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Economia

"Abbiamo sempre detto che vogliamo prima vedere un'Alitalia ristrutturata, poi considereremo un investimento, la visione strategica per Alitalia è più importante che un’eventuale iniezione di capitale“, ha sostenuto con forza l'amministratore delegato di Lufthansa, Carsten Spohr, rigettando completamente le indiscrezioni su un'iniezione di capitale fino a 200 milioni di euro nella compagnia italiana.

E questa dichiarazione altro non è che l’ennesima tirata d’orecchi, se non di più, al Paese Italia, ai suoi governanti e a tutti quegli amministratori di Alitalia che si sono succeduti, lasciando (con importanti buonuscite) la compagnia di bandiera sempre allo stesso punto, nel pantano e a carico dei contribuenti.

E questo messaggio, forte e chiaro che denuncia incompetenza, va sui nervi scoperti di soggetti che hanno nomi e cognomi: prestiti ponte, salvataggi politici e pure reddito di cittadinanza. Sembra impossibile far capire a chi governa il nostro Paese che l’assistenzialismo di Stato, puro e semplice, non produce ricchezza ma, al contrario, favorisce nel medio periodo, la povertà.

Fino ad ora i rinvii e i prestiti ponte sono serviti soltanto a tenere in vita, sotto ossigeno, Alitalia. La compagnia si è comunque impoverita. Avrà probabilmente le divise del personale più eleganti del mondo, ma non sembra avere una strategia chiara su cosa fare tra corto, medio o lungo raggio e relativamente al forte numero di esuberi di personale necessario a rendere competitiva e attrattiva per un compratore l’azienda.

Non a caso Lufthansa ha sempre dimostrato interesse, ma per una compagnia più snella sia dal punto di vista degli aeromobili sia da quello del personale. Lo stesso problema, ancora più ampio sembra essere quello dell’ex Ilva ArcelorMittal. Dopo giorni di ping pong, non con la multinazionale, ma con gli stessi membri della maggioranza, l’unica pensata pare essere nuovamente un prestito ponte, una specie di salvataggio politico. Il tutto per evitare che Taranto e la Regione intera saltino per aria divorati dai conflitti sociali.

Ma di strategia, di visione a medio periodo: manteniamo Ilva producendo acciaio di prima qualità? Snelliamo Ilva e la rimettiamo in vendita? Bonifichiamo Ilva e prendiamo una cordata italiana? Di visione proprio non se ne parla. Pronti a lasciare la patata bollente al prossimo Governo. E nel pacchetto dei progetti senza visione non può non essere inserito il reddito di cittadinanza.

In questo caso, sembra essere ancora più facile non vederci proprio nulla di strategico, ma solo un inutile, complicato sistema assistenzialistico. Sembra favorire i furbi e allontanare quelli veramente bisognosi. E poi basta considerare (quanto è chiaro a tutti) l’attuale inefficienza dei centri per l’impiego per capire quale sarà l’evoluzione del reddito di cittadinanza.

Visione, strategia per il breve medio termine, piani industriali a 360 gradi, parole che nel nostro Paese sembrano dimenticate da tanto tempo, ma che all’amministratore di Lufthansa sono molto ben presenti in testa. E non solo a lui ma anche a tutti quelli che volessero investire nel nostro Paese.

 


  

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