Piazza Affari resiste al virus, al top dalla crisi del 2008. Sprint di Exor - Affaritaliani.it

Economia

Piazza Affari resiste al virus, al top dalla crisi del 2008. Sprint di Exor

I timori da coronavirus costringono alla prudenza le Borse europee ma Piazza Affari durante la seduta riesce lo stesso a toccare i massimi dalla crisi dei mutui subprime del 2008. L'allarme globale sul virus, infatti, fa volare a gennaio l'inflazione in Cina e manda in rosso i listini mentre Milano si e' mossa in controtendenza tornando a tratti ai livelli che non si vedevano da 12 anni (in pratica da prima dell'esplosione della crisi dei mutui subprime e il successivo fallimento Lehman).

Il Ftse Mib ha chiuso cosi' con un mini-rialzo dello 0,12% arrivando nel corso della seduta a un massimo di 24.585 punti per poi ripiegare leggermente a 24.507. A spingere al rialzo il listino e' lo spint di Exor che guadagna il 4,1% dopo aver confermato le trattative per vendere PartnerRe ai francesi di Covea con l'ipotesi di una plusvalenza che apre la porta a future operazioni.

Bene anche Nexi (+3,5%) con l'Ipo di Sia che apre il risiko nel settore in vista di possibili consolidamenti. Il fondo del listino, pero', resta targato Agnelli: Cnh (-2,2%) con le prospettive 2020 che non convincono gli analisti e Fca (-1,8%) che segue al ribasso il resto del comparto europeo dopo la conferma che Volkswagen rinviera' la riapertura degli stabilimenti cinesi. Tra le banche tiene Ubi (+0,64%) che chiude con un utile netto nel quarto trimestre sopra le attese.

Sul fronte dei cambi, l'euro e' stabile a 1,092 dollari (da 1,096 di venerdi') e cala a 119,82 yen (120,21) mentre il dollaro incrocia lo yen a 109,75 (da 109,63). Debole verso le contrattazioni il petrolio con il Wti di marzo che cede lo 0,4% a 50,1 dollari al barile e il Brent del mare del Nord di aprile a 54,1 dollari (-0,7%).

Per il momento Exor e Covea non hanno dato cifre e dettagli finanziari ma, secondo indiscrezioni di stampa, i francesi avrebbero messo sul piatto circa 9 miliardi di dollari, cifra che rappresenterebbe una plusvalenza di oltre 2 miliardi (visto che PartnerRe era stata acquisita da Exor nel 2016 al termine di una scalata ostile partita l'anno precedente per 6,9 miliardi di dollari).

La cessione 'aumenterebbe l'appeal di Exor nell'ambito di operazioni di M&A, anche alla luce della fusione tra Fca e Psa e del piano di spinoff di Cnh Industrial" hanno scritto gli analisti di Mediobanca. Tra i titoli in rialzo anche UniCredit, che ha guadagnato a fine seduta lo 0,42%, nel giorno in cui risale la tensione con i sindacati sul piano che prevede 6mila uscite tra i dipendenti in Italia al 2023.

Fuori dal listino principale, restando nel comprato del credito, si e' messo in luce il titolo Creval (+9,8%). Gli acquisti arrivano dopo che venerdi' scorso l'amministratore delegato Luigi Lovaglio ha spiegato come i risultati sul 2019 costituiscano la base per la distribuzione dei dividendi nel 2021 (l'istituto lo scorso anno ha registrato utili per 56,2 milioni).