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Economia
Niente colpo di scena: la Bce lascia i tassi di interesse invariati al 4%
Christine Lagarde

La Bce lascia i tassi di interesse invariati al 4,0%

Niente colpo di scena: tassi di interesse confermati nell'area euro, ma la Bce lancia un nuovo esplicito segnale sul suo orientamento a operare un taglio a breve termine. Come ampiamente atteso, il Consiglio direttivo della Banca centrale ha mantenuto i livelli a cui erano stati portati lo scorso settembre, dopo una aggressiva manovra di inasprimento volta a contrastare l'alta inflazione. Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento resta quindi al 4,50%, il tasso sulle operazioni marginali al 4,75% e quello sui depositi delle banche commerciali presso la stessa Bce al 4%.

Nel comunicato sulle decisioni odierne, eloquentemente l'istituzione puntualizza che "se la valutazione aggiornata del Consiglio direttivo in merito alle prospettive di inflazione, alla dinamica dell'inflazione di fondo e all'intensità della trasmissione della politica monetaria accrescesse ulteriormente la sua certezza che l'inflazione stia convergendo stabilmente verso l'obiettivo - si legge - sarebbe opportuno ridurre l'attuale livello di restrizione della politica monetaria". L'attenzione di mercati e operatori è soprattutto focalizzata sulla possibilità che, alla luce dei continue attenuazioni dell'inflazione, a marzo nell'area euro si è smorzata al 2,4%, l'istituzione possa operare un primo taglio dei tassi al Consiglio di giugno. Su questo e sugli orientamenti per le mosse future possibili indicazioni sono attese dalla conferenza stampa esplicativa, che la presidente Christine Lagarde terrà alle 14 e 45. 

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Secondo la Bce gli ultimi dati "hanno sostanzialmente confermato" le attese sull'inflazione, che "ha continuato a ridursi, soprattutto per effetto dell'andamento più contenuto degli alimentari e dei beni". Anche gli indicatori sull'inflazione di fondo "stanno perlopiù diminuendo, la crescita dei salari registra una graduale moderazione e le imprese stanno assorbendo parte dell'incremento del costo del lavoro con i loro profitti".

Il tutto mentre le condizioni di finanziamento nell'area valutaria "rimangono restrittive e i precedenti rialzi dei tassi di interesse continuano a incidere sulla domanda, contribuendo al calo dell'inflazione. Tuttavia le pressioni interne sui prezzi sono forti e mantengono elevata l'inflazione dei servizi". Il Consiglio non si sbilancia a indicare quano intenda iniziare a tagliare i tassi, tantomeno di quanto intenda farlo da qui a fine anno. "In ogni caso - riporta ancora il comunicato - per determinare livello e durata adeguati della restrizione, il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione, senza vincolarsi a un particolare percorso di riduzione". L'attesa finora prevalente è che un primo taglio venga effettuato a giugno, quando la Bce aggiornerà le sue previsioni su economia e inflazione. 






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