Oro, continua la corsa: top da un anno. Dollaro e Nord Corea spingono il rally
Metallo giallo ancora vicino ai massimi da un anno a 1.348 dollari l'oncia
Continua la corsa dell'oro, con le quotazioni sul metallo giallo sempre al top sui mercati asiatici con le tensioni in Corea del Nord che stamane deprimomo ancora le Borse europee (tranne Milano trainata da Fiat). Il lingotto con consegna immediata vale 1.348 dollari l'oncia, mantenendosi ai massimi da un anno a questa parte. Se le Borse tergiversano in attesa di capire fino dove il dittatore nordcoreano Kim Jong-un abbia intenzione di spingersi, gli investitori continuano a cautelarsi con il bene rifugio per eccellenza.
Da inizio hanno l'oro ha messo a segno una progressione di circa il 15%, ai massimi degli ultimi 12 mesi. La corsa ai metalli interessa un po' tutti, dal nickel al rame e al palladio. Le rinnovate tensioni geopolitiche non sono, tuttavia, l’unico motivo alla base del rialzo del metallo giallo che ha trovato terreno fertile anche nel deprezzamento del dollaro.
Negli ultimi mesi il biglietto verde si è indebolito a causa di alcuni fattori, tra cui l’evoluzione dello scenario politico: i mercati attendono da tempo che l’amministrazione Trump passi dalle parole ai fatti, mettendo in atto le promesse elettorali soprattutto in tema di riforma fiscale e sostegno all’economia.
La debolezza del dollaro è stata alimentata anche dal recente discorso della governatrice della Fed, Janet Yellen. Da Jackson Hole il presidente della banca centrale Usa ha preferito tralasciare le questioni di politica monetaria, non concedendo di fatto spunti sulle tempistiche della riduzione del bilancio e sui prossimi rialzi dei tassi (dopo le due strette del 2017 a marzo e a giugno).