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Economia
Pil, doccia fredda per Renzi: nel secondo trimestre crescita zero

Bollino Istat sulla crescita zero nel secondo trimestre e stima rivista lievemente al rialzo dallo 0,7 allo 0,8% su base annua. Sono queste le nuove rilevazioni dell'istituto centrale di statistica che ha confermato così la stima sul secondo trimestre del 12 agosto. La crescita acquisita per quest'anno passa dallo 0,6 allo 0,7%.

Il ministero dell'Economia aveva fatto trapelare due giorni fa che vi sarebbe stata una revisione congiunturale al rialzo sulla base degli ultimi dati del fatturato dei servizi. All'Istat spiegano, però, che altre componenti, soprattutto credito e assicurazioni, si sono mosse in direzione opposta. Su base tendenziale il Pil risulta aumentato dello 0,8% anziche' dello 0,7% come precedentemente stimato. La variazione acquisita per il 2016 sale a +0,7% (dal +0,6% precedente). Mercoledi' Palazzo Chigi ha stimato una crescita per il 2016 dell'1%.

Si blocca la domanda interna nel secondo trimestre, dal lato dei consumi e per gli investimenti va ancora peggio. Questi gli elementi che hanno determinato la frenata da marzo a giugno. I consumi, dopo aver registrato aumenti per quattro trimestri consecutivi, tornano allo zero congiunturale, in particolare quelli delle famiglie con +0,1% dopo il +0,4% del primo trimestre (+0,3 nel quarto 2015, +0,5% nel terzo e nel secondo).

Su base tendenziale la variazione scende a +1,1% da +1,5% (famiglie da +1,7% a +1,2%). Per gli investimenti il dato torna addirittura negativo dopo cinque trimestri: -0,3% dopo +0,8% del trimestre precedente (1% nel quarto 2015); rallentamento anche su base tendenziale con +2,1% da +2,3%. Ferme le costruzioni (da -0,4%). Riprende invece l'export con un aumento dell'1,9% congiunturale dopo -1,2% nei primi tre mesi e +0,8% tendenziale (da +0,1%), sempre distante comunque dalle variazioni dei trimestri precedenti tutte ben oltre il 2%.

Ma perchè la crescita del Pil annuale sale a +0,8%? La revisione al rialzo dei livelli del Pil misurato in milioni di euro, sia nel primo che nel secondo trimestre del 2016, ha portato in dote una conseguente innalzamento della crescita tendenziale. Alla base della modifica dei livelli del Pil c'è l'ingresso di nuove informazioni statistiche che hanno registrato un miglioramento del fatturato dei servizi. Ad influire anche i dati arrivati dal commercio, dai consumi e dalle attività dei servizi non market ossia non destinabili alla vendita.

Così i tecnici dell'Istat hanno spiegato la revisione al rialzo del Pil a +0,8% annuo dal +0,7% stimato in via preliminare lo scorso 12 agosto. Nel primo trimestre, in sostanza, i livelli del Pil sono stati rivisti al rialzo di 160 milioni di euro, mentre nel secondo trimestre sono aumentati di circa 200 milioni di euro. Rivedendo entrambi i trimestri, in termini di livelli del Pil, la variazione congiunturale non cambia e, per questo, l'Istat ha confermato la crescita zero rispetto al primo trimestre del 2016. Aumenta, invece, la variazione tendenziale che sale così a +0,8%. Rivista al rialzo, ovviamente, anche la variazione acquisita per il 2016 che sale a +0,7% da +0,6%.

Per l'Unione nazionale consumatori "non solo la crescita ipotizzata dal Governo nel Def di aprile di avere per fine anno un incremento tendenziale dell'1,2% e' un miraggio. Ma a questo punto si torna agli zerovirgola, salvo arrivino un terzo ed un quarto trimestre a dir poco miracolosi". Lo afferma Massimiliano Dona, segretario dell'Unc, spiegando che "se si vuole rilanciare la crescita, non e' tagliando l'Ires che si puo' raggiungere l'obiettivo. Fino a che i consumi delle famiglie crescono di un misero 0,1% in termini congiunturali, non si va da nessuna parte".

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pil secondo trimestre crescita zero





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