Pil 2017 al massimo dal 2010. Più 1,4%, sotto la stima di Renzi
La stima preliminare dell'Istat sul Pil di quest'anno è il dato sulla crescita maggiore dal 2010, che regala una dote del 0,5% per il 2018
Il dato maggiore dal 2010, che regala una dote del 0,5% per quest'anno e che è l'effetto combinato della diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura e dell'aumento di quello nell'industria e nei servizi.
Secondo quanto ha appena comunicato l'Istat, nel 2017 il Pil corretto per gli effetti di calendario è aumentato dell'1,5%, mentre secondo i dati trimestrali grezzi è pari a +1,4% (nel 2017 vi sono state due giornate lavorative in meno rispetto al 2016), quindi sotto la stima del Governo di +1,5%, sebbene il massimo da sette anni.
Il dato è ancora provvisoro visto che si tratta della stima preliminare dell'ufficio centrale di statistica: i conti nazionali per il 2017 saranno diffusi il primo marzo, mentre quelli trimestrali coerenti con i nuovi dati annuali verranno comunicati il 2 marzo.
Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta. Dai dati Istat si ha anche lo spaccato del solo quarto trimestre del 2017, durante il quale il Pil è aumentato dello 0,3% sul trimestre precedente e dell'1,6% su base annua (dati destagionalizzati e corretti per il calendario). Il rialzo congiunturale segna un lieve rallentamento rispetto al terzo trimestre (+0,4%).
Nello stesso periodo il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,6% sia negli Stati Uniti sia in Francia e dello 0,5% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si e' registrato un aumento del 2,5% negli Stati Uniti, del 2,4% in Francia e dell'1,5% nel Regno Unito.