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Economia
Mondonuovo, il giornale digitale di Santoro non va: quadruplicano le perdite
Michele Santoro (foto Lapresse) e le voci di un ritorno in Mediaset

Michele Santoro fa affari nel mondo editoriale, ma il progetto non decolla: nel 2023 perdite per 109mila euro. E Romeo (Il Riformista) corre in soccorso 

Uno dei giornalisti di sinistra più “giustizialisti” d’Italia fa società con un noto imprenditore condannato in primo grado a due anni e sei mesi per corruzione, salvo poi venire assolto in secondo grado, e che ha già un piede nell’editoria e fa conto su fondi erogati da una regione guidata da Fratelli d’Italia. Il giornalista è Michele Santoro, affermato conduttore televisivo che due anni fa diede vita con il 51% alla Mondonuovo srl che doveva editare un nuovo giornale digitale. Socio di minoranza col 49% era Mosai.Co srl, società di consulenza digitale, che fa capo a Matteo Forte. Ma il progetto editoriale non è mai decollato appieno tanto che il bilancio 2023 s’è chiuso con ricavi per soli 210mila euro e una perdita di 109mila euro dopo quella di circa 28mila euro del primo anno di attività.

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E così qualche giorno fa a Roma davanti al notaio Luca Troili s’è presentato Roberto Baratta, amministratore unico della srl, per deliberare un aumento di capitale di 323mila euro. L’amministratore ha poi verbalizzato che “i soci per via breve hanno manifestato l’intenzione di volere sottoscrivere solo parte dell’aumento per permettere l’ingresso nel capitale di un terzo socio individuato nella Romeo Editore”. Questa è controllata dalla Romeo Partecipazioni che fa capo all’imprenditore napoletano Alfredo Romeo, fra l’altro da poco editore de “Il Riformista”, condannato a fine 2022 in primo grado nella vicenda Consip, ma assolto proprio oggi. Così Santoro ha versato solo 36.975 euro e così ha fatto Mosai.Co versando 335mila 525 euro. Romeo Editore verserà 100mila euro ma ciò - precisa il verbale - avverrà solo quando Mondonuovo sarà ammessa a chiedere un prestito agevolato da parte del Fondo di Patrimonializzazione PMI erogato dalla Regione Lazio, guidata da Francesco Rocca, esponente di Fratelli d’Italia.

Romeo, classe 1953, è uno dei “re” degli appalti pubblici con la sua Romeo Gestioni e nel 2019 comprò “Il Riformista” dal gruppo Tosinvest (Angelucci) e di cui Matteo Renzi è stato direttore fino all’inizio di quest'anno. Romeo Editore ha chiuso il 2022 (ultimo bilancio disponibile) con ricavi per 618mila e un perdita di 690mila euro, ripianta mediante versamento soci. Romeo Gestioni, la principale operativa, ha chiuso il 2022 con ricavi per oltre 114 milioni e un utile di circa 13 milioni.






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