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Economia
Pensioni,quota 100 da gennaio con finestre.Novità sulla riforma delle pensioni

Il testo impegna inoltre il governo a "prevedere una rimodulazione incisiva del sistema di tassazione riferita alle imprese che preveda innanzitutto la sostanziale riduzione dell'aliquota Ires di 9 punti percentuali (dall'attuale 24% al 15%) sugli utili reinvestiti in acquisto di macchinari e attrezzature innovative e nuove assunzioni", oltre a varare "un regime speciale per le nuove partite Iva e per le start up innovative promosse dai giovani under 35" e "misure di riduzione del cuneo fiscale correlata all'offerta di rapporti di lavoro stabili con i giovani più meritevoli".

Tra le altre misure, "l'estensione della cedolare secca agli affitti dei locali commerciali, a partire dai cosiddetti 'esercizi di vicinato'", il rifinanziamento del fondo di garanzia per le pmi e il varo di iniziative per la valorizzazione del made in Italy.

La risoluzione chiede poi che siano varati "incentivi per lo sviluppo di nuovi progetti impenditoriali sia in forma singola che aggregata, nonché ad individuare politiche industriali volte alla migliore valorizzazione del made in Italy". Il tutto, prosegue la risoluzione "fermo restando il rifinanziamento del fondo di garanzia delle piccole e medie imprese, strumento imprescindibile per sostenere l'accesso al credito delle realtà produttive di minori dimensioni".

MANOVRA, DI MAIO SUL BLOG: FA BENE ALL’ITALIA E ALL’EUROPA - Innanzitutto è bene chiarirci su un principio. Le misure che stiamo introducendo sono quelle che hanno chiesto gli italiani con il voto del 4 marzo. A cosa serve la democrazia se poi il governo non può attuare quello che hanno deciso i cittadini? A niente. Sarebbe completamente svuotata. E infatti è quello che è successo negli ultimi anni. I partiti si presentavano con un programma e poi una volta al governo facevano tutt’altro. La legge Fornero non era in nessun programma elettorale, nessun italiano l’ha mai votata. Il Jobs actnon era in nessun programma, eppure lo hanno fatto. 20 miliardi alle banche non li trovate in nessun programma elettorale, eppure è esattamente quello che hanno fatto. Quello che invece era nei programmi elettorali di chi ci ha preceduto è rimasto solo sulla carta. Quello che è cambiato è che quello che abbiamo scritto nei programmi, lo stiamo realizzando ora che siamo al governo. Questo è il pericoloso esempio di cui ha paura la classe politica di tutta Europa. Hanno fatto passare il principio che per governare era necessario non rispettare i programmi e pazienza per i cittadini. Noi adottiamo il principio che per rispettare i programmi è necessario governare e pazienza per i tecnocrati. Un capovolgimento totale rispetto a prima. È questo il motivo per cui tutti ci osteggiano, soprattutto in vista delle elezioni europee che saranno un po’ come le elezioni italiane: segneranno il crollo dei partiti tradizionali e l’emergere di tante forze politiche nuove.

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