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Economia
Piano industriale BPER al 2021: efficienza organizzativa e derisking al centro

Approvato dal Cda del Gruppo il nuovo piano industriale volto a traghettare l’istituto di credito emiliano al 2021. Sul fronte dei ricavi, la banca punta a wealth management, private banking e asset management. Obiettivo: lo sviluppo delle imprese con servizi ad alto valore aggiunto. Nel retail il focus è sulla crescita del credito al consumo. Necessaria la riduzione dei costi tramite una semplificazione della macchina operativa e la trasformazione digitale.

Il Piano è stato sviluppato a partire dai significativi benefici derivanti dalle operazioni straordinarie annunciate nel mese di febbraio, con l’acquisto di Unipol Banca e delle quote di minoranza del Banco di Sardegna, la cessione di un portafoglio di sofferenze per circa 1 miliardo di euro e l’acquisizione del controllo di Arca Holding. Tali operazioni, ha fatto sapere l’Amministratore Delegato di Bper Banca Alessandro Vandelli, hanno già prodotto “un forte impatto sui risultati e un’accelerazione della strategia di crescita dimensionale, aumento delle quote di mercato e allargamento della base clienti”. Obiettivo al 2021 per la Banca è quello di migliorare l’Npe ratio e ottenere una situazione patrimoniale solida.

Per quanto riguarda i principali target al 2021, il gruppo guidato da Alessandro Vandelli prevede un utile netto a 450 milioni, con Rote al 10%, un Cet1 fully phased in area 12,5%, rapporto cost/income inferiore al 59% e accelerazione del derisking, con un'incidenza dei crediti deteriorati lordi inferiore al 9%.

Nell'arco del piano il dividend payout sarà in media del 25%. Bper ha calcolato gli obiettivi basandosi su presupposti macro che prevedono una crescita reale del Pil italiano pari allo 0,5% quest'anno, allo 0,7% nel 2020 e allo 0,8% nel 2021.

“Il bilancio 2018”, ha dichiarato Vandelli, “ha registrato importanti progressi in tutte le aree di attività e un risultato netto della capogruppo di 402 milioni di euro, il più alto della nostra storia. Questo Piano giunge nel momento più opportuno per valorizzare quanto definito a febbraio e per costruire una prospettiva di crescita e redditività sostenuta da ulteriori progressi sul fronte della solidità patrimoniale e del derisking”. “L’obiettivo di 450 milioni di utile netto al 2021”, ha proseguito l’AD dell’istituto bancario, “sarà raggiunto attraverso importanti trasformazioni del nostro modello di business per rispondere ai bisogni sempre più evoluti e integrati della clientela. All’interno del Piano trovano spazio anche numerose azioni di valorizzazione del personale con iniziative mirate alla crescita delle competenze professionali e al miglioramento delle condizioni lavorative. Il nuovo Piano, quindi, muovendo le sue leve dagli ottimi risultati raggiunti relativamente a redditività, solidità patrimoniale e qualità del credito, mira a consolidare uno sviluppo sostenibile a beneficio di tutti gli stakeholder”.

Tenendo conto di tali obiettivi e del contesto macroeconomico attuale – con il rallentamento della crescita del Pil italiano, la riduzione della crescita dell’Area euro, le tensioni commerciali USA-Cina, l’incertezza legata alle imminenti elezioni europee e l’elevata volatilità spread BTP-Bund – il Piano poggia su tre pilastri: crescita e sviluppo business, incremento efficienza e semplificazione, accelerazione sul derisking. Al centro della strategia: la digital transformation, volta a ridisegnare la relazione con i clienti in ottica multicanale e Fintech nonché i processi interni; ma anche le persone, con iniziative di welfare aziendale, piani di formazione e sviluppo, attivazione di modelli di lavoro flessibili, e le iniziative di responsabilità sociale per lo sviluppo dei territori con focus su ambiente, comunità e filiere sostenibili.

Ad Affaritaliani.it Vandelli ha commentato: “Siamo un Gruppo profittevole che ha saputo ben gestire la trasformazione da banca popolare e cooperativa a Spa. Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti lo scorso anno con oltre 70 milioni totali all’attivo e prevediamo di chiudere il trimestre con 85 milioni, anche grazie all’acquisizione di Unipol Banca, che ha condiviso le direttrici strategiche lanciate con questo Piano. Sul tema della crescita ci sentiamo pertanto di poter scommettere. Il resto della strategia è legato al derisking”. Sul tema del digitale, Vandelli ha continuato: “Siamo a buon punto nel passaggio dal canale fisico all’omnicanalità. Abbiamo già cominciato a collocare prodotti sulla nostra piattaforma online con risultati molto positivi. Tanto resta ancora da fare, per questo abbiamo messo al centro del Piano il tema della trasformazione digitale”. Quanto ai 1.300 esuberi, Vandelli ha ricordato che “in realtà il Gruppo è recentemente cresciuto, con l’ingresso di 2.000 persone provenienti da Unipol Banca. Più che di esuberi si tratta dunque di una riorganizzazione per rispondere ai cambiamenti strutturali del settore. Oltre a ciò la Banca assumerà 400 nuovi dipendenti per portare nel sistema le competenze atte a gestire il nuovo modello di filiale e di relazione con il cliente”. “In questo processo di riorganizzazione”, ha fatto sapere l’AD, “saremo accompagnati da importanti misure di welfare, certi che in una realtà come la nostra la differenza la fanno le persone”.

Piano Industriale Bper 2019-2021: crescita e sviluppo del business

Sul versante della crescita, nell’ottica di dare alla clientela servizi ad alto valore aggiunto, Bper ha annunciato il rafforzamento della partnership su Bancassurance con Arca vita e Arca assicurazioni, prevedendo una crescita del 19% sui prossimi tre anni e un aumento della penetrazione dei prodotti assicurativi di 6 pp. Ciò grazie al rafforzamento dell’offerta e del modello distributivo, la creazione di strutture dedicate e l’integrazione informatica. Sullo stesso fronte anche lo sviluppo del wealth management, con il rafforzamento delle fabbriche prodotto, centri dedicati alla clientela private e una rete di promotori finanziari di Unipol Banca. E, ancora, lo sviluppo della Banca di Sassari, come società prodotto di credito al consumo e monetica, e il rafforzamento del servizio di global advisory per le imprese, con professionisti dedicati.

Piano Industriale Bper 2019-2021: evoluzione della macchina operativa e semplificazione organizzativa

Sul piano dell’efficienza e della semplificazione, Vandelli ha parlato di razionalizzazione del footprint territoriale, con la chiusura di 230 filiali, di cui il 50% entro il 2019, e l’ingresso di nuovi format di filiale (cashless, lean, con machine self evolute). È prevista altresì una semplificazione dell’assetto societario grazie all’incorporazione in Bper Banca di Bper Services, Unipol Banca, Cassa di Risparmio di BRA e Cassa di Risparmio di Saluzzo, ma anche grazie alla creazione di un centro specialistico per accentrare la governance sul real estate. In questo senso va anche l’ottimizzazione del comparto IT per il tramite della dematerializzazione e dell’impiego di intelligenza artificiale, e la riduzione del personale di 1.300 unità entro il 2021, cui seguirà l’assunzione di 400 nuove persone e la ricollocazione di parte del personale.

Piano Industriale Bper 2019-2021: accelerazione su derisking

Sul percorso di derisking, già intrapreso dalla Banca negli ultimi anni, Bper procederà a evolvere il processo di gestione del credito sia in fase di underwriting sia nelle fasi successive del ciclo di vita dei crediti. Come? Con l’aumento del controllo sulle erogazioni grazie a nuovi strumenti di valutazione della performance e un nuovo modello di gestione dei crediti deteriorati.

M&A: nessun nuovo deal all’orizzonte

Quanto al Dossier Carige, Vandelli esclude l’interesse del Gruppo emiliano a ulteriori deal nell’immediato. Idem per quel che concerne Monte dei Paschi, considerato al momento un target non accessibile.

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