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Ripresa, aziende italiane fiduciose: Fileni spinge su export e digitale

Il vento della ripresa, dopo un anno e più di dramma, comincia lentamente  a soffiare. E molte sono le aziende italiane che ci credono e scommettono. E’ il caso del Gruppo Fileni  (primo produttore italiano ed europeo di carni avicole da allevamento biologico e il terzo player nel settore avicunicolo nazionale ) che, con il suo pollo bio, nell’ultimo quinquennio ha proseguito la conquista delle quote export in Europa. In un periodo storico in cui tante imprese hanno dovuto misurarsi con sfide inimmaginabili, il Gruppo è riuscito a recuperare la contrazione con la grande distribuzione, con il normal trade e con l’export, puntando molto sull’e-commerce.

Il 2021 si è aperto con una contrazione dell'export italiano di beni (dati SACE) pari all'8,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Il dato risente logicamente con il confronto con un 2020 in piena pandemia.

Nel primo mese dell’anno 2021 l’export è tornato a crescere rispetto al mese precedente, dopo il trend negativo di dicembre (+2,3% gennaio 2021 rispetto al dicembre 2020).

Anche il dato trimestrale mostra un andamento positivo (+2,4% nell’ultimo trimestre rispetto a agosto-ottobre). Dopo una performance positiva nel 2020 (+1,9%), tuttavia  l’anno inizia in contrazione per alimentari e bevande, a causa di una riduzione marcata della domanda nei mercati extra-Ue (-10,3%) e più contenuta all’interno dell’Ue (-4,4%).

"In questi mesi abbiamo investito tanto sulle piattaforme digitali dei nostri clienti della grande distribuzione- ha spiegato Simone Santini Chief Commercial Officer del Gruppo- ed ora siamo presenti nei canali e-commerce dei partner del retail. L’emergenza sanitaria ha accelerato un processo già in essere. E’ stata data nuova linfa alla crescita grazie a nuovi canali e i risultati registrati sono molto positivi".

“Attualmente la quota export impatta del 10-15% sul fatturato totale e riusciamo ad essere presenti in tutta l’Europa, i nostri mercati di riferimento sono Germania, Spagna, Grecia, Portogallo, ma anche tutto il Nord Europa ed anche Dubai".

In un momento in cui le fiere sono chiuse, l'export del comparto agroalimentare delle Marche, è sempre più legato al digitale. Va ricordato infatti che si tratta di uno dei settori più reddititizi del sistema paese ma che contestualmente ha pagato un prezzo alto a causa  dell'impatto del sisma di qualche anno fa ed ora della pandemia, rafforzando  sempre più la ricerca di canali alternativi di vendita, dal km 0 sul mercato interno alle piattaforme online per esportare i prodotti su mercati esteri.

“Il biologico rappresenta un asset fondamentale a garanzia di qualità, grazie alla filiera integrata ed all’allevamento di razze a lenta crescita. L’export del biologico- prosegue Simone Santini- ha registrato una continua crescita per Fileni in questi anni. Il gruppo ha attraversato il periodo della pandemia con un senso di responsabilità davvero encomiabile permettendo all’azienda di continuare a crescere e garantendo la continuità della produzione in totale sicurezza per i nostri collaboratori”.

Attiva da oltre 40 anni nel settore delle carni bianche e dei piatti pronti, Fileni Alimentare S.p.A., negli anni è cresciuta in modo costante e si conferma oggi leader in Italia per le carni biologiche. La società ha un fatturato di filiera di 452 milioni, 1834 dipendenti, circa 300 allevamenti. Dal 2000, con la certificazione per la produzione biologica, ha iniziato una politica di espansione export verso i mercati europei ed extra-europei.

“Le soluzioni altamente innovative per il packaging ecosostenibile dei nostri prodotti- conclude il CCO dell’azienda- l’investimento in energie rinnovabili e agricoltura rigenerativa, la valorizzazione del territorio, la sostenibilità del welfare sociale sono la traduzione del nostro essere circolari. In tale contesto, caratterizzato da profondi mutamenti e incertezze, ci impegniamo a promuovere scelte strategiche di valore condiviso per tutti con un approccio che mette al centro Trasparenza, Coraggio e Rispetto: i valori che oggi ci guidano lungo il nostro percorso e che continueranno a farlo anche in futuro”.

Export e digitalizzazione, dunque, come elementi fondamentali che permetteranno all’economia italiana di ripartire dopo l’emergenza sanitaria. Dal design, alla moda all’alimentare, è sulla promozione del Made in Italy nel mondo che occorrerà continuare ad  investire per uscire dalle contrazioni causate dall’emergenza pandemica.

 

 

 

 

 

 

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    l’export agroalimentare marchigiano torna a crescere





    
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