Mes, l'avvertimento di Moscovici: "Va approvato o banche a rischio"
Se la riforma del fondo salvataggi Mes, il Meccanismo europeo di stabilita', fosse bloccata, salterebbe la rete di sostegno delle banche prevista dal testo: e' l'avvertimento lanciato dal commissario agli Affari economici dell'Unione Europea uscente, Pierre Moscovici, in un'intervista al Corriere della Sera. Quella riforma "e' parte di un pacchetto di misure per rafforzare l'unione monetaria in caso di choc", ha sottolineato. Quindi e' essenziale alla stabilita': a giugno, ha ricordato Moscovici, "ci fu un accordo per consolidare l'unione bancaria con il cosiddetto backstop, la rete di sicurezza del fondo di risoluzione delle banche", la quale "serve se un Paese non riesce a far fronte da solo a una crisi dei suoi istituti, e fa parte del Mes". E questo, secondo il commissario in uscita, e' anche "il pacchetto da adottare al vertice dei leader dell'area euro in dicembre" al quale poi faranno seguito le ratifiche nazionali. "Noi alla Commissione abbiamo proposto anche di integrare il Mes nelle istituzioni comunitarie", ha spiegato Moscovici, una scelta che si rifletterebbe anche sull'Italia, sul suo bilancio con il deficit strutturale che e' in continuo aumento.
Il commissario europeo ha negato trattamenti di favore all'Italia perche' governata da un governo filo-europeo: "Non facciamo favori all'Italia, ne' ne abbiamo fatti nei miei cinque anni. C'e' sempre stata una comprensione". "L'Italia e' un Paese decisivo della zona euro" anche se "ha un debito elevato e una situazione di finanza pubblica non semplice", ha sottolineato il commissario agli Affari economici della Ue, tuttavia "abbiamo applicato a tutti i governi la flessibilita' prevista dalle regole". E se si paragona la bozza di Bilancio di quest'anno con quella di un anno fa, "c'e' qualcosa che cambia", ha osservato Moscovici, perche' "quella fu respinta, avemmo una situazione estremamente conflittuale e poi un'altra discussione difficile in giugno" e "il ministro Giovanni Tria fu coraggioso e cosi' il premier Giuseppe Conte".
Stavolta "onestamente" il caso e' diverso, perche' c'e' "la volonta' del governo di adeguarsi quanto possibile" e cio' "ha rassicurato i mercati". Una differenza di metodo e di approccio che per Moscovici "e' evidente". Il commissario si e' detto "convinto" dell'esigenza di cambiare le regole del Patto di stabilita' "ma non nel senso ordoliberale che vorrebbe qualcuno a Berlino" bensi' nella direzione "di regole piu' semplici, meno prone ad accentuare i cicli economici verso l'alto e il basso, piu' leggibili, piu' capaci di sostenere la crescita". Con una sola priorita': "La riduzione del debito" e, nel caso dell'Italia, "migliorare la produttivita'" perche' "non si puo' accettar e che cresca un punto meno dell'area euro".
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