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Economia
Mps, Renzi vuole Morelli per il post-Viola. Titolo ko in Borsa

Da Roma sono arrivate indicazioni presise: a prendere il posto di Fabrizio Viola dev'essere Marco Morelli. Banchiere che nelle considerazioni del Tesoro ha sia solide competenze finanziarie (tali da garantire i potenziali nuovi investitori che dovrebbero sottoscrive l'aumento di capitale da 5 miliardi) sia di retail, avendo guidato anche la Banca dei Territori di Intesa-Sanpaolo. Mentre Piazza Affari reagisce sul titolo Mps in maniera nervosa il giorno dopo l'annuncio dell'uscita del Ceo, si prefigurano tempi rapidi per nominare il successore, designazione su cui, secondo le indiscrezioni, sarebbero arrivate indicazioni ben precise dall'azionista TesoroIn una giornata all'insegna della debolezza per i mercati azionari il titolo dell'istituto senese ha perso il 2,20%, con analisti e investitori che cercano di capire l'impatto dell'uscita di Viola sull'operazione di ricapitalizzazione.

Il Cda, come ha comunicato ieri l'istituto, ha avviato il processo per la successione dell'amministratore delegato con l'obiettivo di arrivare in tempi molto brevi al suo insediamento. Probabile che il cda si riunirà la prossima settimana per la nomina del nuovo Ceo. Da indiscrezioni sarebbero diversi i candidati in corsa per la carica di amministratore delegato ma con in pole position Marco Morelli, attuale responsabile di Merril Lynch in Italia, con un passato, 2003-2010 nel Monte dei Paschi di Siena e che sarebbe il candidato di Renzi e Padoan.

Peraltro la poltrona di amministratore delegato potrebbe essere a tempo e finalizzata a garantire l'esecuzione del progetto di ricapitalizzazione. Poi saranno i nuovi soci forti che emergeranno dall'aumento di capitale a decidere se confermare o cambiare il capo azienda. Stesso discorso varrà per il presidente Massimo Tononi. Sul nuovo Ceo è intervenuta anche la Fondazione Mps, secondo la quale è "necessario addivenire quanto prima alla individuazione condivisa di una professionalità di alto profilo in grado di ricoprire la carica di amministratore delegato che dovrà affrontare le importanti sfide future a partire dall'attuazione del piano industriale, al fine di creare valore per gli azionisti e soprattutto per l'economia del nostro paese e per il territorio di riferimento". Preoccupati i sindacati che esprimono perplessità sulle modalità con cui sembra essere maturata la decisione di Viola di rinunciare all'incarico. I sindacati chiedono al governo di mettere in sicurezza la banca.

"Ci pare che il compito del Governo, in fasi delicate come quella che sta attraversando il Paese, il sistema bancario e il Monte dei Paschi di Siena in particolare, dovrebbe essere quello di mettere in sicurezza la banca e non di interferire su dimissioni e nomine dell'amministratore delegato". Intanto non è in agenda alcun tipo di intervento dell'esm a sostegno di Mps o di altre banche italiane. L'ipotesi di effettuare interventi a sostegno di una o più banche italiane da parte dell'Esm, il fondo anticrisi europeo, "non è stata mai discussa, salvo che sui media italiani". Lo ha affermato lo stesso direttore dell'Esm, Klaus Regling, durante la conferenza stampa al termine dell'Eurogruppo a Bratislava. Regling rispondeva a chi gli chiedeva se l'Esm potesse intervenire a favore di Banca Monte dei Paschi di Siena.

"E' vero che anch'io ho visto di tanto in tanto queste storie sui media italiani, ma è l'unico posto su cui le abbia viste. L'Esm ha a disposizione i suoi strumenti per iniettare capitale nelle banche, ma non c'è stata assolutamente alcuna discussione di agire in tal senso e non mi attendo che accada". "Richiederebbe - ha puntualizzato Regling - una decisione unanime del board e non se ne è mai discusso, salvo che sui media italiani come ho già detto".

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