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Economia
Pace fiscale si ha con la pace intellettuale

È difficile accettare l’idea che chi ha pendenze con il fisco, possa chiudere la propria posizione debitoria con una piccola cifra rispetto all’ammontare della cartella esattoriale. Questo perché, anzitutto, urta chi con sacrificio si sente trattato “da fesso”, pagando fino all’ultimo centesimo ogni sussulto dell’Agenzia delle Entrate.

Vero, tuttavia bisogna scindere il condono – vissuto come un indulto a causa di una pressione fiscale disarmante – dalla pace fiscale, che somiglierebbe di più ad una amnistia. Ovvero una rinuncia generale dello Stato a martoriare le tasche dei cittadini da quel momento in poi. In sostanza, si inverte il paradigma, non è il contribuente ad essere in fallo, ma lo Stato stesso che ammette di avere esagerato e rinuncia a buona parte delle richieste erariali.

Spiega il Senatore e Sottosegretario Armando Siri, ideatore leghista di questa proposta:  "Dobbiamo dare la possibilità a chi oggi viene considerato 'inesigibile’ di saldare il proprio debito con una piccola somma. Le cartelle potranno essere saldate pagando un'aliquota variabile, del 6, il 10 o il 25% a seconda dell'entità del debito e del reddito del debitore". Prosegue nel ragionamento: "Ci sono 750 miliardi di euro di questi crediti inesigibili, che si considerano tali ma solo nelle condizioni date. Se cambiamo queste condizioni, le rendiamo più favorevoli, la gente pagherebbe un prezzo ragionevole per recuperare dignità: Qui parliamo di persone inseguite dal Fisco che non possono avere conti correnti, o un bancomat, che si devono nascondere". 

In visibile contrapposizione con i dati snocciolati dal Ministro dell’Economia Tria negli scorsi mesi, che aveva fortemente ridimensionato il parterre del recuperabile. Una svista, per errore di calcolo, approccio, ed algoritmo ministeriale. È ovvio che la platea degli esigibili, considerando le attuali richieste del Fisco, sia molto più piccola rispetto a quella che si avrebbe con questo progetto di legge. Spiegandoci meglio, un ex artigiano con 50mila euro di cartella che ha perso il lavoro, non riuscirà mai a chiudere la propria pendenza con il fisco, ma se come afferma Siri gli proponessimo un saldo e stralcio di 5mila euro, farebbe lo sforzo di pagare pur di tornare in regola, riaprire un conto corrente e magari una Partita Iva. Tornando sul mercato, ottiene dignità, e soprattutto da una mano alla spirale virtuosa della crescita.

Tutto ciò, come dicevamo all’inizio, si accompagna ovviamente con un nuovo testo dei tributi, cardine della Flat Tax al 15% (sempre partorita da Siri) che potrebbe andare a regime nel giro di tre esercizi.

Andrea Lorusso
Twitter @andrewlorusso

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