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Economia
Mps, rischio bond subordinati in fumo

di Andrea Deugeni
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@andreadeugeni

Come mai, oltre al Montepaschi, anche le grandi banche come UniCredit stanno soffrendo in Borsa? Quale potrebbe essere l'epilogo delle difficoltà che sta vivendo il sistema bancario su cui la speculazione si sta abbattendo in Borsa? Affaritaliani.it lo ha chiesto a all'economista Mario Seminerio,  blogger del gettonatissimo sito internet Phastidio.net e autore di una delle trasmissioni più seguite di Radio 24 (I conti della belva) in onda il sabato mattina e condotta da Oscar Giannino.

Nonostante abbia trovato il nuovo amministratore delegato, Jean Pierre Mustier, banchiere che piace anche alla Bce, UniCredit ha continuato a perdere in Borsa. come mai, oltre al Montepaschi, anche le grandi banche non sono risparmiate dalle vendite?
"Se c'è un rischio in capo al Paese, tutti gli istituti che a quel Paese appartengono non possono schivarlo. Questo è il problema principale. UniCredit è poi l'unica banca italiana globalmente sistemica (Sifi, ndr) e hanno un livello di capitale di poco sopra alle soglie minime richieste dalle autorità. E quindi il mercato tende a guardarla con sospetto quando ci sono situazioni di turbolenza. Le medio-capitalizzate vengono subito colpite dalle vendite".

Quando parla di "rischio in capo al Paese", si riferisce al problema del monte-sofferenze in pancia alle banche?
"Sì, proprio a quello. Di fatto, vedere qual è l'effettivo valore di realizzo delle sofferenze. Non mi aspetto che una banca vada meglio in un contesto generalizzato in cui l'incidenza dei non performing loan è reale ed è un problema oggettivo. Non ci sono isole felici. Ci sono alcune realtà come Banca Intesa che hanno perso meno di altre e altre che hanno perso di più, ma un po' tutto il settore creditizio che soffre in Europa, con gli istituti italiani che in media soffrono di più".

Mentre i tassi d’interesse molto bassi e la congiuntura domestica molto fragile minano la redditività delle banche, quale potrebbe essere l'epilogo di questa situazione di difficoltà degli istituti italiani?
"La Commissione europea potrebbe chiedere all'Italia di fare una conversione forzosa delle obbligazioni subordinate in azioni per poter poi autorizzare iniezioni di capitale pubblico e bisogna forse cominciare a familiarizzare con l'idea che non tutti gli obbligazionisti subordinati vedranno tornare a casa il capitale. E questo per il Paese potrebbe essere il male minore".

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