Mps, il Tesoro apre il dossier. Conte vuole un suo uomo in Cda. Rumors
Sotto la lente la governance definita a fine 2017 dopo la ricapitalizzazione precauzionale e l’ingresso del Tesoro
Fine del Monte dei Paschi di Stato? Secondo i rumors, no, ma qualche poltrona potrebbe cambiare. Il Tesoro, azionista al 68% di Mps dopo averlo salvato dal crack a sua volta frutto dei contratti spericolati Santorini e Alexandria, avrebbe deciso di aprire di aprire il dossier Siena.
La gestione della banca è rimasta finora ai margini dell’azione del governo Conte. Se in questi giorni l’attenzione è concentrata sulla manovra finanziaria e sui delicati rapporti con l’Europa, nelle prossime settimane il dossier dell’istituto senese potrebbe essere ripreso in mano. Sotto la lente, scrive Milano Finanza, ci sarebbe la governance definita a fine 2017 dopo la ricapitalizzazione precauzionale e l’ingresso del Tesoro nel capitale con il 68%. In quell’occasione via XX Settembre espresse 11 consiglieri su 14, compresi il presidente Stefania Bariatti e il vice Antonino Turicchi, ex dirigente del ministero presente nel board del Monte dal 2015. Un assetto destinato a cambiare.
Già in campagna elettorale esponenti della Lega e del Movimento Cinque Stelle avevano ventilato ribaltoni, ma sembra che gli interventi oggi allo studio siano meno radicali. Tra le ipotesi ci sarebbe, per esempio, un avvicendamento sulla poltrona occupata da Turicchi. La cooptazione di un nuovo amministratore permetterebbe infatti all’esecutivo di avere una rappresentanza diretta nel cda, pur senza sfiduciare gli attuali vertici.
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