Open Fiber-Tim, il patto con Inwit che sancisce il disgelo
Rumors su una joint venture ventennale tra la società pubblica e la controllata Tim
Open Fiber e Tim nemici un tempo. Adesso la fase del disgelo tra i due competitor delle tlc sembra avviata. La prova? Nei rumors sull’intesa raggiunta nei giorni scorsi tra Inwit, controllata Tim e Open Fiber , la società pubblica per la banda larga. La quale rappresenta la prima concreta forma di collaborazione tra l'ex monopolistae lo sfidante della rete che fa capo a Enel e Cdp.
Secondo l’accordo, della durata ventennale, la joint venture a controllo pubblico affitterà da Inwit oltre mille siti. Le ultime indiscrezioni parlano di Open Fiber in forcing per cercare da tutti i possibili fornitori – Terna, Enel distribuzione, Raiway, EiTowers, con cui ha già accordi, Vodafone e Wind-Tre con le quali sta finalizzandoli – punti d'appoggio per piazzare le sue antenne nelle zone che servirà con la tecnologia FWA (acronimo che sta per fixed wireless access, accesso fisso senza fili). I
Il Sole 24 Ore riporta infine le indiscrezioni secondo cui il consiglio Telecom di lunedì potrebbe discutere anche di un’eventuale riduzione della quota in Inwit. Forse è l'effetto della riunione ristretta della scorsa settimana tra il premier Conte e i vertici di Tim e Open Fiber, a Palazzo Chigi.
Tra i temi affrontati si può supporre ci siano i diversi dossier aperti, dalla Rete allo sviluppo della banda larga, dalla cessione di Sparkle alla gara per le frequenze 5G, che è arrivata a quota 3,280 miliardi alla terza giornata di rilanci, importo al quale si aggiunge poco più di un miliardo per la banda da 3700 Mhz.
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