Pensioni, Ape social: la finestra delle domande. APE SOCIAL e RIFORMA PENSIONI
Pensioni: Ape al via, domande sociale entro giugno. APE SOCIAL, ecco quando
Pensioni, Ape social: la finestra elle domande. APE SOCIAL e RIFORMA PENSIONI
Ape sociale - l'anticipo pensionistico senza costi per il lavoratore in condizioni di disagio - le domande andranno presentate entro giugno per chi matura i requisiti nel 2017. Per il 2018 la data limite di presentazione sara' nel mese di marzo.
PENSIONI, APE al 1° MAGGIO
Lo ha spiegato il Governo ai sindacati nell'incontro tecnico sui decreti attuativi sull'Ape confermando la partenza dello strumento per il primo maggio. I decreti non sono ancora pronti e i sindacati chiedono criteri meno restrittivi sia sulla data limite per le domande sia sulla continuita' dei contributi versati per l'Ape per i lavori gravosi. Invece degli ultimi sei anni continuativi impegnati in questi lavori (su 36 complessivi) si chiede di neutralizzare gli eventuali periodi di disoccupazione che dovessero essere intervenuti in questi sei anni (come accade spesso per i lavoratori edili).
Pensioni: Ape al via, domande sociale entro giugno. APE SOCIAL, ecco quando
Ape sociale - senza costi per il lavoratore - le previsioni parlano di corsa alle richieste. Sono 35.000 quelli che potrebbero uscire secondo le previsioni del Governo. Sembra invece difficile che l'Ape volontaria possa prendere piede a causa degli alti costi per il lavoratore. Il Governo ha confermato il calcolo sulla rata del prestito annunciato nei mesi scorsi pari al 4,5-4,7% per ogni anno di anticipo ma su una media di importo dell'85% della pensione (nel caso di tre anni di anticipo) e solo per 12 mesi (mentre la rata sulla pensione si paga su 13 mesi e per 20 anni). In pratica secondo i calcoli diffusi dopo il varo del provvedimento alla fine dell'anno scorso a fronte di un anticipo complessivo per tre anni di circa 39.300 euro se ne restituirebbero in 20 anni oltre 54.000 (208 euro netti di rata al mese su una pensione di 1.286 euro ma per 13 mesi) Il decreto dovrebbe prevedere un tetto di importo per la richiesta di prestito dell'85% nel caso di un anticipo di tre anni rispetto alla pensione di vecchiaia, del 90% nel caso di anticipo di due anni e del 95% nel caso di anticipo di un anno.