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Economia
Mps accende il rischio sistemico. Bancari, pioggia di vendite

Roma e Bruxelles sono in contatto per definire un piano di sostegno alle banche italiane. Il portavoce della Commissione europea, Ricardo Cardoso conferma  il filo diretto fra Bruxelles e le autorità italiane, sulla base dei precedenti ci sono diverse soluzioni che possono essere messe in campo in piena sintonia con le regole europee per affrontare eventuali carenze di liquidita' o di capitale senza conseguenze negative sugli investitori retail", ha precisato il portavoce. Con queste parole, Cardoso ha quindi confermato la posizione di Palazzo Chigi che aveva smentito le notizie apparse sulla stampa internazionale secondo cui il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sarebbe pronto a "sfidare" Bruxelles proprio sul dossier banche con mosse unilaterali finalizzate a salvaguardare il sistema creditizio italiano con fondi pubblici.

Sempre da Palazzo Chigi si precisa come sulle banche è noto che Renzi prediliga le soluzioni di mercato, nel rispetto delle regole vigenti in Europa. In particolare, nell'intervista tv di ieri a Sky Tg 24, Renzi ha detto su Mps che "per le vicende del passato lo Stato sta già dentro, ma la mia opinione e' che la soluzione preferibile sia un'operazione di mercato". Sulle banche italiane in difficolta', Renzi ha detto di avere "tanti di quei sassolini da togliermi, direi qualche macigno. Il sistema bancario non e' stato messo in condizione di funzionare al meglio da errori della politica.

Per le banche popolari si è creato un sistema di amicizie e connivenze vergognoso, che noi abbiamo bloccato. Cio' che e' accaduto in Veneto a Vicenza grida vendetta. Noi abbiamo bloccato quel sistema". Molta attenzione e' focalizzata su Banca Mps, soprattutto alla luce della richiesta della Bce di smaltire almeno una decina di miliardi di euro di sofferenze lorde. Nella lettera e' riportata una bozza di decisione (in merito alla quale la Banca avra' la possibilita' di presentare le proprie argomentazioni entro il prossimo 8 luglio) che indica come l'istituto senese dovra' ridurre l'esposizione netta agli Npl dai 24,2 miliardi a fine 2015 a 14,6 miliardi nel 2018 (in termini lordi dovra' passare dai 46,9 mld a 32,6 mld nel 2018). I parametri sono in linea con gli obiettivi di un programma di specifiche azioni, recentemente approvato dai competenti organi della Banca e contestualmente sottoposto alle valutazioni della Bce, finalizzato all'incremento dell'importo delle dismissioni di non performing loans gia' previsto nel piano industriale 2016/2018.

Nella "bozza" di decisione viene anche richiesto di fornire alla Bce entro il prossimo 3 ottobre 2016 un piano che definisca quali misure possano essere adottate dalla Banca per ridurre il rapporto tra il totale dei non performing loans ed il totale dei crediti (Npl ratio) al 20% nel 2018. La richiesta e' piu' incisiva rispetto a quanto previsto dal piano della banca (5 mld nei prossimi 2 anni), commentano gli esperti di Equita Sim. Rating hold e Tp di 0,88 euro confermati. A detta di un analista di una primaria casa d'affari "accelerare la dismissione" degli Npl "significherebbe avere un impatto sugli utili e rendere necessario un aumento di capitale".

Valutando le possibili soluzioni per le banche italiane, Fitch sottolinea come sia difficile raggiungere l'accordo politico necessario a un'iniezione di fondi pubblici nel capitale con una deroga alle regole sugli aiuti di Stato, almeno sul breve termine, in base all'articolo 108 del Trattato dell'Unione europea. Qualsiasi altra operazione con fondi pubblici, permessa dalla Brrd a condizione che sia precauzionale in seguito a uno stress test, sarebbe soggetta alle norme sugli aiuti di Stato.

E così, complice anche l'attesa per gli stress test della Bce che si concluderanno il 29 luglio, scattano le vendite sul titolo del gruppo senese e sulle banche italiane. Mentre qualche operatore, tirnado in ballo gli anamenti del Montepaschi e di UniCredit dall'inizio dell'anno, inizia a parlare di rischio sistemico per tutto il comparto bancario. Pesante Mps che dopo essere finito piu' volte in asta di volatilita' ha chiuso la seduta con un -13,99%. La notizia ha influenzato l'intero settore: Bper -6,73%, Banco Popolare -4,5%, Mediobanca -4,21%, Unicredit -3,63%, Ubi -3,05%, Intesa Sanpaolo -3,04% e Bpm -1,4%.

 

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