescita delle PMI attraverso lo strumento del private debt. Lo ha annunciato il fondatore George Muzinich in una conferenza stampa che ha anticipato il convegno “Mercato dei capitali e imprese: finance for growth”, organizzato in collaborazione con Borsa Italiana ed ELITE.

Una giornata in Borsa Italiana dedicata ai nuovi canali di finanziamento alternativo per le PMI e alle iniziative in corso a supporto dell’economia reale: per cominciare, la conferenza stampa nel corso della quale Muzinich & Co. ha annunciato il closing del fondo; nel pomeriggio tanti gli operatori, istituzionali e di mercato, che si sono riuniti per discutere di fonti di finanziamento alternative alle imprese.

“Il canale bancario rispetto al passato è molto meno in grado di fornire capitale alle aziende soprattutto nel medio termine”, ha dichiarato Raffaele Jerusalmi, Amministratore Delegato Borsa Italiana, ad Affaritaliani.it. “Crediamo fortemente che un mercato alternativo per la raccolta di capitali sia fondamentale. L’evento di oggi è la testimonianza che esistono tantissime modalità di raccolta e noi siamo grandi fautori di quello che deve essere un fenomeno il più diversificato possibile, che consenta alle imprese di scegliere fra tutti gli strumenti a disposizione, specialmente quando situazioni di crisi finanziaria portano il canale bancario a diventare un soggetto che eroga poco credito”. A proposito della legge di bilancio in materia di mercato dei capitali, Jerusalmi ha continuato: “Come tutte le cose si può sempre migliorare. Gli strumenti a disposizione sono positivi, ma crediamo che ci debba essere più attenzione verso le PMI anche da parte del Governo, perché costituiscono una parte fondamentale dell’economia del Paese”.

Luca Peyrano, amministratore delegato di ELITE,  ai microfoni di Affaritaliani.it  ha invece anticipato : "ELITE anche del 2019 avrà grandi ambizioni. La novità è che accelereremo sull’internazionalizzazione, prima in Europa poi nel resto del mondo. Non solo perché ELITE è una formula che si sta sviluppando internazionalmente, perché attrae interesse anche da altri Paesi, ma anche perché gli stessi imprenditori gradiscono avere un bacino di utenza variegato e internazionale, perché questo si traduce anche in possibilità di business matching e più in generale di opportunità".

Il fondo Muzinich per rilanciare la crescita delle imprese italiane

Muzinich & Co. è una boutique di gestione del risparmio, istituzionale e indipendente, specializzata nel comparto obbligazionario corporate – sia public che private – a livello globale, con un’esperienza di 30 anni nel settore. Fondata a New York da George Muzinich nel 1988 e attiva in Italia dal 2014, la società è oggi presente in 10 paesi e gestisce masse per circa 31 miliardi di dollari nel segmento obbligazionario corporate high yield e investment grade. Il team italiano di investimento si è recentemente espanso a seguito dell’acquisizione di Spginrowth SGR.

Il fondo allocherà il capitale sotto forma di prestiti senior, unitranche, mezzanine, junior e con l'opzione per alcuni investimenti in equity, con l’obiettivo di finanziare la crescita, le acquisizioni e l’espansione internazionale. I destinatari dei finanziamenti, che avranno una durata compresa tra i cinque e gli otto anni, sono imprese medio-piccole che generano un EBITDA di 3-20 milioni di euro, dislocate in Italia, Regno Unito, Francia, Germania, Austria, Svizzera, Italia, Scandinavia, Benelux, Iberia e Irlanda. La strategia del fondo riproduce l'approccio specifico per Paese e con focalizzazione sulle piccole e medie imprese che Muzinich & Co. ha adottato da quando è entrata nel mercato del private debt in Europa nel 2014, sviluppando un team di professionisti specializzati che oggi conta oltre 30 risorse dislocate in 8 uffici regionali che lavorano direttamente a livello locale per fornire un servizio territoriale di deal sourcing e origination. La società, che per questo nuovo veicolo pan-Europeo aveva un target di investimento compreso tra 500 e 700 milioni, aveva realizzato un primo closing del fondo per 180 milioni di euro nel 2018, poi ampliato a seguito della forte domanda da parte degli investitori.

In Italia, Muzinich & Co. opera attraverso il fondo Muzinich Italian Private Debt Fund, focalizzato su finanziamenti per le PMI in crescita e con una dotazione di 286 milioni di euro e attraverso il Fondo di Credito Diversificato per le Imprese promosso da Springrowth SGR SpA (controllata al 100% dalla Muzinich&Co.), lanciato a fine 2018 con una dotazione iniziale di 210 milioni di euro e rappresentante la prima iniziativa italiana operante all’interno del programma “Diversified Loan Fund” sponsorizzato dal FEI. Muzinich & Co. è direttamente collegato come investitore alla piattaforma digitale di private placement di ELITE, che offre agli investitori professionali la possibilità di partecipare alla raccolta di capitali delle imprese sostenendone i piani di crescita.

“Siamo molto soddisfatti del closing di questo fondo”, ha dichiarato George Muzinich, fondatore, Presidente e CEO di Muzinich & Co. durante la conferenza stampa. “Con esso potremo coniugare in modo efficace il potenziale di capacità di numerose PMI italiane ed europee meritevoli di un supporto complementare al canale bancario, con la solidità e l’esperienza di un operatore internazionale che è stato il primo a sviluppare in questo Paese soluzioni di private debt e ha conquistato un posizionamento distintivo nel panorama del private lending europeo”. “Muzinich & Co. dal lancio della sua attività nel 2014 ha maturato una profonda esperienza nel fornire soluzioni di finanziamento flessibili alle piccole e medie imprese attraverso una forte presenza locale e un focus specifico sul lower mid-market”, ha aggiunto Muzinich, “ed è stata pioniera in Italia nella strutturazione di fondi specializzati nel finanziamento alle PMI perché ha sempre creduto nella qualità e nella capacità di riscatto del sistema produttivo e industriale italiano”.

Intervistato da Affaritaliani.it, Fabrizio Pagani, Global Head of Economics and Capital Market Strategy Muzinich & Co., ha dichiarato di avere fiducia nel sistema Italia, ecco spiegato il perché dell’investimento a firma Muzinich: “I cicli economici vanno e vengono. L’Italia rimane un Paese che ha punti di forza molto rilevanti, in particolare rimangono buoni i bilanci delle imprese, soprattutto delle piccole e medie. È per questo che abbiamo deciso di investire qui”. Sulle strategie future, Pagani ha confermato l’impegno di Muzinich nel continuare a investire: “Contiamo di avere a disposizione ancora più fondi e di allargare l’offerta anche al mondo retail attraverso gli Eltif”.

Eppure manca, a livello Paese, un po’ di educazione sul tema dei finanziamenti alternativi. Lo ha spiegato ad Affaritaliani.it Domenico Del Borrello, Italy Country Manager Muzinich & Co.: “Tanto è stato fatto, ma ancora tanto c’è da fare, per avvicinare il mercato dei capitali all’economia reale del nostro Paese, nonché per portare il risparmio degli investitori italiani verso le aziende italiane, soprattutto PMI”. Obiettivo di Muzinich è “creare un trait d’union tra forme di finanziamento parallele, non alternative”, come sottolinea Del Borrello, “al tradizionale canale bancario, che possano sostenere le nostre piccole e medie e imprese nella crescita. Ecco il perché di un evento come quello di oggi, che vede la partecipazione dei principali operatori del mercato”.

Private banking: soluzioni per le imprese e i risparmiatori

Sono tante le misure che hanno contribuito in questi anni all’innovazione finanziaria e alla diversificazione delle fonti di finanziamento per le imprese. A tal proposito, Stefano Firpo, Direttore Generale per la politica industriale, la competitività e le PMI del MISE ad Affaritaliani.it ha fatto sapere: “Si sono aperte in Italia nuove asset class, dai minibond al crowdfounding, e una serie di nuovi strumenti a disposizione delle PMI per ottenere finanziamenti sia di debito sia di equity. In particolare, si è molto attivi sulla canalizzazione del risparmio previdenziale e assicurativo, attraverso un ulteriore sforzo attraverso il PIR per riuscire a dotare soprattutto le PMI di maggior accesso ai mercati dei capitali”.

Presente al panel dedicato al Wealth Management, Gian Maria Mossa, Amministratore Delegato Banca Generali Private ad Affaritaliani.it ha commentato: “Il private banking può contribuire alla crescita del Paese avvicinando i risparmi delle grandi famiglie. È evidente che il contesto non sia ancora favorevole agli investimenti, soprattutto su tematiche illiquide, ma con l’attenzione dei distributori, la volontà delle autority e dei regulator penso si possa fare un ottimo lavoro. Le imprese stanno cercando nuove fonti di approvvigionamento. Con un sistema bancario non troppo in forma è evidente che si conta molto su nuova linfa. In questo senso il private banking può giocare un ruolo fondamentale”.

Paolo Molesini, Amministratore Delegato Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, intervistato da Affaritaliani.it, ha aggiunto: “Il private ha il compito di aiutare gli italiani a investire nell’economia reale. Oggi conta per circa il 25% del mercato finanziario globale, ma è anche la parte che permette ai piccoli risparmiatori di fare investimenti in modo facile. In questo momento in cui il mercato obbligazionario rende poco, ci sentiamo di consigliare prodotti meno liquidi, dunque in fondi di private equity”.

Paolo Federici, Wealth Management Market Head Italy UBS Wealth Management, ad Affaritaliani.it ha detto: “I mercati dei capitali dal punto di vista di chi ne beneficia, quindi gli imprenditori che sono la gran parte della nostra clientela, sono molto importanti, sia se si parla di capitali di rischio sia di capitali di debito perché è evidente che il tessuto imprenditoriale italiano è di fronte all’opportunità di diventare “grande”. Ciò lo si può fare solo con un mix sano tra capitale di proprietà dell’imprenditore, capitale di debito bancario e mercato dei capitali”.

 

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