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Economia
Pensioni, Boeri attacca il governo: "La manovra fa aumentare il debito"
SCHIAFFO 2 - Tito Boeri, presidente dell'Inps. Non piace a nessuno di quelli al governo, a Matteo Salvini per primo. Invece di resistere meglio andare a casa subito. Le dimissioni sarebbero un bel gesto.

Pensioni, Boeri: legge bilancio fa aumentare debito implicito

La legge di bilancio approvata per il 2017 "fa aumentare il debito implicito pensionistico, e ogni manovra che lo fa scarica oneri sulle generazioni future. Questa e una manovra che lo fa in modo non irrilevante". Lo ha affermato il presidente dell'Inps, Tito Boeri, partecipando al convegno Tuttopensioni organizzato dal Sole 24 Ore. Boeri ha sottolineato l'importanza di valutare gli effetti delle riforme su debito implicito pensionistico, ossia l'insieme degli impegni futuri presi dallo Stato nei confronti dei cittadini.

Pensioni, Boeri: favoriti i pensionati piu' ricchi scaricando il peso sulle generazioni future

Nella manovra, ha aggiunto Boeri "aumenta la spesa pensionistica aumentando la generosita' di trattamenti su categorie che hanno gia' fruito di trattamenti piu' vantaggiosi rispetto a chi ne fruira' in futuro", come ad esempio la concessione della quattordicesima anche a chi magari dispone gia' di redditi adeguati come i manager. "Un governo che sostiene che il debito implicito non e' rilevante - insiste - ci sta dicendo che ci saranno nuove riforme previdenziali, magari un taglio delle pensioni".  Boeri ha richiamato la necessita' di valutare gli effetti delle riforme pensionistiche su tempi piu' lunghi rispetto agli attuali. "Oggi si calcola l'impatto sulla spesa pensionistica per 10 anni - ha detto - ma sono valutazioni troppo corte, gli effetti della redistribuzione sui sistemi pensionistici si vedono nel lungo periodo su generazioni diverse. Cerchiamo di allungare l'orizzonte". Boeri ha citato l'esempio delle ultime riforme, e del calcolo della riduzione attuale della flessibilita' in uscita, che avrebbe effetti diversi sul debito pensionistico a seconda delle diverse ipotesi, da un possibile aggravio dell'1,47% sul Pil del debito pensionistico, a una riduzione dello stesso fino al 5%. "E' fondamentale che questa nozione sia presente - conclude - a livello europeo ci si muove in questa direzione, sarebbe interessante che anche noi lo facessimo".

Pensioni, Boeri: a febbraio 150.000 buste arancioni su Ape

L'Inps inviera' a partire da febbraio 150.000 buste arancioni ad altrettante persone interessate a un possibile sfruttamento dell'Ape volontaria, l'anticipo della pensione, introdotta dalla legge di bilancio. Lo ha affermato il presidente dell'Inps. "L'Ape volontaria e' un meccanismo complesso e senza precedenti - ha spiegato - vogliamo evitare scelte improprie, i lavoratori devono essere consapevoli. Abbiamo parlato con i sindacati ed elaborato un kit informativo di carattere divulgativo che e' gia' sul sito dell'Inps e verra' integrato ma mano che i decreti attuativi daranno maggiori dettagli". La busta arancione verra' inviata a persone con 63 anni compiuti, o che li compiranno entro il 2018, con 20 anni di contributi. "Bisogna fare la scelta piu' informata possibile" ha proseguito, dando intanto un giudizio positivo sull'Ape sociale, l'indennita' assistenziale rivolta a chi ha 63 anni, rientra in alcune categorie e non ha ammortizzatori sociali, uno strumento "che non sara' facile interrompere a fine 2018, bisognerebbe ragionare se darla indipendentemente dal reddito minimo". "Non c'era in Italia uno strumento di tutela assistenziale per persone in difficolta' - ha detto Stefano Patriarca, consigliere economico della presidenza del Consiglio - si usava il prepensionamento per diminuire l'eta' della pensione. Chi non fa parte delle categorie indicate puo' ricorrere all'Ape volontaria, indebitandosi a condizioni di favore".

Inps, Boeri: servono assunzioni, governo provveda

L'Inps sta attuando una drastica riforma interna che prevede una riduzione delle direzioni e una loro maggiore distribuzione sul territorio, ma prevedendo un aumento della mole di lavoro ha necessita' di un piano di assunzioni, considerando un esodo di circa 100 persone al mese. Lo ha affermato il presidente dell'Inps, Tito Boeri, partecipando oggi al convegno Tuttopensioni. "La riforma dell'istituto prevede una diminuzione delle direzioni da 48 a 36 - ha spiegato - quelle situate a Roma scenderanno da 33 a 14, ma quelle sul territorio passeranno da 15 a 22. Ci sara' una razionalizzazione delle sedi, evitando duplicazioni tra Inps e Inpdap. Purtroppo pero' siamo ancora in attesa dal ministero del piano di assunzioni, speriamo di averlo nel giro di qualche settimana. La legge di bilancio doveva provvedere ma la caduta del governo l'ha impedito. Spero che si ponga rimedio perche' abbiamo assolutamente bisogno di avere nuove leve per far fronte a sfide senza precedenti, dovremo interagire con banche, assicurazioni, datori di lavoro, spesso veniamo richiesti di effettuare simulazioni. Ci sara' un'emorragia perche' ogni mese avremo 100 persone che lasciano l'Inps".

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