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Economia
Piazza Affari chiude a +0,53%. Spread in calo sotto quota 290 punti

Piazza Affari, che è arrivata a guadagnare anche l'1,5%, ha terminato le contrattazioni a +0,53% nel Ftse Mib. Nuovo calo per St (-1%) e per altri titoli industriali come Pirelli, Prysmian e Fiat Chrysler. Deboli i bancari con Bper fanalino di coda (-1,4%) nel giorno delle indiscrezioni su una possibile accelerazione del dossier Unipol Banca. Il possibile passaggio delle attività bancarie a Modena ha invece permesso a Unipol (+4%) di essere tra i migliori di giornata. Brillanti i petroliferi (+5,6% Saipem, +2% Eni) con il greggio in rimbalzo del 4% a 53,6 dollari al barile nel Wti gennaio e a 63 dollari al barile nel Brent febbraio. Sale l'euro/dollaro tornato in area 1,14 (a 1,1396 da 1,133).

Questa mattina, a favorire gli acquisti erano state le indicazioni provenienti da Oltreoceano di una Fed più cauta sul rialzo dei tassi che potrebbe adottare un atteggiamento «wait and see» nella riunione del 18-19 dicembre. A questo fattore si è aggiunto il balzo dei prezzi del petrolio, e delle società dell'oil&gas, alle indiscrezioni sugli accordi raggiunti nel meeting Opec per nuovi tagli alla produzione di greggio a partire dal mese di gennaio, mentre il dato sull'occupazione americana ha deluso le attese (creati meno posti di lavoro del previsto, tasso di disoccupazione invariato e ai minimi dal 1969).

Dopo il forte rialzo della vigilia, di nuovo a un passo dalla soglia dei 300 punti base anche sull'onda del crollo dei mercati borsistici, il differenziale di rendimento tra decennale benchmark italiano e pari scadenza tedesco, che aveva segnato ieri sera 297 punti base, scende sotto 290. Il rendimento si porta al 3,15% dal 3,20% di ieri (3,07% la chiusura del giorno prima).

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