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Economia
Pagamento Pos fino a 30€, niente più obbligo e stop anche alle multe: novità

Pagamento Pos 30 euro, salta l'obbligo per i commercianti: le novità della manovra 

Nuovo giro di vite sui pagamenti digitali. Non solo l'introduzione del tetto al contante fino a 5mila euro, ora il governo studia l'ennesima abolizione: niente più obbligo di pagamenti via bancomat sotto i 30 euro. Ciò significa che per gli importi fino a 30 euro, i commercianti non avranno più il dovere, quindi l'obbligo, di accettare carte di credito e bancomat. La misura è contenuta nel primo testo della manovra da 136 articoli approvata in Consiglio dei ministri lunedì 21 novembre, che dovrà ancora essere spedita in Europa per il via libera finale.

Pagamenti digitali, niente più obbligo di Pos fino a 30 euro: che cosa cambia

Nel concreto quindi che cosa cambia per i consumatori? Se finora tantissimi commercianti, soprattutto i piccoli esercenti, dovevano ricorrere a scuse varie, disservizi di rete o dispositivo rotto le più gettonate, ora potranno semplicemente dire “no” a chi vuole pagare con moneta digitale. La norma inserita in manovra prevede che il ministero delle Imprese e del Made in Italy decida entro 180 giorni, quindi entro giugno, i criteri di esclusione, al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse.

Pagamento Pos, stop anche alle sanzioni ai commercianti 

Nello stesso articolo è presente anche un ulteriore novità: oltre allo stop dei pagamenti col bancomat sono sospesi anche i procedimenti e i termini per l'adozione delle sanzioni. Quindi, niente più obbligo e niente più sanzioni. Anche se già prima di questo intervento legislativo, per far scattare la sanzione (30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione) era necessaria la denuncia del singolo utente. Un elemento, questo, che di fatto ha reso rarissime le multe fin da quando, era il 2012, il governo Monti introdusse l’obbligo di Pos per esercenti e professionisti. Il governo Draghi aveva stabilito in un primo momento che le sanzioni sarebbero diventate operative dal 1 gennaio 2023 e poi aveva anticipato al 30 giugno 2022. Ora si torna indietro, e si punta decisamente sul contante. Nonostante la distanza con il resto d'Europa sui pagamenti digitale sia già consistente.

Tetto al contante, con la manovra Meloni sale a 5mila euro

Ma non solo i pagamenti digitali. La manovra punta sulle banconote anche grazie all'intervento sul contante. L’esecutivo Meloni ha promosso infatti una nuova sterzata, ratificata adesso nella Legge di Bilancio: dal 1° gennaio il tetto al contante salirà a 5mila euro. L’innalzamento, fortemente contestato dalle opposizioni, era stato inizialmente inserito nel decreto aiuti quater poi stralciato, per mancanza dei requisiti di necessità e urgenza. Ma la Lega aveva assicurato che la norma sarebbe entrata in manovra. E così è stato. Il tema del contante è uno dei punti caldi del Paese. Secondo il rapporto 2022 di The European House-Ambrosetti l'Italia è al ventinovesimo posto al mondo per incidenza del contante sull'economia e al 24esimo su 27 Paesi europei nel “Cashless Society Index”.

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