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Economia
Pil, allarme del Codacons: "In arrivo un autunno nero: serve terapia d'urto"

Si preannuncia un autunno nero per l'economia italiana. Lo afferma il Codacons, commentando la nota mensile Istat che parla di crescita interrotta per il Paese.

"In arrivo mesi duri per la nostra economia, soprattutto sul fronte dei consumi, delle vendite e del commercio - spiega il presidente dell'associazione, Carlo Rienzi - ancora una volta l'Istat certifica l'andamento negativo dell'Italia e una ripresa ferma che non rispetta nessuna previsione di crescita. Di fronte a tutto cio' il Governo resta inerme, e continua a elargire bonus in modo scriteriato senza pero' avviare una seria politica sul fronte della domanda interna. Serve una 'terapia d'urto' - conclude Rienzi - fatta di misure specifiche in grado di rilanciare e sostenere a lungo termine i consumi delle famiglie, perche' proprio dalla spesa ferma partono i problemi dell'economia italiana".

Istat: interrotta la fase di crescita

L'economia italiana ha interrotto la fase di crescita: la domanda interna e' fiacca e la produzione industriale in calo. Lo rileva l'Istat aggiungendo che questa debolezza proseguira' nei prossimi mesi e che anche la dinamica del mercato del lavoro ha registrato una "battuta d'arresto" a luglio. Riguardo all'inflazione inoltre "non si ipotizzano recuperi significativi della dinamica dei prezzi".

"L'economia italiana ha interrotto la fase di crescita, condizionata dal lato della domanda dal contributo negativo della componente interna e dal lato dell'offerta dalla caduta produttiva del settore industriale", si legge nella nota mensile sull'andamento dell'economia italiana. "L'indicatore anticipatore dell'economia rimane negativo a luglio, suggerendo per i prossimi mesi un proseguimento della fase di debolezza dell'economia italiana". Dopo la crescita registrata nei trimestri precedenti, nel secondo trimestre il prodotto interno lordo, sottolinea l'Istat, "ha subito una battuta d'arresto, segnando una variazione nulla su base congiunturale. La variazione rispetto al secondo trimestre 2015 e' stata pari allo 0,8%, in calo rispetto all'1% registrato nel primo trimestre". Alla variazione congiunturale del Pil, spiega l'istituto di statistica, "ha contribuito positivamente la domanda estera netta (+0,2 punti percentuali): le importazioni sono aumentate dell'1,5% e le esportazioni dell'1,9%. L'apporto degli investimenti e dei consumi finali nazionali e' stato nullo.

La dinamica della domanda interna e' stata caratterizzata dalla sostanziale stabilita' dei consumi finali nazionali, sintesi di una crescita dello 0,1% dei consumi delle famiglie e di una flessione dello 0,3% della spesa della Pa, e dalla contrazione congiunturale degli investimenti fissi lordi (-0,3%), determinata principalmente dalla diminuzione della spesa per macchinari, attrezzature e altri prodotti (-0,8%). Gli investimenti in costruzioni hanno registrato una variazione nulla mentre la componente dei mezzi di trasporto ha segnato una variazione positiva (+1,4%)".

L'industria in senso stretto, prosegue la nota, "ha mostrato segnali di debolezza registrando una riduzione significativa del valore aggiunto (-0,8% rispetto al primo trimestre). Le attese per il prossimi mesi permangono deboli.

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pil istat codacons crescita








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