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Economia
Pensioni, Poletti gela sindacati. La previdenza non è priorità legge bilancio

In vista della stesura della legge di bilancio, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha chiuso alla possibilità che ci siano interventi sulle pensioni. "La previdenza non e' nelle priorita' della legge di bilancio", ha detto Poletti, nel corso dell'incontro con i leader di Cgil, Cisl e Uil Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo che si e' svolto questa mattina presso la sede del ministero del Lavoro.

L'incontro, che si inserisce nel quadro del confronto che ormai va avanti da mesi tra l'esecutivo e le parti sociali sul fronte del lavoro e della previdenza, e' stato sospeso dopo circa due ore per permettere a Poletti di partecipare al Consiglio dei ministri che oggi si è occupato di varare la legge di bilancio 2018. Se sul fronte pensionistico non ci sono novita' per il 2018, sul capitolo lavoro sono molti gli aspetti innovativi che il Governo dovrebbe introdurre nella manovra finanziaria da 20 miliardi.

"Per l'assunzione dei giovani sara' prevista una decontribuzione strutturale del 50% degli oneri previdenziali per tre anni. Nel 2018 la soglia per le assunzioni incentivate sara' valida fino al compimento dei 35 anni", ha assicurato secondo fonti presenti alla riunioni, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel corso dell'incontro con i leader di Cgil, Cisl e Uil. "Lo sgravio e' portato al 100% per i giovani assunti al Sud", ha aggiunto il ministro precisando che sugli ammortizzatori sociali e' prevista "la proroga di un anno della cassa integrazione straordinaria con dotazione di 100 milioni di euro, accompagnata da un percorso di politiche attive e di accompagnamento per la ricollocazione dei lavoratori". Tali misure, pero', non sembrano aver generato ottimismo nelle parti sociali che, anzi, al termine dell'incontro hanno riferito di essere preoccupati dall'assenza di risposte sulle pensioni.

"Siamo di fronte alla necessita' di fare una verifica per vedere le risorse che ancora possono essere postate sui temi della nostra piattaforma. C'e' l'esigenza di risposte significative sulla fase due della previdenza", ha detto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, precisando che "daremo un giudizio complessivo quando avremo tutti i tasselli definiti". "Una cosa e' certa: alcune tematiche al centro dell'accordo che abbiamo fatto nel 2018 non avra' delle risposte. Noi vogliamo evitare che nel 2019 si creino piu' problemi",ha aggiunto Barbagallo. Della stessa opinione si e' mostrata Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil. "C'e' preoccupazione in particolare per la mancanza di risposte sulla previdenza" da parte del Governo, ha affermato il leader della Cgil aggiungendo che "molte questioni non hanno ricadute immediate di spesa sulla manovra 2018 ma richiedono pure scelte politiche".

Sull'adeguamento dell'eta' pensionabile all'aspettativa di vita, su cui il Governo, secondo quanto ha riferito Poletti nel corso dell'incontro, non ha ancora preso ancora alcuna decisione, secondo Camusso "serve un atto normativo che sospenda l'automatismo. Su questo "il Governo non ha assunto nessuno impegno. Noi vogliamo che il Cdm definisca questo impegno", ha osservato la sindacalista. "Non siamo nella condizione di dare delle risposte. Abbiamo segnalato al ministro la nostra preoccupazione sul fatto che ci devono essere risposte che sono pure scelte politiche", ha proseguito Camusso precisando che "il Cdm deve tener conto di queste preoccupazioni. Vogliamo delle risposte. Non e' possibile che permanga una distanza tra le risposte e gli impegni presi dal Governo".

Per la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, il Governo deve dare risposte congrue. "Io voglio fare un appello al Governo e al presidente Gentiloni: in questi mesi abbiamo fatto un confronto serio. Alcune questioni hanno avuto risposte congrue, altre ancora non le hanno avute", ha detto Furlan. "L'incontro e' stato sospeso. Dopo il Cdm ci rincontriamo con Poletti e vediamo che tipo di risposte avremo sulle questioni poste", ha aggiunto sottolineando che "noi partiamo da un accordo fatto con il Governo e le nostre proposte siano dentro quell'accordo. Molti aspetti non hanno nemmeno incidenza sulla spesa del 2018, quindi c'e' tutto il tempo e il modo per portare a casa quei risultati che insieme al Governo abbiamo individuato sul fronte della previdenza". L'impegno preso dal ministro del Lavoro e dai sindacati e' stato quello di aggiornare il tavolo di confronto a seguito della discussione della legge di bilancio, oggetto del Cdm di oggi.

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