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Economia
Mps, pronto il decreto del Tesoro. Ricapitalizzazione precauzionale. Rumors

Mentre la partecipazione del Qatar, sulla carta anchor investor, alla ricapitalizzazione di Mps è ancora in forse, fonti del Tesoro spiegano che gli aiuti di Stato per la banca senese sono già pronti, anche se da Via XX Settembre sperano ancora che la banca possa raccogliere i 5 miliardi necessari per rafforzare il capitale da investitori privati. Se la Borsa reagisce malamente allo scenario che si sta delineando per il gruppo guidato da Marco Morelli, scenario rafforzato dalle indiscrezioni del Financial Times secondo cui il salvataggio di Stato potrebbe arrivare già nel fine settimana, le fonti precisano che l'ipotesi per l'intervento pubblico sarebbe quella di una ricapitalizzazione precauzionale, misura per cui il decreto ministeriale per dare il via libera al paracadute per Mps è già pronto e sarà emanato a seconda di quello che succederà nei prossimi giorni. Una iniezione di liquidità da parte dello Stato, però, comporterebbe perdite per gli investitori istituzionali che detengono titoli junior della banca, come previsto dalle norme europee.

Secondo una fonte vicina al dossier, gli investitori al dettaglio che detengono invece 2,1 miliardi di euro di obbligazioni subordinate della banca sarebbero risparmiati o verrebbero rimborsati. Le tensioni in Borsa sul titolo erano tornate ad acuirsi nella seduta di ieri, giornata in cui al termine delle dimissioni di Matteo Renzi risentendo gli advisor e le banche del consorzio di garanzia avevano deciso di far slittare di 3-4 giorni la decisione relativa alla ricapitalizzazione.

Intanto, dopo aver rimandato il Cda a domani o a giovedì, il Ceo Marco Morelli è volato a Francoforte per confrontarsi con la presidente del Supervisory board della Bce Daniele Nouy sull'allungamento dei tempi della ricapitalizzazione di Montepaschi sul mercato o tramite la garanzia statale quasi certamente al 2017. 

Da qualche giorno, in vista della prevedibile instabilita' dei mercati per il referendum, il Tesoro ha allacciato un negoziato con Bruxelles per ottenere il via libera a un'eventuale ricapitalizzazione "precauzionale" che prevede la possibilità di dare una garanzia all'aumento. Questa tipologia di operazione, che era stata già tentata a luglio, è l'unica forma di aiuto di Stato che non fa scattare il bail-in: è disciplinata dalla direttiva Brrd sulla risoluzione delle banche. Per applicare l'articolo 32 della direttiva sul rafforzamento pubblico preliminare occorre che una banca sia bocciata agli stress test, come nel caso di Siena che a luglio scorso, nello scenario avverso, ha accusato un Cet1 negativo del 2,23%.

Sia la strada privata di mercato che quella pubblica, a questo punto, potrebbero avere tempi più lunghi e non concludersi entro fine anno. Per questo Morelli nel vertice con la Bce esporrà la nuova situazione e concorderà una nuova road map. Il punto interrogativo sarà ancora Nella manovra l'arrivo del fondo del Qatar (Qia) previsto per ieri attraverso una lettera di pre-impegno, ma che l'esito del referendum costituzionale ha frenato. Gli investitori arabi vogliono un contesto politico stabile per aprire il loro portafoglio. Nella riunione di ieri in Mediobanca i rappresentanti di JpMorgan hanno riferito dei contatti in corso con Rothschild che confermano la disponibilità del fondo sovrano a formalizzare l'investimento fino a un miliardo: si attende che i mercati si stabilizzino.

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