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Economia
Mittel, da salottino a fondo private. Il turnover che non scalda la Borsa

C'era una volta Mittel, holding di partecipazione vicina all'ex "patron" di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli, che sognava di farne una piccola Mediobanca in salsa bresciana. Era il 2007, Bazoli era presidente, Giovanni Gorno Tempini l'amministratore delegato, tra i consiglieri si notava la presenza di Giampiero Pesenti (Italmobiliare), Romain Zaleski (Carlo Tassara con quota oltre il 2% in Intesa), Gianpietro Palazzani (Rubinetterie Teorema), Mario Marangoni (Caritro), Mauro Stefana (Ferrosider) e Giambattista Montini (Stradedile).

Rosario Bifulco

Rosario Bifulco, presidente e amministratore delegato della Mittel

Nel capitale di Mittel Carlo Tassara aveva oltre il 20%, Italmobiliare sfiorava il 13%, Manuli Realtour era sopra il 4,5%. Poi venne la crisi del 2008 e Mittel dopo qualche tentennamento cambiò decisamente strada, passando da holding di partecipazione a società che offre servizi di consulenza finanziaria specializzata e di private equity (è del 2013 l'alleanza con Roland Berger Strategy Consultants per lo sviluppo di un fondo di private equity Rexelera), infine procedendo nel 2011 ad una fusione con Hopa (la finanziaria in cui un tempo Emilio Gnutti e soci avevano accumulato partecipazioni strategiche, a cominciare da quella in Olimpia, per alcuni anni primo azionista di Telecom Italia).

Un vero e proprio cambio di pelle che si è accompagnato ad una rivoluzione in seno all'azionariato, con l'uscita di scena di Italmobiliare (che concambiò integralmente la propria partecipazione col bond Mittel 2013-2019 a tasso fisso del 6%), della Carlo Tassara e di Manuli Realtour e l'ascesa di Franco Stocchi, che con la sua Seconda Navigazione Srl è attualmente il primo socio col 24,6%, davanti a Caritro (10,9%), Istituto Atesino di Sviluppo (8,8%) e del presidente e amministratore delegato Rosario Bifulco (6,9% attraverso Bootes Srl).

bazoli
 

L'ormai ex "boutique" cara a Bazoli ha proceduto poi a una serie di cessioni sia di partecipazioni societarie (come quelle in Ubi Banca e Intesa Sanpaolo) sia di asset immobiliari (Fashion District Mantova e Fashion District Molfetta passarono a Idea Fimit Sgr attraverso il fondo chiuso Moma a fine 2014 o quella del 21,8% di Castello Sgr a Maire Investments), dandosi l'obiettivo di arrivare a fine 2019 a meno di 5 milioni l'anno di costi netti di holding, generare risorse per circa 300 milioni (tra il 2016 e il 2019) e trasformarsi così in una investment-merchant bank "dinamica ed efficiente" focalizzata su investimenti di maggioranza in Pmi italiane.

Per riuscire a centrare tali obiettivi la "nuova" Mittel guidata da Rosario Bifulco, terminata la fase di ristrutturazione che ha visto, tra l'altro, il rosso ridursi a fine esercizio 2016-2017 a soli 1,1 milioni di euro e l'Ebitda tornare positivo per altrettanto, ha avviato una fase di rilancio potendo contare su una cassa di un'ottantina di milioni (a fronte di circa 80 milioni di debito bancario e 100 milioni legati a un bond in scadenza nel 2019, per una posizione finanziaria netta di poco inferiore ai 100 milioni) operando con un'ottica d'investimento a medio-lungo termine, utilizzando un approccio industriale e gestendo attivamente i nuovi investimenti grazie ai propri servizi di advisory. Il tutto anche attraverso club deal con partner e investitori qualificati per poter ampliare ulteriormente i propri target d'investimento, secondo una formula che ha già fatto la fortuna di altri operatori come Tamburi Investment Partners. Il nuovo corso ha già preso il via lo scorso anno, con l'acquisizione del 75% di Zaffiro, importante operatore del settore sanitario assistenziale italiano con un fatturato attorno ai 24 milioni di euro e un Ebitda di circa 4 milioni.

Nell'ambito di tale operazione Gabriele Ritossa, azionista storico dell'azienda, è rimasto socio al 25%, uno schema (questo del coinvolgimento dei fondatori e amministratori delle società in cui Mittel investe) seguito anche nelle successive operazioni. Lo scorso giugno, infatti, è stato rilavato per 15 milioni di euro l'80% di Ceramica Cielo di Alessio Coramusi (rimasto socio al 20%), società che realizza ceramiche sanitarie di design e complementi destinati al settore luxury, che nel 2016 ha registrato un fatturato di 19 milioni di euro con un Ebida margin superiore al 20%.

Pochi giorni fa, invece, è stata annunciata l'acquisizione del 75% di Imc - Industria Metallurgica Carmagnolese, finora controllata da Roblafin Holding (anche in questo caso rimasta socia al 25%), attiva nel settore automotive che lo scorso anno ha realizzato ricavi per oltre 40 milioni di cui circa il 90% all'estero e che sarà rilevata entro fine mese, per un investimento massimo previsto di 44,9 milioni. Così la rivoluzione di Mittel, che certo non è stata indolore visto che dal 2007 a oggi le quotazioni del titolo in Borsa sono passate da 6 euro a poco più di 1,1 euro prima di risalire agli attuali 1,65 euro circa, prosegue e dell'ex "salottino buono" della Brescia "che conta" resta solo il ricordo. 

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