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Economia
Pensioni, APE le news. Camusso, Damiano: cambia la riforma pensioni

Riforma Pensioni, Ape a costo zero per le categorie disagiate. Pensioni: blog Grillo, Ape e' estorsione, governo strozzino


"Renzi rifila ai cittadini una polpetta avvelenata: l'anticipo pensionistico senza costi per lo Stato, che si potra' ottenere pagando interessi alle banche per vent'anni. Invece di abolire la Fornero il Governo ricorre allo strozzinaggio per spremere gli italiani e favorire i gruppi finanziari". Il blog di Beppe Grillo commenta, con un post di Riccardo Fraccaro, le ipotesi allo studio per l'anticipo della pensione. "Il meccanismo della cosiddetta Ape e' un'autentica estorsione: si potra' ottenere la pensione fino a tre anni e sette mesi prima, ma solo facendosi anticipare i soldi con un prestito bancario. Dall'assegno sara' quindi decurtata una rata mensile d'ammortamento per restituire il  debito: si parla di cifre pari al 20% della pensione. Un metodo usuraio usato per fare cassa sulla pelle dei piu' deboli" aggiunge il deputato M5s che conclude: "Abbiamo proposto di tagliare i vitalizi dei parlamenti e il Pd ha sempre votato contro, pero' costringe i cittadini a pagare il pizzo alle banche per andare in pensione. Renzi e' l'esattore dei poteri finanziari"



Pensioni: APE, deputati Pd, per 'casi' abbassare soglia Ape a 60 anni


"In considerazione di alcune particolari categorie e aree di crisi, riteniamo potrebbe essere opportuno un ulteriore abbassamento della soglia di 63 anni individuata dal governo come condizione per l'anticipo previdenziale, avvicinandola, in particolare per gli uomini, ai 60 anni". Lo scrivono in una lettera indirizzata al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, i deputati del Partito democratico Giovanni Burtone, Demetrio Battaglia, Antonio Cuomo, Ludovico Vico, Luisa Bossa. "Non possiamo che essere soddisfatti - spiegano i dem - nonche' ottimisti, circa il lavoro che il Governo sta facendo in merito alla introduzione di elementi di flessibilita' nel sistema previdenziale, modificando la Legge Fornero le cui rigidita' in questi anni, purtroppo, hanno penalizzato molti lavoratori. In molte aree di crisi, tuttavia, con l'espulsione dai cicli produttivi di lavoratori in eta' avanzata e la cessazione dello strumento della mobilita' in deroga, ci troviamo di fronte a situazioni sociali disperate con persone prive di qualsiasi strumento di sostegno al reddito. Questa criticita' riguarda uomini e donne per i quali e' necessario farsi carico di individuare una possibile soluzione tecnica. Soprattutto nel Mezzogiorno, e' difficile ipotizzare misure di reinserimento occupazionale per lavoratori e lavoratrici che hanno una eta' compresa tra i 55 e i 60 anni, e non credo che possiamo lasciare queste persone in un girone infernale dal quale e' impossibile uscire". "Non e' una questione di assistenzialismo ma di consentire a persone che oggi possiamo definire 'fantasmi' di poter approdare alla pensione proprio in relazione alle oggettive difficolta' in cui si trovano", concludono i dem.


Pensioni: Camusso, intesa non scontata, nodo risorse Barbagallo, ci vogliono almeno 2,5 miliardi, 21 incontro politico


I sindacati frenano sul confronto sugli interventi in materia previdenziale da inserire nella manovra di bilancio, chiedono chiarimenti sulle risorse da stanziare e avvertono il Governo che l'intesa non e' scontata. Dopo la conclusione della riunione tecnica che sembrava aver registrato un passo avanti con l'ampliamento del periodo di anticipo pensionistico rispetto all'eta' di vecchiaia dai tre anni inizialmente ipotizzati a tre anni e sette mesi, la Cgil con il segretario generale, Susanna Camusso, spiega che le cifre che sono circolate per l'insieme delle misure (circa due miliardi, ndr) sono "ancora insufficienti". Il numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo ha detto che per poter dare un giudizio positivo il Governo deve investire sulla materia almeno due miliardi e mezzo. Il 21 settembre e' fissato un incontro 'politico' tra il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil ma secondo Camusso sara' "difficile" che possa essere un incontro conclusivo. "Quando ci sara' un incontro ne discuteremo", ha tagliato corto oggi il ministro Poletti mentre il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan si e' detta fiduciosa sulla possibilita' che il 21 settembre si trovi un'intesa anche se alcuni temi vanno ancora approfonditi e affinati. I sindacati chiedono maggiori aperture sui lavoratori precoci consentendo a chi ha lavorato prima dei 18 anni di andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi (invece dei 42 e 10 mesi previsti ora per gli uomini). Su questo punto il Governo ha frenato chiedendo di dare questo vantaggio solo ad alcune categorie di precoci. Resta il nodo delle attivita' usuranti con la richiesta di cancellare per le persone impegnate in queste attivita' (che comunque vanno in pensione con i requisiti pre--Fornero) l'aspettativa di vita e la finestra mobile oltre che l'estensione dei benefici anche ad altre categorie (come gli operai edili). Sull'Ape (l'anticipo pensionistico) il giudizio dei sindacati dipendera' dalle definizioni delle categorie agevolate (ovvero di quelle che non dovranno pagare la rata del prestito pensionistico o che lo faranno in modo molto ridotto) e quindi da quanto sara' ampio questo recinto. Fronte quattordicesima: strada in discesa con la decisione di estendere la platea di coloro che la percepiscono (dai 2,2 milioni attuali a circa 3,4) alzando il limite di reddito complessivo personale entro il quale si ottiene il beneficio e l'ipotesi di aumentare lievemente l'importo. Possibile ricorrere per l'Ape, per chi non rientra nelle categorie  disagiate, al proprio fondi di previdenza complementare piuttosto che a un prestito bancario (o in aggiunta a questo). Il sistema si chiama Rita (rendita integrativa temporanea) e puo' essere utilizzato chiaramente da chi ha aderito a un fondo pensione e ha maturato un 'tesoretto' adeguato a coprire l'anticipo.


PENSIONI: DAMIANO "SERVE TESTO SCRITTO CHE PRECISI RISORSE"


"Il confronto in corso tra Governo e sindacati sulla previdenza sta producendo primi e importanti risultati, ma la strada da fare e' ancora lunga. Sara' decisivo il modo con il quale si risolveranno i problemi dei lavoratori precoci e l'ottava salvaguardia degli esodati, che sono ancora da perfezionare. Entra in gioco, come sempre, la quantita' di risorse 'fresche' che si metteranno a disposizione nella legge di Bilancio, che per noi non possono essere inferiori a 2 miliardi di euro". Lo afferma Cesare DAMIANO, presidente della Commissione Lavoro alla Camera. "Intanto - prosegue - e' importante la convergenza che si e' verificata sulla quattordicesima per i pensionati e sull'anticipo gratuito del pensionamento a partire dai 63 anni per le categorie in condizioni piu' disagiate: addetti ai lavori usuranti, ai lavori pesanti (tipologie ancora da definire), disoccupati e invalidi". "Resta da chiarire - continua DAMIANO - il livello della penalizzazione che riguardera' l'anticipo di quei lavoratori che non fanno parte di queste categorie. Dovrebbe, inoltre, esserci la soluzione di numerosi problemi da tempo in sospeso: il cumulo gratuito dei contributi, il blocco dell'aspettativa di vita per i lavori usuranti, la cancellazione definitiva delle penalizzazioni per i precoci, l'equiparazione della NO tax area dei pensionati con quella dei lavoratori dipendenti e la prosecuzione della sperimentazione di Opzione Donna. Data la complessita' della materia, diventa necessario un testo scritto (accordo o verbale che sia) che precisi, voce per voce, anche la quantita' delle risorse che verranno messe a disposizione. "Scripta manent..." e rendono piu' facile e meno arbitraria la traduzione legislativa nella legge Bilancio di una eventuale intesa", conclude.

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