Padoan: "Pil stime al ribasso". Renzi, numeri sbagliati. Pil flop
Mnistro Padoan ammette: "Pil, conti da rifare". I numeri del governo Renzi sono sbagliati
Padoan: "Pil stime al ribasso". Renzi, numeri sbagliati. Pil flop. Governo in crisi
"L'economia italiana sta crescendo non così velocemente come vorremmo. Le previsioni di crescita saranno riviste al ribasso anche nei dati che il Governo rilascerà ad ottobre". Così ha anticipato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, intervenendo all'Euromoney Conference. La revisione al ribasso avverrà in occasione dell'aggiornamento al Def e in vista della discussione parlamentare sulla legge di Stabilità. "Comunque l'economia sta crecendo dopo tre anni di prolungata recessione e perdita di pil e capacità produttiva e sta generando posti di lavoro - ha aggiunto - se c'è una creazione di posti di lavoro più che proporzionale rispetto alla crescita economia e l'economia diventa a maggiore intensità di lavoro forse è perchè c'è stato un benvenuto cambiamento di struttura", ha concluso.
Quanto alla banche "ci si sta muovendo nella giusta direzione e la mia idea è che i numeri sugli Npl (Non performing loan, ovvero i crediti deteriorati) in Italia sono esagerati". "I crediti difficili sono concentrati in un certo numero di banche". Padoan rileva inoltre nel suo intervento all'Euromoney Conference che "ci vuole un pò di tempo per tornare alla normalità, non lo dico io, lo dice anche la Bce". "Le misure di riforma stanno iniziando a dare frutti - ha aggiunto - nella direzione di una nuova configurazione che porterà a banche più forti anche con operazioni di fusioni e acquisizione che in parte stiamo già vedendo".
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Padoan ha commentato anche le riforme in atto, compresa quella del Senato che secondo gli analisti potrà avere effetti sia sui titoli di Stato che sulle principali banche del Paese. "La riforma renderà più celere e efficace il processo legislativo oltre a ridurre i costi della politica. Votare sì, non solo riduce i costi ma semplifica la macchina pubblica". Padoan ha quindi invitato a considerare anche l'impatto economico del referendum in termini di semplificazione della macchina legislativa: "la riforma costituzionale - ha spiegato - migliorerà grandemente come la macchina legislativa funziona e questa è per me la migliore ragione per votare sì al referendum". Se la riforma non sarà approvata, ha concluso, "perderemo un'opportunità".
"Le tasse continueranno a essere abbassate", ha poi ribadito il ministro. "Abbiamo abbassato le tasse sia per le famiglie in termini di reddito disponibile sia per le imprese fin dall'inizio e continueremo a farlo - ha rivendicato - certo dobbiamo farlo in modo credibile e quindi cercheremo altre voci di spesa su cui intervenire".